Gli uomini politici sono uguali dappertutto. Promettono di costruire un ponte anche dove non c’è un fiume. (Nikita Chrušcëv)

sabato 26 luglio 2008

locarno

Locarno :Più ombre che luci
Domenica 27 luglio 2008 ore 00.35 Finalmente la rottura di palle dei fuochi d'artificio di luci e ombre é terminata.Saranno stati i cavalli di Ascona a far ritardare l'evento ?,Non volendo rientrare in stalla? ,o i barconi non in perfetta linea? (a proposito se sono della ditta Ferrari ,ve li regaliamo, anzi ancorateli alla lanca degli stornazzi visto che il buon Piero paga le imposte nella vostra citta,).ci domandiamo ,ma era proprio necessario buttare a lago tutti quei soldi .Perche tra Brissago ,Ascona(almeno 5 vole all'anno) ,Locarno cominciano a non piu essere un'attrazione ,ma una inutile rottura inquinante.









Sarà mica Ghedaffi!,ma no Gigio dormi

da il mattino online


"Luci e ombre", lo spettacolo pirotecnico ha fatto "flop". Per una decisione avventata
domenica 27 luglio 2008
Non si gettano al vento in questo modo i quattrini pubblici, ottenuti in forma pubblica, quindi prelevati indirettamente dalle tasche dei contribuenti. Non per solo puntiglio. E c'è da prevedere una bella bufera sulla testa di chi, a notte inoltrata, volle egualmente scatenare i fuochi artificiali sul golfo di Locarno.
La vicenda in pillole. Locarno, edizione 2008 di "Luci e ombre", da giovedì 24 a sabato 26 luglio. Tendine-gazebo-musica-grigliate-giochi per bimbi sul lungolago, forse 35'000 persone tra Minusio, Muralto, Locarno ed Ascona solo ieri sera. "Clou" dell'evento, secondo tradizione, lo spettacolo pirotecnico, con l'incognita del maltempo o, per essere più precisi, del "si fa-non si fa" secondo le condizioni del vento in quota: sussiste difatti un rischio concreto, già tradottosi in realtà nel recente passato, ossia quello che i razzi possano ricadere verso le rive e provocare piccoli incendi o il ferimento di qualche spettatore. In ballo, dunque, un problema di sicurezza pubblica.
Tutto sembra procedere per il meglio sino alle ore 20.00: qualche goccia di pioggia, sì, ma nulla al confronto del diluvio che si scatenò l'anno scorso. Si leva un filo di brezza mentre la festa prende quota e le costine viaggiano ai ritmi con cui viene sfamato un esercito vittorioso; pochissime tuttavia le imbarcazioni che vanno a raggiungere il centro dello specchio d'acqua, il "monscendrìn" incomincia a farsi sentire ed invita alla cautela. Si diffondono voci sul possibile rinvio dei fuochi - peraltro già messo in preventivo - alla sera successiva, che sarebbe poi quella odierna. Ancora incertezza intorno alle ore 22.00, cioè quando mancano 45 minuti al momento del "via"; sul lungolago, già vietato alla viabilità ordinaria con barriere di blocco all'intersezione della Ramogna, passano veicoli della sicurezza e c'è anche chi diffonde con il megafono l'invito a non allontanarsi, giacché i fuochi avranno luogo.
Quand'è quasi mezzanotte, la maggior parte dei turisti ha già iniziato a prendere la via di casa: in fondo, non è un dramma, c'è stato di che divertirsi egualmente, ed ormai sotto le tende viene servito il solo caffè perché non è rimasta in circolazione nemmeno la fotocopia di una salamella. Improvvisi, invece, partono i primi botti: alle ore 0.03. Raffiche rabbiose, a palle incatenate si sarebbe detto all'epoca dei corsari, con gli artificieri a tirare come ossessi. 35 minuti di cielo illuminato a giorno, sul nostro cronometro tutto finito alle ore 0.38.
Chi abbia preso tale decisione si faccia avanti e compia un atto serio prima di tutto verso sé stesso, ossia motivi la scelta di non rinviare lo spettacolo ad oggi. Spieghi, insomma, quale senso abbia avuto l'operazione. Vi erano previsioni meteo talmente avverse da far pensare che stasera non sarebbe stato possibile dare séguito al programma, peraltro con la garanzia di un altro pienone di pubblico? I maestri artificieri avevano già preso altri impegni (sarebbe strano, essendo calcolato il rischio di un rinvio)? Si temeva un tumulto di popolo tale da rovesciare le istituzioni?
Di fatto, quella mezz'ora parrebbe essere costata qualcosa come 130'000 franchi, se sono esatte (o almeno attendibili) le stime circolate tra gli addetti ai lavori. Soldi in preventivo, sicuro, ma non per un esito che nei riscontri è stato meno che mediocre. Per puro confronto, ci si è informati: per l'intera stagione delle "Notti musicali" a Tenero, una sessantina di appuntamenti da metà giugno a metà agosto, sarebbero stati stanziati circa 80'000 franchi, e gli organizzatori computano un pareggio di bilancio o una perdita di esercizio limitata a quel che si può ripagare con i franchetti nel borsellino.

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