Musica e scultura, successo per il ‘gala’ a Magadino
Nuova impronta per i concerti della Filarmonica gambarognese
Di, Diego.Invernizzi.
Il concerto di gala che chiude la stagione bandistica della Filarmonica gambarognese era stato preannunciato ricco di novità, aggiungendo curiosità all’attesa del pubblico che non manca mai a questo appuntamento. Il salone di Magadino infatti, era gremito in ogni ordine di posto e la coreografia, arricchita dalla magia di “spot” luminosi e dalla presenza, ai due lati del palcoscenico, di una ventina di sculture prestate da due bravi scultori (Edgardo Ratti e Angelo Ferrari) era quella di un grande evento. E l’attesa non è stata tradita. Il perché dell’abbinamento “musica e arte” (quest’ultima incentrata sulla figura della donna) l’ha spiegato al pubblico Rebecca Sala, in apertura del concerto: «Ogni opera esposta è abbinata a un brano, così da aggiungere all’ascolto riflessioni e sensazioni attraverso la contemplazione di testimonianze del nostro patrimonio artistico (...) L’orientamento del concerto fa riferimento a brani musicali di lungometraggi famosi incentrati sulla figura della donna, il cui ruolo ha un’importanza intrinseca e insostituibile in ogni settore di una società in fermento e dalle frontiere sempre più allentate. Basta pensare che proprio a cinque donne, quest’anno, sono stati assegnati cinque premi Nobel (in quattro delle sei categorie contemplate (medicina, economia, chimica e letteratura) frutto di un impegno stupefacente». Fatta questa doverosa premessa, un cenno all’esecuzione musicale è doveroso: il gruppo, fortemente ringiovanito e preparato a dovere dal maestro Alan Rusconi, ha entusiasmato i presenti. Qualche inevitabile e insignificante sbavatura dovuta all’emozione è passata quasi inosservata. L’ondata di applausi che ha fatto seguito ad ogni brano (di non facile interpretazione) e le lacrime del presidente Luciano Caldara al momento del congedo (del concerto, non certo della carriera... malgrado i 49 anni di presenza), hanno ribadito l’amore dei gambarognesi per la loro Filarmonica infarcita di gemme nuove che il giovane maestro sta facendo germogliare.
Domenica, per la banda, è stato il giorno del rilancio dopo un breve periodo di difficoltà che ha fatto seguito alla partenza di Fernando Dueri (il grande maestro che durante un trentennio ha operato nel Gambarogno) e di alcune defezioni. Un rilancio riuscito su un terreno fertile che Alan Rusconi ha già dimostrato di saper coltivare.
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