lunedì 18 ottobre 2010

IL COLLEGAMENTO DEL LOCARNESE ALL’AUTOSTRADA SI FARÀ DAVVERO ? E QUANDO ? SCELTA DOPO APPROFONDITI STUDI UNA SOLUZIONE SCARTATA A SUO TEMPO.

IL COLLEGAMENTO DEL LOCARNESE ALL’AUTOSTRADA SI FARÀ DAVVERO ? E QUANDO ?

SCELTA DOPO APPROFONDITI STUDI UNA SOLUZIONE SCARTATA A SUO TEMPO.

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Non so se sia stato opportuno prendere in considerazione un ventaglio di otto soluzioni più o meno attuabili. È difficile scegliere… la carta d’apparati quando i cataloghi del tappezziere sono molti e tutti hanno un loro pregio !
Certo non deve essere stato un compito facile per il Dipartimento del Territorio ipotizzare una soluzione che andasse bene per tutte le parti in causa, specialmente in mezzo a tanta abbondanza di idee. Così si è fatto uno studio senza dubbio serio, ma improntato su concetti e parametri scientifici secondo alcuni ampiamente opinabili, per determinare quale delle otto proposte fosse la migliore. Impresa ardua, anzi di più.
Ma non son certo io a volermi occupare della complessa tematica della pianificazione del nostro territorio a livello progettuale. A me compete, come del resto agli altri 89 Deputati che con me siedono in Gran Consiglio, l’esame (ancorché sommario) degli aspetti politici
del problema. Ciò non mi esonera e non mi impedisce comunque dall’esprimere qualche opinione personale; non fosse altro che per onorare la fiducia di chi mi ha voluto in Parlamento non certo per dormire sonni tranquilli.
Comincio quindi ad esprimere tutta la mia perplessità nell’apprendere che la soluzione privilegiata dal Governo, quella che ricalca con qualche “interramento” in corrispondenza dei centri abitati, l’attuale strada cantonale, arteria che forse detiene oltre a quello dell’intasamento cronico anche il record mondiale delle rotonde per una tratta così corta, in un recentissimo passato che tutti ricordiamo non fu neppure presa in considerazione. La gente del posto non la voleva e basta. Oggi, pare che le cose siano cambiate a seguito di alcune richieste di Comuni locali che hanno ottenuto promesse che dovrebbero essere vincolanti. Da qui l’alzata di genio del parziale interramento della tratta Quartino-Camorino dal costo di 891 milioni realizzabile, chissà come, in appena 7 anni.
E allora qualche domanda sorge spontanea :
Se uno studio serio improntato su criteri tecnico-scentifici ha portato a questa scelta vuol forse dire che prima il problema fu affrontato con leggerezza ?
Vi era chi proponeva di passare tra la strada e la ferrovia sottraendo a malincuore terreno
agricolo; altri dicevano di baipassare gli abitati e la zona industriale ad est della cantonale,
cioè ai piedi della montagna; altri ancora, di realizzare una strada panoramica un po’ più su, sacrificando solo boschi; e c’era anche chi diceva di forare la montagna per uscire a Rivera.
Non voglio entrare nel merito dei vari “progetti di grande massima” buttai li per far parlare più che per proporre soluzioni effettivamente attuabili con ragionevole spesa. Mi preme invece concludere questa mia breve riflessione sulle altre due soluzioni che seguono in subordino la variante prescelta, una variante che variante non è visto che segue un po’ claudicante il tracciato attuale; una non variante che se attuata creerà non pochi problemi
a tutti e non solo agli abitanti del piano. Quella “di riserva” che supera Quartino in galleria per poi affiancare il tracciato della ferrovia fino a Cadenazzo e l’altra che vorrebbe il tracciato da Quartino a S.Antonino tutto interrato. Quest’ultima alzata di genio che ricalca l’idea di Le Courbisier in ritardo di 50 anni, comporterebbe una spesa di 972 milioni per una tratta di appena 6 km.
La scelta oramai è fatta e toccherà anche a noi sostenerla: se la soluzione privilegiata che è quella del tracciato misto sul sedime dell’attuale strada cantonale, fuori e sotto terra, non incontrerà i favori dei Signori di Berna, o se preferite ai loro esperti funzionari, si potrà sempre far capo a quella del tracciato parziale in galleria o all’altra, quella del tracciato interamente interrato. Mi è stato precisato, malgrado ben lo sapessi, che la scelta spetta a loro; è un fatto di competenza. E allora ecco che noi serviamo loro tre gelati dai gusti diversi. E se a loro non dovesse piacere il gelato fatto in casa ?
Ma loro, quelli di Berna, riterranno serio presentarsi già titubanti con una soluzione più che discutibile e con già pronte nella borsa due soluzioni alternative, per vedere di portare a casa qualche cosa ? Mica siamo gelatai o viaggiatori di commercio porta a porta noi.
Credo che io, un po’ già in la con gli anni, per raggiungere qualche volta il Locarnese mi toccherà fare ancora la coda per il resto del tempo che la salute mi permetterà di guidare. E poi, chi mi assicura che una volta ultimata l’opera (ma quale ?) il problema sarà risolto ?
Ci verranno a dire che non ci sono soldi e che in fondo questa….non è un’opera prioritaria.
Angelo Paparelli,deputato in G.C

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