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martedì 21 ottobre 2014

Le antenne sono nocive? «Non c’è nessuna prova»

Dal GdP
Domani il Consiglio di Stato e il medico cantonale incontreranno un gruppo di iniziativisti: a tema la presunta pericolosità di tali installazioni. Ne parliamo con l’esperto Paolo Attivissimo.

Nelle ultime settimane e mesi è tutto un proliferare di lettere, petizioni, richieste indirizzate al Governo da parte di cittadini e associazioni del nostro Cantone in merito alla presunta pericolosità delle antenne di telefonia mobile. Proprio domani,
il Consiglio di Stato e il medico cantonale incontreranno un gruppo di iniziativisti per discutere di questo tema. Ma le antenne per la rete cellulare sono davvero pericolose e nocive per la nostra salute? Lo abbiamo chiesto a un esperto, Paolo Attivissimo.
«Normalmente queste hanno dei livelli di emissioni tali per cui sono considerate sicure da tutte le autorità competenti in materia. Non ci sono, inoltre, prove mediche di danni prodotti da queste antenne. Ovviamente bisogna sempre mantenere alta l’attenzione per verificare che siano correttamente installate, che le distanze vengano rispettate e che non ci siano emissioni spurie».
Le preoccupazioni di alcuni gruppi di cittadini sono quindi infondate?
Sono umanamente comprensibili, ma non sono supportate da nessun dato tecnico. È un po’ come dire: «Lavoro in una segheria e mi lamento perché il vicino di lavoro canticchia». Abbiamo talmente tante altre fonti di emissioni elettromagnetiche, sia naturali sia artificiali, che preoccuparsi delle antenne cellulari è forse un problema secondario. 
Per esempio quali?
Parlando di fonti artificiali, le più ovvie sono le antenne... che teniamo in tasca: quelle dei nostri telefonini. Anche in questo caso non c’è nessuna prova medica della nocività delle onde elettromagnetiche. Ma se proprio vogliamo fare ecologia di campi elettromagnetici, cominciamo da qui (per esempio utilizzando gli auricolari o tenendo il telefonino a qualche centimetro di distanza dall’orecchio: l’energia assorbita dal corpo umano diminuisce infatti molto rapidamente con l’allontanarsi dalla fonte).
Ma i campi elettromagnetici non vengono creati solo da telefonini e antenne per la rete cellulare...
No, certo. Anche dalle antenne delle emittenti televisive o radiofoniche (molto più potenti), o ancora dalle installazioni domestiche. La rete wi-fi - che molti hanno in casa, ma che troviamo ormai in quasi tutti i centri commerciali, bar, negozi, ecc. - produce un evidente campo elettromagnetico. Però mi ripeto: non c’è nessun dato medico che provi la pericolosità o la dannosità di questi apparecchi. Mi pare che qui si sia un po’ come quello che, avendo paura di affogare, si rifiuti di bere un bicchiere d’acqua. Se non si vuole affogare basta procurarsi un salvagente. Oppure andare dove si tocca.

2 commenti:

  1. Anche per eternit 40 anni fa non c`era nessuna prova,ma ora ..................
    tutti a piangere e a pagare

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  2. Paolo Attivissimo è un esperto di informatica, non è uno scienziato e nemmeno un medico.
    Chiediamo cosa ne pensa per esempio il biologo Fiorenzo Marinelli, ricercatore dell'istituto di Genetica Molecolare di Bologna, oppure leggiamo il documento Bionitiave 2012 che raggruppa 29 scienziati indipendenti, leggiamo anche l'intervista a l'oncologo Belpomme apparsa poco tempo fa sul "LaRegione", poi magari qualche dubbio su ciò che Attivissimo dice potrebbe insinuarsi...
    Gian Pietro Pawlowski

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