
"I ciclisti sono vittime di un ciclismo ipocrita'
MASSIMO SCHIRA il caffe
I
I "j'accuse", l'ennesimo, è di quelli molto pesanti. E molto qualificati. Per il pro-fessor Alessandro Donati, uno dei massimi esperti di doping a livello mondiale, non ci sono dubbi. "I ciclisti continuano a rischiare col doping per
MASSIMO SCHIRA il caffe
I
I "j'accuse", l'ennesimo, è di quelli molto pesanti. E molto qualificati. Per il pro-fessor Alessandro Donati, uno dei massimi esperti di doping a livello mondiale, non ci sono dubbi. "I ciclisti continuano a rischiare col doping per
ché sono vittime dell'ipocrisia di tutto l'ambiente che li circonda. Dai manager ai direttori sportivi, dai dirigenti delle squadre ai medici. Fino ai giornalisti e agli sponsor". Un vortice da cui è difficile uscire senza una profonda riflessione. Che parte da lontano e non può limitarsi ai soli casi di Ricco, Duenans o Beltran. "Il li-
'I Manager, sponsor, allenatori... Tutti sono responsabili delia situazione degli atleti1
vello delle competizioni è stato talmente alterato negli anni - dice Donati -, che risulta impossibile essere competitivi senza doping meccanico. La debolezza dei controlli, poi, è chiara.. Perché l'importante, il messaggio, è di non farsi beccare in gara. E i corridori sono vittime perché ritengono che tutti siano compiici". Anche secondo Donati, la situazione al Tour de France merita un plauso per la maggior completezza dei controlli, ma suscita anche perplessità - così come la situazione a livello complessivo - perché molte, troppe sostanze proibite passano ancora sotto silenzio. Ma soprattutto perché i controlli in Francia non hanno riscontri a livello intemazionale. "Testosterone, anabolizzanti, ormone della crescita. L'ematocrito è solo uno degli aspetti da tenere sotto controllo - afferma l'esperto -. Il doping viene effettuato in modo articolato e complesso". L'introduzione del passaporto biologico ad inizio stagione sembrava aver fatto fare alla lotta ai "tricheurs", come vengono chiamati al Tour, un concreto passo avanti. E, invece, la situazione non sembra essere molto cambiata. "Quello messo in atto è un passaporto biologico pieno di buchi, che vanno dall'ammissione di certificati medici che giustificano l'assunzione di medicamenti a valori sballati conside-
Le farmacie online ormai spopolano e procurarsi sostanze proibite per pochi soldi è un 'gioco'
rati 'naturali' - osserva Donati -. L'agenzia mondiale antidoping avrebbe in mano gli strumenti per tappare le falle, ma..." Quel che appare quanto meno singolare è che alcuni casi clamorosi hanno coinvolto solo parzialmente le squadre. Come potevano non sapere medici, dirigenti, allenatori se un atleta arriva a portarsi in camera le sacche di sangue? È Donati a dare una risposta "tagliente". "È una vigliaccheria tipica dello sport - afferma -. Importante è colpire solo e soltanto gli atleti. I dirigenti delle squadre di oggi hanno imparato bene dai dirigenti delle federazioni sportive nazionali ed internazionali". Altro aspetto molto discusso è quello legato alla "popolarità" delle sostanze proibi-
te. Su internet, per pochi dollari senza fornire troppe spiegazionì
10 fialette di Epo si trovano facmente (120 dollari, per la precisine). "Le farmacie on line sono iflagello - precisa Donati -. Io ichiedo: ma cosa fa l'Organizzzione mondiale della sanità? Coci sta a fare l'Interpol? E i governazionali? Siamo di fronte ad uisituazione fallimentare conquella della lotta alla droga? Il dping non va sottovalutato, perclle case farmaceutiche puntanosui malati e magari sugli sportidi punta. Ma soprattutto sui 'sane sugli amatori, che rappresentano
un vero affare". Un problema che si fa sempre più complesso e di cui purtroppo, non abbiamo finito sentir parlare. mschiraOcaffe.c
V.D.G
Forse al Gianetti Day trovi qualcuno di pulito,tutto il resto é noia......................
Come si fa, dare i nostri giovani in mano a certa gentaglia, irresponsabile e avida .
Un scomparire ,dal mondo dello sport ,di certi individui sarebbe auspicabile,anzi doveroso ,un po di soggiorno ,pagato dal contribuente ,nell'albergo cantonale a 5 stelle della Stampa,sarebbe salutare per rinfrescargli la memoria , esiste un mondo pulito.
'I Manager, sponsor, allenatori... Tutti sono responsabili delia situazione degli atleti1
vello delle competizioni è stato talmente alterato negli anni - dice Donati -, che risulta impossibile essere competitivi senza doping meccanico. La debolezza dei controlli, poi, è chiara.. Perché l'importante, il messaggio, è di non farsi beccare in gara. E i corridori sono vittime perché ritengono che tutti siano compiici". Anche secondo Donati, la situazione al Tour de France merita un plauso per la maggior completezza dei controlli, ma suscita anche perplessità - così come la situazione a livello complessivo - perché molte, troppe sostanze proibite passano ancora sotto silenzio. Ma soprattutto perché i controlli in Francia non hanno riscontri a livello intemazionale. "Testosterone, anabolizzanti, ormone della crescita. L'ematocrito è solo uno degli aspetti da tenere sotto controllo - afferma l'esperto -. Il doping viene effettuato in modo articolato e complesso". L'introduzione del passaporto biologico ad inizio stagione sembrava aver fatto fare alla lotta ai "tricheurs", come vengono chiamati al Tour, un concreto passo avanti. E, invece, la situazione non sembra essere molto cambiata. "Quello messo in atto è un passaporto biologico pieno di buchi, che vanno dall'ammissione di certificati medici che giustificano l'assunzione di medicamenti a valori sballati conside-
Le farmacie online ormai spopolano e procurarsi sostanze proibite per pochi soldi è un 'gioco'
rati 'naturali' - osserva Donati -. L'agenzia mondiale antidoping avrebbe in mano gli strumenti per tappare le falle, ma..." Quel che appare quanto meno singolare è che alcuni casi clamorosi hanno coinvolto solo parzialmente le squadre. Come potevano non sapere medici, dirigenti, allenatori se un atleta arriva a portarsi in camera le sacche di sangue? È Donati a dare una risposta "tagliente". "È una vigliaccheria tipica dello sport - afferma -. Importante è colpire solo e soltanto gli atleti. I dirigenti delle squadre di oggi hanno imparato bene dai dirigenti delle federazioni sportive nazionali ed internazionali". Altro aspetto molto discusso è quello legato alla "popolarità" delle sostanze proibi-
te. Su internet, per pochi dollari senza fornire troppe spiegazionì
10 fialette di Epo si trovano facmente (120 dollari, per la precisine). "Le farmacie on line sono iflagello - precisa Donati -. Io ichiedo: ma cosa fa l'Organizzzione mondiale della sanità? Coci sta a fare l'Interpol? E i governazionali? Siamo di fronte ad uisituazione fallimentare conquella della lotta alla droga? Il dping non va sottovalutato, perclle case farmaceutiche puntanosui malati e magari sugli sportidi punta. Ma soprattutto sui 'sane sugli amatori, che rappresentano
un vero affare". Un problema che si fa sempre più complesso e di cui purtroppo, non abbiamo finito sentir parlare. mschiraOcaffe.c
V.D.G
Forse al Gianetti Day trovi qualcuno di pulito,tutto il resto é noia......................
Come si fa, dare i nostri giovani in mano a certa gentaglia, irresponsabile e avida .
Un scomparire ,dal mondo dello sport ,di certi individui sarebbe auspicabile,anzi doveroso ,un po di soggiorno ,pagato dal contribuente ,nell'albergo cantonale a 5 stelle della Stampa,sarebbe salutare per rinfrescargli la memoria , esiste un mondo pulito.
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