mercoledì 15 luglio 2009

Revisione della Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni

MA GATTA CI COVA

Luogo, 15 luglio 2009
COMUNICATO STAMPA
DI - Revisione della Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni
(LAggr) - Consultazione Comuni, Associazioni dei Comuni e Partiti
Nel corso dell’ultima sua seduta prima della pausa estiva, il Consiglio di Stato ha
autorizzato il Dipartimento delle istituzioni a mettere in consultazione presso i
Comuni, le Associazioni dei Comuni ed i Partiti politici un progetto di revisione della
Legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni (LAggr) del 16 dicembre 2003.
La proposta non stravolge la precedente impostazione, che di fatto mantiene la
propria validità, bensì tende a migliorarla, mirando ad un duplice obiettivo. Da una
parte introdurre nella stessa legge delle basi legali per l’allestimento di un “Piano
cantonale delle aggregazioni” quale strumento strategico volto a ridisegnare la
geografia dei Comuni, sulla base di una visione d’insieme organica e coerente, in
grado di affrontare anche i comparti rilevatisi particolarmente problematici. Dall’altra
cogliere l’occasione per fissare una serie di modifiche che nel corso di questo seppur
breve, ma intenso periodo di applicazione della Legge, si sono manifestate
particolarmente necessarie.
Per quanto concerne il “Piano cantonale delle aggregazioni” si tratta di uno
strumento volto a coordinare le iniziative di aggregazione, tenendo conto degli
importanti strumenti di politica territoriale, quale il Piano direttore (PD) cantonale e la
Politica degli agglomerati, nonché quelli di politica socio-economica, in particolare la
Nuova politica regionale (NPR). Il Piano ha soprattutto lo scopo di promuovere un
assetto dei nuovi Comuni il più equilibrato e coerente possibile evitando che
l’aggregazione si limiti alla somma istituzionale di due o più enti locali, ma contempli
anche gli aspetti territoriali e socio-economici. Il Piano così come proposto si
comporrà di un Rapporto sugli indirizzi della politica di aggregazione e delle relative
indicazioni sull’impegno finanziario globale complessivo derivanti al Cantone, di un
piano comprendente gli scenari di aggregazione, nonché delle relative schede
grafiche e descrittive per ciascun scenario. È prevista l’adozione da parte del Gran
Consiglio secondo le modalità della Legge sulla Pianificazione cantonale (il Legislativo
lo discute, ma non lo vota), al fine di alleggerirne i modi ed i tempi di concretizzazione.
Essa è preceduta da una consultazione presso tutti i Municipi.
Le principali modifiche puntuali concernono invece l’istanza d’aggregazione che
deve prevedere obbligatoriamente l’accordo dei Comuni coinvolti ed il relativo
scenario, nonché, contrariamente a quanto avviene ora, dev’essere promossa da
almeno un attore per ogni Comune coinvolto (Municipio, Consiglio comunale o
tramite petizione popolare). Inoltre l’avvio dello Studio avviene obbligatoriamente
attraverso la nomina da parte del Governo di una Commissione (ora questa è
nominata “di regola”, dando spazio ad altre modalità). È inoltre data la facoltà al
Consiglio di Stato di modificare lo scenario proposto nell’istanza includendo o
escludendo Comuni o Frazioni, di non dar seguito all’istanza, rispettivamente di
decidere in presenza di più istanze contraddittorie fra loro.
Gli interpellati, sulla base del progetto di messaggio e di un corrispondente
questionario riprodotti nel sito www.ti.ch/di sotto “procedure di consultazione”, sono
invitati a esprimere il proprio parere e le eventuali osservazioni aggiuntive entro il 16
di ottobre 2009.
Considerazioni del direttore del Dipartimento delle istituzioni avv. Luigi Pedrazzini
“In base alla legge vigente la grande maggioranza dei progetti di aggregazione è stata
avviata in base alle indicazioni provenienti dalle comunità locali e dalle loro autorità.
Quest’approccio “dal basso” viene sostanzialmente mantenuto nel testo di legge posto in
consultazione, nel senso che l’avvio dei progetti terrà ancora conto delle indicazioni
provenienti dai Comuni interessati
. Con il Piano cantonale delle aggregazioni si vuole
però anche ottenere che i Comuni creati in base a spinte locali abbiano una dimensione
e un territorio coerente con una visione regionale e cantonale della realtà comunale, in
modo da evitare la nascita di entità comunali incoerenti dal profilo territoriale,
rispettivamente l’avvio di aggregazioni principalmente determinate da aspettative
finanziarie e/o fiscali. Con questo progetto di legge il Dipartimento tiene anche conto
della discussione avvenuta in Gran Consiglio al momento della decisione
sull’aggregazione della città di Lugano con il Comune di Villa Luganese e di quanto
indicato nel rapporto della commissione speciale.”

Nessun commento:

Posta un commento