pubblicità a pagamento

mercoledì 20 marzo 2019

Un sì convinto al Porto del Gambarogno


Il 7 aprile prossimo nel Comune di Gambarogno, oltre alle elezioni cantonali, si voterà sul credito suppletorio di 4,5 mio di franchi destinato alla costruzione del nuovo porto. Senza questo supplemento di credito,
ho l’impressione che il porto non si farà e per molti anni non se ne parlerà più. Preso atto di alcune delle argomentazioni dei contrari (vedi sito del porto, presenza o meno del ristorante), penso che per molti di noi questo referendum travalichi il tema del credito suppletorio, ma sia un SI o un NO al porto stesso.
Per questo motivo mi permetto esprimere la mia opinione di cittadino gambarognese su questa opera che ritengo debba essere finalmente eseguita.
È necessario / utile un porto nel Gambarogno?
Certo, si può vivere anche senza. Io stesso non ho una barca e potrei disinteressarmene, ma non posso non vedere come, in una zona lacustre, che vive anche di turismo, un porto sia una struttura più che utile. Altri meglio di me potranno spiegare come sia necessario riordinare, almeno in parte, la grande quantità di barche oggi attraccate alle boe. I proprietari di grossi natanti, in genere persone facoltose, portano col tempo benessere; non dobbiamo esserne gelosi, ma semplicemente evitare che vadano altrove.
Ma abbiamo i soldi per potercelo permettere?
Si, assolutamente, perché il porto si autofinanzia. Possiamo anche non credere ai calcoli fatti dal consulente economico del Municipio, ma allora si dovrebbero anche avere dei calcoli alternativi. Di sicuro c’è che tutti i porti sul nostro lago si autofinanziano e sono pieni: alla fine di agosto 2018, un servizio della RSI sottolineava come sui laghi ticinesi ci sia una grande penuria di posti barca, con liste d’attesa fino a 12 anni (a dipendenza del tipo di natante). Ciò dovrebbe essere più che sufficiente per garantire che il Porto, ai cittadini di Gambarogno, non costerà un solo franco. Se poi, come prevedono le valutazioni finanziarie, porterà addirittura degli utili, tanto meglio.
Di sicuro c’è per contro il fatto che, nel caso il Porto non si dovesse realizzare, il Comune dovrà passare a perdita, in una sola volta, 1,7 mio di franchi si spese sin qui sostenute, quelli sì, tutti a carico dei contribuenti gambarognesi.
E se costerà di più del previsto
Come in tutte le opere, specialmente quelle di grandi dimensioni e tecnicamente impegnative, non lo si può di certo escludere. Nessuno lo vuole, ma ritengo che dal punto di vista finanziario c’è sufficiente margine per sopportare anche un sorpasso di spesa. Il fatto che buona parte delle opere siano state quantificate sulla base di offerte, mi induce però ad essere fiducioso. In ogni caso non boccerei mai un credito solamente perché vi è il rischio (come per tutti i crediti) di un sorpasso.
Non poteva essere realizzato altrove?
Qualcuno mi dica dove, per favore. Il Municipio a più volte spiegato, anche durante serate informative e cartina alla mano, come la conformazione della riva del lago, e specialmente la profondità del fondale alla distanza prevista per la posa dei frangi flutti, fosse simile in quasi tutta la riva, salvo la prima parte tra Magadino e Vira, inutilizzabile in quanto già densamente costruita.
Si poteva fare di meglio?
È probabile, come sempre; l’iter è stato lungo e non privo di problemi. Ma dopo tanti anni di lavori, anche non perfetti, ritengo sia giunto il momento di realizzare questa opera. Attendere il progetto perfetto porta a non fare niente, e questo progetto ritengo sia sufficientemente solido per finalmente metterlo in cantiere.
Dire di no significa affossare, se non per sempre di sicuro per molti anni, la realizzazione del Porto.
Ma perché un credito suppletorio?
Sto a quanto leggo dai documenti ufficiali: maggiori costi per una variante tecnica, rincari e la volontà di assegnare i lavori a ditte ticinesi ne sono le cause. Quest’ultimo obiettivo, tanto più se ottenuto nel rispetto delle leggi che regolano le commesse pubbliche, mi sembra condivisibile.
E allora…
Dico SI ad un’opera necessaria e utile, che non ci costerà aumenti di imposte o rinunce ad altri investimenti ma che, anzi, molto probabilmente ci porterà dei vantaggi economici e finanziari, oltre che paesaggistici e di attrattiva.

John Derighetti, Quartino

3 commenti:

  1. Grande atto di fede dell'estensore, che arriva pure ad accettare anche tutti i legittimi dubbi ,che pure lui ha espresso. Una sola citazione: progetto in ballo da più di quarant'anni. Si va in esecuzione , e dopo tanto tempo ci si rende conto che la morfologia della zona non è quella che si....pensava. Il coniglio dal cappello poi uscito è progetto con una prima mondiale, tecnologia non ancora sperimentata sul tempo..... Il porto è concretizzabile , da quanto affermato dai politici anche con il capitale già a disposizione.

    RispondiElimina
  2. stufi da farci raccontare balle dai politici e dai reggicoda. Basterebbe chiedere quanti voterebbero ancora l'aggregazione ,dopo la marea di balle raccontate da una classe politica......... di dubbie capacità

    RispondiElimina
  3. Condivido in pieno l'articolo firmato da Derighetti.
    Basta con l'atteggiamento di chi è sempre "contro" per poi lamentarsi che nel Gambarogno non si fa mai nulla. Abbiamo rispetto per il grandissimo lavoro svolto dalle nostre autorità e diciamo un deciso sì.

    RispondiElimina