16 morti a Viareggio per l'esplosione di due vagoni
Contenevano GPL. Forse ha ceduto un carrello. Alcuni dispersi.
LA TRAGEDIA - È successo tutto intorno alla mezzanotte di lunedì. La deflagrazione ha investito le case vicine, provocando il crollo di alcune palazzine. A causare l'incidente, sostiene una nota di Ferrovie, sarebbe stato il cedimento di un carrello di uno dei primi carri cisterna. Tra le vittime ci sono tre bambini (i corpi di due piccoli sono stati recuperati sul posto, mentre una bimba è deceduta in ospedale a Roma) oltre ad alcune persone che si trovavano lungo la strada che costeggia la ferrovia e alcuni abitanti di due palazzine crollate. Danni sono visibili anche su altri edifici limitrofi. Mille persone sono state evacuate dalle loro case. Testimoni e soccorritori hanno descritto la scena che si sono trovati di fronte come «un'altra Pompei».
Contenevano GPL. Forse ha ceduto un carrello. Alcuni dispersi.
LA TRAGEDIA - È successo tutto intorno alla mezzanotte di lunedì. La deflagrazione ha investito le case vicine, provocando il crollo di alcune palazzine. A causare l'incidente, sostiene una nota di Ferrovie, sarebbe stato il cedimento di un carrello di uno dei primi carri cisterna. Tra le vittime ci sono tre bambini (i corpi di due piccoli sono stati recuperati sul posto, mentre una bimba è deceduta in ospedale a Roma) oltre ad alcune persone che si trovavano lungo la strada che costeggia la ferrovia e alcuni abitanti di due palazzine crollate. Danni sono visibili anche su altri edifici limitrofi. Mille persone sono state evacuate dalle loro case. Testimoni e soccorritori hanno descritto la scena che si sono trovati di fronte come «un'altra Pompei».
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Non vogliamo fare i catastrfisti,ma il nostro territorio é uno dei più a rischio ,sia per quanto concerne, il passaggio di treni merci nelle zone abitate ,sia per i carichi che trasportano,con un alta pericolosità esplosiva e tossica..Prova ne é qualche mese fa a Cadenazzo ,la fuga di un non ben precisato fumo tossico ha scombussolato tutto il traffico sul piano di Magadino ,e il non troppo lontano ricordo della frana a San Nazzaro, che poteva già essere una catastrofe.
Sarebbe ora di muovere le acque,anzi meglio agitarle ,se vogliamo che il Gambarogno si trasformi in una zona primaria e turisticamente vivibile..................
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