sabato 27 marzo 2010
Vendita diretta: dove vai? di Cleto Ferrari
Vendita diretta: dove vai? di Cleto Ferrari
Sempre più aziende agricole ticinesi fanno capo alla vendita diretta per smerciare i propri prodotti. La famiglia contadina produce l’alimento base, lo trasforma, lo imballa e lo vende. Fare la spesa presso l’azienda agricola sta conoscendo particolare attenzione e successo. I vantaggi che offre al consumatore sono multipli. Per chi è attento alla problematica dei trasporti questo prodotto rappresenta il chilometro zero, ossia quasi esente da trasporti. Il consumatore viene a diretto contatto con il produttore, lo conosce e vede la realtà in cui opera. In questo senso si stabilisce un rapporto di fiducia e di competenza. Il prodotto acquistato è particolarmente genuino e spesso anche connotato da tradizione.
La filiera corta, ossia il fatto che dalla produzione alla vendita non vi sono intermediari, permette alla famiglia contadina di incassare quasi tutto il valore aggiunto creato in azienda e di non doverlo dividere con gli intermediari. L’azienda ha anche subito a disposizione liquidità senza particolari rischi d’incasso.
Tutti questi aspetti positivi hanno una contropartita nel fatto che creare valore aggiunto in azienda e occuparsi dello smercio contempla numerosi lavori non indifferenti e anche onerosi. Sono necessarie capacità artigianali, competenze amministrative ed igieniche, tutti aspetti che richiedono parecchio tempo lavorativo, che vanno coordinati e spesso si accumulano su poche persone.
Nell’agricoltura ticinese la vendita diretta è stata praticata da sempre. Lo smercio del nostro formaggio prodotto in condizioni naturali eccezionali sugli alpi è sempre stato fatto direttamente dalla famiglia contadina.
Pur avendo tradizione ed esperienza, la vendita diretta è in continua evoluzione e contempla svariati rischi. A nostro avviso dobbiamo impegnarci affinché il tempo lavorativo impiegato dalla famiglia contadina non diventi eccessivo. Accorpare in un’unica azienda attività produttive agricole, attività di trasformazione con relativi annessi amministrativi, igienici e di smercio è un’operazione che va fatta con grande prudenza per evitare che nel tempo tutte queste attività pesino eccessivamente sulla famiglia contadina. In questo ambito probabilmente abbiamo ancora margini di manovra per contenere costi e ore stimolando la collaborazione e la ripartizione dei compiti tra aziende che risiedono nella stessa regione.
Anche la visibilità che oggi l’azienda agricola può ottenere potrebbe godere di vantaggi se tutte le aziende attive nel ramo si unissero a livello di promozione sotto un unico cappello utilizzando anche le tecnologie in continua evoluzione. In questo senso come associazione di categoria dell’agricoltura ticinese stiamo cercando di stimolare la vendita diretta attraverso l’uso di internet. Con la creazione del sito “Agridiretto”, che sarà attivato tra qualche settimana, cercheremo di rendere maggiormente visibili e rintracciabili le nostre aziende agricole ai cittadini e ai turisti della regio insubrica. Più aziende aderiranno a questo progetto e maggiore visibilità potranno ottenere.
Il Segretario: Cleto Ferrari
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La vendita diretta permette sì, di
RispondiEliminaavvicinare la popolazione alla produzione nostrana, servendosi di prodotti freschi; però non si può solo produrre. La consegna agli intermediari permette di divulgare il prodotto indigeno anche fuori regione e di assicurarsi il proprio reddito e sopravvivenza. Ma per predisporre di merce sufficiente anche alla vendita diretta, l'azienda deve pur programmare il quantitativo per la messa in semina, per non ritrovarsi con centinaia di chili buttati all'aria! visibili da chi usa le stradine del piano per una salutare passeggiata.Questo è uno spreco. Invece di buttare via questi preziosi e primari prodotti
producete meno, oppure fate dei pre-accordi con l'industria alimentare in modo da realizzare una produzione diligente e senza sperpero, o almeno utilizzare i centri di compostaggio non troppo visibili al pubblico. Non son daccordo di pagare Fr. 5.- al chilo un certo legume e poi vederlo a fine stagione a gambe all'aria nei campi.
Se il prezzo sarà minore, il consumo sarà sicuramente maggiore, e prodotto venduto.