le cose brutte che accadono nel mondo accadono non tanto perché ci sono le persone cattive ma perché le persone buone non fanno nulla (Gramsci)

giovedì 1 dicembre 2011

IN CADUTA LIBERA

Indagine congiunturale alberghi e ristoranti 
Terzo trimestre 2011
Si acutizzano i problemi del settore turistico ticinese in tutte 
le zone turistiche del cantone. I bruschi rialzi del franco nei 
confronti delle valute estere dei mesi estivi infieriscono sulla 
dinamica negativa settoriale afflitta dalle ripetute flessioni 
della domanda, del volume di attività e della cifra d’affari. 
All’orizzonte nessuna inversione di tendenza, anzi, secondo 
le previsioni degli operatori l’evoluzione congiunturale nel 
turismo ticinese dovrebbe ulteriormente peggiorare

Alberghi e ristoranti
Nel corso del terzo trimestre dell’anno 
la situazione del settore turistico ticinese riproduce un quadro fortemente 
negativo. A deprimere ancor più una 
situazione già da tempo critica intervengono, proprio durante la stagione estiva, 
gli energici e continui apprezzamenti 
del franco svizzero nei confronti delle 
valute estere. Cala ulteriormente la domanda infierendo sui volumi di attività, 
rispetto ai quali due terzi degli operatori 
interpellati lamentano una riduzione (al 
cospetto del 18% che segnala un aumento). Eloquente l’evoluzione della 
cifra d’affari che segna una contrazione 
di -11,5% rispetto ai valori dello scorso 
anno (quando il calo era di -7,4%), valore che accentua, oltre che prolungare, 
la scia di variazioni passate negative di 
quest’anno: -7,2% nel primo periodo 
del 2011 e -6,0% nel secondo. A questi 
dati si aggiungono le valutazioni sulla 
dotazione infrastrutturale e sull’impiego, in entrambi i casi ritenuti eccessivi. 
Tali andamenti gravano sulla situazione reddituale, che peggiora per il 64% 
degli interpellati, rimane invariata per 
il 27% e migliora per il 9%, e sulla situazione degli affari, valutata cattiva dal 
58% degli esercenti, né buona né cattiva dal 34% e buona dall’8%. La fase 
congiunturale decisamente critica non 
risparmia nessuna delle zone turistiche 
cantonali. Sul Ceresio, sul Verbano e 
nelle cosiddette altre zone la sinfonia 
è la stessa: continui cali del volume di 
attività, del fatturato e dell’organico, 
quest’ultimo giudicato in eccesso. La 
dotazione infrastrutturale è valutata 
complessivamente adeguata nelle altre 
zone mentre è ritenuta in eccesso nelle 
regioni del Ceresio e del Verbano. In un 
simile contesto non stonano i generalizzati peggioramenti della situazione reddituale e degli affari.
All’orizzonte altre minacciose nuvole 
grigie. Le  prospettive espresse dagli 
esercenti delle tre zone turistiche  indicano per i prossimi tre mesi ulteriori cali 
della domanda, dei volumi di attività e 
dell’impiego; a sei mesi un andamento 
degli affari ancora negativo.
Alberghi 
La situazione del comparto alberghiero 
ticinese è sempre più difficile. Sotto la 
costante pressione di una domanda in 
calo, due terzi degli esercenti dichiara 
una cifra d’affari in contrazione su base 
annua (a fronte del 10% che ne segnala un aumento). Risultato condizionato dal calo annuo dei pernottamenti che ha 
colpito il 47% degli albergatori, contro 
il 12% degli intervistati che ha invece 
ravvisato un aumento (risultato in linea 
con i dati della Statistica sulla ricettività 
turistica dell’Ufficio federale di statistica). Inoltre, la dotazione infrastrutturale 
e il livello d’impiego sono valutati globalmente in eccesso, mentre la situazione reddituale è peggiorata secondo il 
60% degli albergatori interpellati, è rimasta invariata per il 30% ed è migliorata per il restante 10%. In questo clima la 
situazione dell’impresa è giudicata cattiva dal 53% degli intervistati, né buona 
né cattiva dal 37% e buona dal 10%.
Dalle prospettive degli albergatori trapela un chiaro pessimismo. Per la fine 
dell’anno sono annunciati ulteriori ed 
importanti contrazioni della domanda, 
dei pernottamenti e dell’impiego; stesso 
ritornello per l’andamento degli affari 
all’inizio del nuovo anno.
Ristoranti
Anche il comparto della ristorazione 
naviga in un mare burrascoso in cui 3 
esercenti su 4 accusano una diminuzione del volume di pasti e di bibite servite 
(al cospetto dell’11% che invece manifesta un incremento), così come 3 ristoratori su 4 lamentano una contrazione 
della cifra d’affari (a fronte del 9% che 
ne annuncia un aumento). A condizionare tali andamenti, pure in questo caso, 
la continua flessione della domanda. 
Parallelamente, la dotazione infrastrutturale e l’occupazione sono valutate in 
eccesso. In questo contesto la situazione 
reddituale peggiora secondo il 67% degli intervistati, è invariata per il 25% e 
migliora per l’8%, mentre la situazione 
dell’azienda è giudicata cattiva dal 63% 
degli interpellati, né buona né cattiva 
dal 31% e buona dal restante 6%.
Neppure le prospettive dei ristoratori si 
smarcano dallo scetticismo che aleggia 
tra gli operatori dell’intero settore: a tre 
mesi sono attese diminuzioni della domanda, del volume di vendita e dell’impiego; a sei mesi la situazione degli affari è data in peggioramento. 

4 commenti:

  1. Si tratta di un gioco online, che è conosciuto e amato in tutto il mondo, ed è Pacman. Pacman è stato creato nel 1980, e continua ad essere un favorito perenne tra i giocatori. Quando siete alla ricerca di giochi online gratis e giochi flash, vi farà bene a scegliere Pacman.

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  2. magari sarebbe ora di distribuire i contributi federali anche alla ristorazione visto che anche i contadini fanno concorrenza diretta " agriturismo" ma con lauti sussidi.

    o forse di togliere definitivamente i sussidi federali ai contadini di pianura ca. 1 miliardo di franchi l'anno( meglio specificare) e con quei sussidi abbassare l'Iva nella ristorazione in modo da equilibrare costi ricavi , questo sarebbe un bel aiuto diretto.

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  3. Mangiare bene nei ristoranti per creare clienti, non buste carne sotto vuoto piatti pronti pizze ? freshe il resto congelato. Il servizio è molto piu'cordiale nelle Svizzera oltre Gottardo e si saluta ancora !
    Dopo si sviluppano molti agriturimi molto aprezzati dove si mangia pane nostrano, cane e salumi insalata del luogo.

    Quello che ho visto.

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  4. Prima di raccogliere (=guadagnare) bisogna seminare (=investire), altri paesi l'hanno capito anni fa, vedi Austria e l'Alto Adige (Italia)... Basta piangere ticinesi, agite!

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