martedì 22 maggio 2012

"Cinipide Galligeno" ! ! ! Castagno in agonìa totale….

"Cinipide Galligeno" ! ! !
   Castagno in agonìa totale…..

Inchiniamoci davanti al castagno !..
Percorrendo la strada romana da Quartino in su, ho notato che il nostro castagneto è in uno stato
di  “agonìa”. Alla fine dell’estate non avremo più l’opportunità di raccogliere castagne.
E’ tristezza totale per i raccoglitori di castagne, giovani e non giovani, scouts, Associazioni varie
e  soprattutto per le api.


Ho cercato informazioni su internet e ho trovato che le protuberanze che ho visto sono in realtà
delle "Galle", in pratica dei tumori a carico di gemme, foglie e amenti del castagno, provocati dal
cinipide galligeno, Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, un insetto originario della Cina che oggi ha invaso Stati Uniti, Giappone e mezza Europa; L’insetto è stato segnalato per la prima volta in
Italia nel 2002 (prima segnalazione anche per l’Europa) in provincia di Cuneo, oggi ha invaso anche i boschi della Svizzera italiana, le  foto sono del  castagneto  sopra Quartino.

"Da queste galle nel mese di giugno e luglio fuoriescono le femmine alate che vanno a depositare le
uova nelle gemme presenti. Dalle uova fuoriescono le larve che si sviluppano molto lentamente,
sempre all’interno delle gemme, senza che queste presentino sintomi esterni della infestazione.
Nella primavera successiva, alla ripresa vegetativa, si ha un rapido sviluppo delle larve che
determina la formazione di caratteristiche galle, prima verdastri e poi tendenti al rosso ( Foto ).
Le larve stesse spesso determinano un arresto dello sviluppo delle gemme, da cui si sviluppano
foglie di dimensioni ridotte. In caso di forte attacco del parassita si può avere un consistente calo
della produzione (fino all'80%)."

A quanto ho capito, per distruggere, o almeno limitare il diffondersi di questo flagello dei nostri
castagneti (che sono una risorsa economica importante per molte realtà), si può fare ben poco.

I fitofarmaci e gli antiparassitari non sono efficaci, sia perchè la larva protetta dallo scudo
della galla non risente dei veleni sia per la vasta scala del fenomeno che non permette interventi
così invasivi su intere foreste!
-se le piante hanno meno di 3 anni si distrugge l'intera pianta e le vicine in un raggio di 20 m (!!!);
- se di età maggiore di 3 anni si fa una potatura precoce e si attua la distruzione della parti malate
delle piante bruciandole (ohibò!)!
-Nei cedui castagneti è necessario tagliare a raso tutte le ceppaie infestate, comprese le matricine, e
tutti i polloni in vicinanza del fusto. La ramaglia andrà bruciata sul posto. I fusti ed i pali di castagni
ottenuti dovranno essere scortecciati in loco e le cortecce bruciate.

Di questi interventi non  ho ancora  visto alcuna traccia, i Forestali e le competenti autorità
cantonali avranno sicuramente intrapreso delle iniziative per far fronte all’agonìa dei castagneti.

Le nuove prospettive su cui si sta puntando è l'introduzione del "nemico naturale" "un insetto
parassitoide antagonista della vespa cinese, il Torymus sinensis: questo parassita è stato inserito in
modo sperimentale in alcuni castagneti già infestati dalla vespa, già segnati quindi dalla comparsa
delle galle, ed ha mostrato di comportarsi come un ectoparassita monofago, insediandosi nelle galle
stesse e compromettendo la proliferazione della vespa."

Sembra che dal Cuneese stiano arrivando i primi segnali positivi di questo tipo di intervento,
sebbene sia piuttosto difficile allevare questi insetti parassitoidi e liberarli nei boschi al momento
giusto, nè troppo presto (non vi sarebbero larve da parassitare) nè troppo tardi (le larve sarebbero
già insetti maturi).

Riportato quanto trovato in vari documenti da: “Avventurosamente.it

Vian  Dante

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