martedì 12 maggio 2009

Indemini, nomi 'spolverati'

Presentato il nuovo volume sui toponimi DA LA REGIONE
Sabato sera ai 44 residenti di Indemini si sono aggiunte più di cento persone per assistere alla presentazione della più re­cente perla editoriale della collana 'Archi­vio dei nomi e dei luoghi' - dedicata ap­punto al villaggio sulle alture del Gamba-rogno - curata da Urbano Pedroni.
Tra i presenti, oltre agli artefici della raccolta delle 'memorie' e agli autori dei testi (con Pedroni, Ilario Domenighetti, Fausto Domenighetti e Stefano Vassere), c'erano alcuni rappresentanti del mondo economico e degli ambienti intellettuali, della politica, del turismo, degli enti patri-ziali della regione e, in gran numero, inde-minesi emigrati altrove, richiamati in paese dall'importante evento.
Il volume ha il pregio di rispolverare nomi (oltre 600) rimasti chiusi nei ricordi. La fatica di Pedroni e di chi l'ha sostenuto nella ricerca permette di riscoprire il pas­sato di Indemini, quando - ancora privo di
allacciamenti stradali - contava 600 abi­tanti. La presentazione è stata seguita da un filmato d'epoca, ancora 'muto'.
Ilario Domenighetti ha raccontato che per il volume dei toponimi «andavo gene­ralmente dalle persone anziane per intervi­starle il sabato pomeriggio; loro rinuncia­vano volentieri all'abituale siesta per con­versare e dare risposte alle mie domande sui luoghi, i nomi e i proprietari di terreni e edifici. Ponevano un'unica condizione: la conversazione non doveva protrarsi oltre le 16 perché a quell'ora si celebra la messa».
Fausto Domenighetti ha ricordato il ruolo determinante delle donne nel lavoro dell'arida campagna e nella conduzione della famiglia. Ha pure accennato ai diffi­cili momenti degli anni Sessanta: «Nel 1969 venne chiusa la scuola; io fui uno degli ultimi allievi». In seguito ci fu una 'meta­morfosi' demografica: «Fortunatamente, dagli anni Settanta in poi, cittadini confe-
derati e stranieri hanno acquistato e recu­perato immobili. Questa nuova realtà ha consentito ai pochi artigiani rimasti di la­vorare nel villaggio senza dover lasciare le proprie famiglie».
Silvano Pedroni, presidente del Patrizia­to, sui nomi di luogo: «Sono la voce silenzio­sa di chi quassù ha vissuto, scrivendo sullepietre i segni dell'ingegno e della fatica^. In­fine, Vassere ha narrato alcuni aneddoti,commuovendo gli indeminiesi che in que­sti racconti si sono identificati. D.I.

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