Indagine congiunturale alberghi e ristoranti
Terzo trimestre 2011
Si acutizzano i problemi del settore turistico ticinese in tutte
le zone turistiche del cantone. I bruschi rialzi del franco nei
confronti delle valute estere dei mesi estivi infieriscono sulla
dinamica negativa settoriale afflitta dalle ripetute flessioni
della domanda, del volume di attività e della cifra d’affari.
All’orizzonte nessuna inversione di tendenza, anzi, secondo
le previsioni degli operatori l’evoluzione congiunturale nel
Alberghi e ristoranti
Nel corso del terzo trimestre dell’anno
la situazione del settore turistico ticinese riproduce un quadro fortemente
negativo. A deprimere ancor più una
situazione già da tempo critica intervengono, proprio durante la stagione estiva,
gli energici e continui apprezzamenti
del franco svizzero nei confronti delle
valute estere. Cala ulteriormente la domanda infierendo sui volumi di attività,
rispetto ai quali due terzi degli operatori
interpellati lamentano una riduzione (al
cospetto del 18% che segnala un aumento). Eloquente l’evoluzione della
cifra d’affari che segna una contrazione
di -11,5% rispetto ai valori dello scorso
anno (quando il calo era di -7,4%), valore che accentua, oltre che prolungare,
la scia di variazioni passate negative di
quest’anno: -7,2% nel primo periodo
del 2011 e -6,0% nel secondo. A questi
dati si aggiungono le valutazioni sulla
dotazione infrastrutturale e sull’impiego, in entrambi i casi ritenuti eccessivi.
Tali andamenti gravano sulla situazione reddituale, che peggiora per il 64%
degli interpellati, rimane invariata per
il 27% e migliora per il 9%, e sulla situazione degli affari, valutata cattiva dal
58% degli esercenti, né buona né cattiva dal 34% e buona dall’8%. La fase
congiunturale decisamente critica non
risparmia nessuna delle zone turistiche
cantonali. Sul Ceresio, sul Verbano e
nelle cosiddette altre zone la sinfonia
è la stessa: continui cali del volume di
attività, del fatturato e dell’organico,
quest’ultimo giudicato in eccesso. La
dotazione infrastrutturale è valutata
complessivamente adeguata nelle altre
zone mentre è ritenuta in eccesso nelle
regioni del Ceresio e del Verbano. In un
simile contesto non stonano i generalizzati peggioramenti della situazione reddituale e degli affari.
All’orizzonte altre minacciose nuvole
grigie. Le prospettive espresse dagli
esercenti delle tre zone turistiche indicano per i prossimi tre mesi ulteriori cali
della domanda, dei volumi di attività e
dell’impiego; a sei mesi un andamento
degli affari ancora negativo.
Alberghi
La situazione del comparto alberghiero
ticinese è sempre più difficile. Sotto la
costante pressione di una domanda in
calo, due terzi degli esercenti dichiara
una cifra d’affari in contrazione su base
annua (a fronte del 10% che ne segnala un aumento). Risultato condizionato dal calo annuo dei pernottamenti che ha
colpito il 47% degli albergatori, contro
il 12% degli intervistati che ha invece
ravvisato un aumento (risultato in linea
con i dati della Statistica sulla ricettività
turistica dell’Ufficio federale di statistica). Inoltre, la dotazione infrastrutturale
e il livello d’impiego sono valutati globalmente in eccesso, mentre la situazione reddituale è peggiorata secondo il
60% degli albergatori interpellati, è rimasta invariata per il 30% ed è migliorata per il restante 10%. In questo clima la
situazione dell’impresa è giudicata cattiva dal 53% degli intervistati, né buona
né cattiva dal 37% e buona dal 10%.
Dalle prospettive degli albergatori trapela un chiaro pessimismo. Per la fine
dell’anno sono annunciati ulteriori ed
importanti contrazioni della domanda,
dei pernottamenti e dell’impiego; stesso
ritornello per l’andamento degli affari
all’inizio del nuovo anno.
Ristoranti
Anche il comparto della ristorazione
naviga in un mare burrascoso in cui 3
esercenti su 4 accusano una diminuzione del volume di pasti e di bibite servite
(al cospetto dell’11% che invece manifesta un incremento), così come 3 ristoratori su 4 lamentano una contrazione
della cifra d’affari (a fronte del 9% che
ne annuncia un aumento). A condizionare tali andamenti, pure in questo caso,
la continua flessione della domanda.
Parallelamente, la dotazione infrastrutturale e l’occupazione sono valutate in
eccesso. In questo contesto la situazione
reddituale peggiora secondo il 67% degli intervistati, è invariata per il 25% e
migliora per l’8%, mentre la situazione
dell’azienda è giudicata cattiva dal 63%
degli interpellati, né buona né cattiva
dal 31% e buona dal restante 6%.
Neppure le prospettive dei ristoratori si
smarcano dallo scetticismo che aleggia
tra gli operatori dell’intero settore: a tre
mesi sono attese diminuzioni della domanda, del volume di vendita e dell’impiego; a sei mesi la situazione degli affari è data in peggioramento.
Si tratta di un gioco online, che è conosciuto e amato in tutto il mondo, ed è Pacman. Pacman è stato creato nel 1980, e continua ad essere un favorito perenne tra i giocatori. Quando siete alla ricerca di giochi online gratis e giochi flash, vi farà bene a scegliere Pacman.
RispondiEliminamagari sarebbe ora di distribuire i contributi federali anche alla ristorazione visto che anche i contadini fanno concorrenza diretta " agriturismo" ma con lauti sussidi.
RispondiEliminao forse di togliere definitivamente i sussidi federali ai contadini di pianura ca. 1 miliardo di franchi l'anno( meglio specificare) e con quei sussidi abbassare l'Iva nella ristorazione in modo da equilibrare costi ricavi , questo sarebbe un bel aiuto diretto.
Mangiare bene nei ristoranti per creare clienti, non buste carne sotto vuoto piatti pronti pizze ? freshe il resto congelato. Il servizio è molto piu'cordiale nelle Svizzera oltre Gottardo e si saluta ancora !
RispondiEliminaDopo si sviluppano molti agriturimi molto aprezzati dove si mangia pane nostrano, cane e salumi insalata del luogo.
Quello che ho visto.
Prima di raccogliere (=guadagnare) bisogna seminare (=investire), altri paesi l'hanno capito anni fa, vedi Austria e l'Alto Adige (Italia)... Basta piangere ticinesi, agite!
RispondiElimina