domenica 27 maggio 2012

APERTA LA MOSTRA DI SCULTURA ALL’APERTO 2012 A VIRA













Vira Gambarogno
Le sculture di Kurt Laurenz Metzler
per tutta l’estate nelle viuzze di Vira

Sabato 26 maggio Vira Gambarogno - con l’inaugurazione della “G12, Mostra internazionale di scultura all’aperto” - ha vissuto uno dei suoi caratteristici pomeriggi dedicati all’arte che incontra la popolazione. Siamo all’undicesima edizione di questo appuntamento con la scultura di richiamo internazionale, iniziato nel lontano 1968 e che nel corso degli anni ha portato sulle rive del Verbano artisti di grande fama. Il folto pubblico presente sul sagrato e nelle viuzze del paesello ha potuto ammirare in anteprima l’affascinante mostra, questa volta composta unicamente con opere di Kurt Laurenz Metzler.

Nell’arco di quasi mezzo secolo questo che è uno dei più importanti artisti svizzeri contemporanei ritorna dunque per la quinta volta a Vira. Kurt Laurenz Metzler fu infatti già protagonista della prima edizione delle Mostre di scultura all’aperto del Gambarogno: nel 1968 - congiuntamente ad Albert Rouiller e a Bernhard Lüginbühl - vinse infatti il primo Premio nazionale di scultura e in seguito partecipò ancora tre volte, sempre in mostre collettive. La più significativa apparizione fino a quella di quest’anno fu quella del 1993, quando venne celebrato il 25.esimo delle mostre gambarognesi con l’omaggio ai tre premiati della prima edizione.
Per questa edizione 2012 gli organizzatori di GambarognoArte hanno voluto omaggiare pienamente l’importante artista, dedicandogli una personale che raggruppa un consistente numero di opere, capace di rappresentare praticamente tutta la sua evoluzione espressiva. Nelle viuzze e nelle piazzette del nucleo di Vira, per tutta l’estate, sono così esposte quasi una trentina di opere, per la maggior parte di grandi dimensioni, alcune delle quali anche imponenti. Tra le particolarità in esposizione anche un’opera proprio del 1968 dal titolo “Gruppo di personaggi in conversazione”, sorella di quella che quell’anno vinse il Premio nazionale di scultura proprio qui a Vira.
Metzler è nato a San Gallo nel 1941, ma è zurighese d’adozione anche se vive parte del tempo in Toscana. La sua vena creativa venne ben presto scoperta già alle elementari, poi - dopo la prematura scomparsa di suo padre quando lui era solo dodicenne - ricevette una forte spinta e formazione artistica dallo zio Florian, pittore di buon nome presso il quale andò a vivere. Negli anni dell’adolescenza l’ebbe però vinta la volontà di sua madre, poco incline a vedere suo figlio avviato verso una carriera insicura e forse poco remunerativa come quella dello scultore, e il giovane Kurt venne così avviato alla professioni di grafico, decoratore e fotografo. Nel 1958 Metzler si iscrive alla "Schule für Gestaltung” di Zurigo, ottenendo poi il diploma di scultore nel 1963. Nel 1970 si stabilì nel Canton Ticino, nel Mendrisiotto, vicino alle cave di marmo di Arzo da dove traeva la materia prima per una parte delle sue opere. In quel periodo creò le sue prime grandi sculture e contemporaneamente ottenne le prime importanti commissioni, parallelamente ad inviti a diverse importanti mostre. Nel 1976, partecipò al "Congresso Internazionale Scultori" a New Orleans (Stati Uniti), mentre un’altra tappa fondamentale negli USA è del 1989 quando sistemò un atelier a New York che gli permise di creare importanti opere per esposizioni sia nella Grande mela sia a Long Island. Per il suo ritorno in Europa fa tappa in Italia; con Claudia, sua moglie, inizia a lavorare e vivere a Iesa in provincia di Siena, dove è attivo a tutt’oggi anche se fa la spola tra la Toscana e Zurigo. La proprietà di Metzler a Iesa è circondata da un grande parco, dove mano a mano hanno trovato sistemazione i lavori dell’artista: ora il giardino è popolato da circa 50 personaggi realizzati in differenti materiali. Recentemente è entrato a tutto diritto a far parte dei “Parchi d’arte contemporanea in Toscana”, a far compagnia anche al giardino di Daniel Spoerri e al Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle, tutti rappresentanti del movimento che è noto come Arte Ambientale.
Sono numerose le opere monumentali dell’artista posate in spazi pubblici, in particolare in Australia, Germania, Italia, Stati Uniti e Svizzera. Metzler ha tenuto sue importanti esposizioni alle Terme di Caracalla (Roma) nel 1996, nel 1997 a Siena e nel 2003 a Milano. Nello stesso anno ha partecipato alla Triennale di Scultura a Bad Ragaz e Vaduz, per la quale è stato curatore, e alla quale ha preso parte anche come protagonista. Da luglio ad ottobre 2007 è stato protagonista di "Bella Estate dell'Arte di Milano", in piazza Stazione Centrale, con una mostra itinerante dal titolo "Nevrotici Metropolitani"; l'esposizione venne curata dal critico dell’arte Vittorio Sgarbi. Nel luglio del 2009, in collaborazione con la Galleria Belvedere di Singapore, ha progettato il gruppo scultoreo "Urban People". Nell'estate del 2010 ha invece realizzato una scultura raffigurante una stella alta 14 metri utilizzata come scenografia per il " Teatro del Silenzio", famoso spettacolo del cantante Andrea Bocelli, con il quale ha collaborato all'evento. Le sue imponenti sculture sono realizzate in materiali diversi (alluminio, ferro, bronzo e vetroresina), spesso colorate con colori unicolor piuttosto caratterizzanti.
La mostra di Vira Gambarogno - per la quale è stato stampato un agile catalogo di 48 pagine con rappresentate tutte le opere in mostra e con testi critici di Dalmazio Ambrosioni, Omar Calabrese e Vittorio Sgarbi – rimane allestita fino al 16 settembre; si può liberamente visitare in tutte le ore della giornata e della notte visto che si sviluppa su suolo pubblico all’interno del paesello di Vira Gambarogno.

Gli sponsor maggiori della “G12, KLMetzler” sono il Comune del Gambarogno, l’Ente turistico del Gambarogno, l’Associazione GambarognoArte e il Cantone per tramite del suo Dipartimento dell’educazione e della cultura; Sponsor-partner sono la SES Sopracenerina, AET Azienda elettrica ticinese e la Ernst Göhner Stiftung di Zugo, ai quali si aggiungono i consistenti contributi anche di Coop Cultura, Fondazione Cultura del Locarnese e Banca Raiffeisen del Gambar

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