martedì 12 giugno 2012

Comune Gambarognonews


Nuove trasversali ferroviarie alpine / Alptransit
Nel 1992, i cittadini svizzeri hanno approvato - con oltre il 60% di voti favorevoli -
la costruzione di nuovi collegamenti alpini veloci, con due nuove gallerie al San
Gottardo e al Lötschberg, con le relative rampe d'accesso. Tra gli obiettivi
principali del progetto figurano il trasferimento delle merci dalla strada alla
ferrovia e la riduzione dei tempi di percorrenza per il traffico passeggeri; obiettivi
unanimemente condivisi e sostenuti anche dal nostro esecutivo.

Se ci permettiamo rivolgerci alla vostra attenzione è perché il Comune di
Gambarogno, al pari di tutta la sponda sinistra del Lago Maggiore, è
particolarmente dipendente dagli sviluppi futuri della trasversale alpina del San
Gottardo, in particolare per le possibilità di sviluppo del tratto a sud di Lugano.
Infatti, una scelta selettiva di contenere il traffico merci verso Chiasso potrebbe
avere pesanti ripercussioni sulla linea ferroviaria Bellinzona-Luino.
Il popolo svizzero e i suoi politici sono stati sicuramente coraggiosi e lungimiranti
nel mettere in cantiere un progetto da oltre 24 miliardi di franchi; spesa
sicuramente ingente, ma ragionevole se dovessero essere raggiunti gli obiettivi
inizialmente citati.
Il tunnel ferroviario di base del Monte Ceneri, assieme a quello dello Zimmerberg,
nei pressi di Zurigo, è uno dei tasselli fondamentali del progetto Alptransit
Gottardo in quanto creerà, di fatto, una ferrovia di pianura nel cuore delle Alpi,
riducendo i tempi di percorrenza e garantendo il passaggio dalla strada alla
ferrovia dei trasporti merci, secondo criteri razionali e moderni.
Indipendentemente dalla spinta “luganese” per migliorare i propri collegamenti
passeggeri con il resto della Svizzera, al momento di scegliere l’opzione sud della
trasversale alpina del Gottardo già si sapeva che il traforo del Monte Ceneri
implicava tempi lunghi - previsione di apertura nel 2019 –, maggiori costi legati
alla realizzazione di un doppio tubo pari 800 milioni, per una spesa complessiva
Funzionario incaricato
A. Codiroli
telefono
091 786 84 12
e-mail
alberto.codiroli@gambarogno.ch
Ns. riferimento
TP/ac
Lodevole
Consiglio federale
Palazzo federale
3003 BERNA
Magadino, 8 giugno 2012
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di 2.2 miliardi di franchi e la necessità di trovare un accordo con lo Stato italiano
per i necessari potenziamenti fra Monza e Chiasso o su altre varianti.
Malgrado ciò, seguendo dinamiche politiche e tecniche tutt’altro che note, la
scelta ha favorito il Ceneri relegando (per fortuna) la via di pianura naturale,
costituita dalla linea Belllinzona-Luino, ad un ruolo secondario seppur
complementare per il trasporto delle merci. Giova qui rammentare che tutti i
politici della regione si erano opposti ad uno sviluppo di Alptransit sulla
Bellinzona-Luino ma, in via subordinata, si dichiaravano possibilisti nel caso il
traffico fosse stato convogliato in un nuovo tunnel a salvaguardia degli abitanti e
degli interessi economici di un Gambarogno a vocazione turistica.
In occasione dell’inaugurazione del nuovo collegamento Bellinzona-Malpensa,
l’assessore alle infrastrutture della Regione Lombardia, signor Raffaele Cattaneo,
ha ridimensionato le notizie relative alla rinuncia, da parte dell’Italia al
potenziamento del collegamento Monza-Chiasso. Le notizie riportate dalla
stampa, a suo dire, devono essere ricondotte al ridimensionamento dei crediti
stanziati dal governo italiano a seguito della conosciuta crisi delle finanze
pubbliche. Cattaneo ha assicurato che l’Italia non si “tirerà indietro” e che gli
investimenti necessari per accogliere il volume di traffico generato dalla nuova
trasversale alpina verranno effettuati. Sembrerebbe quindi riconfermato l’asse
nord-sud attraverso Chiasso.
Ciò non di meno, il dibattito pubblico susseguente alle recenti dichiarazioni di
Philipe Gauderon, direttore delle infrastrutture FFS, apparentemente in contrasto
con i vertici di Hupac che vorrebbero una intensificazione del traffico merci sulla
Bellinzona-Luino a scapito di Chiasso, ha contribuito ad alimentare i nostri timori
e preoccupazioni. L’opinione è unanime: il trasporto delle merci va spostato
dalla strada alla ferrovia. A questo scopo tutte le nazioni hanno in progetto la
costruzione di lunghi tunnel ferroviari sotterranei. In Svizzera le nuove trasversali
ferroviarie alpine (NTFA) sono ben avviate, in Francia e Italia il dibattito è acceso
sulla prevista linea veloce Torino-Lione. Anche in Austria, sotto il Brennero, si sta
progettando una galleria di base per avvicinare Monaco di Baviera a Verona. La
preoccupazione nostra (dei Gambarognesi) è che in funzione dei tunnel già
avviati in Svizzera, con gli alti costi sostenuti, il traffico sulla Bellinzona-Luino
potrebbe essere incrementato sull’attuale linea inaugurata ufficialmente il 18
novembre 1882 ed entrata in esercizio il 4 dicembre dello stesso anno. Giova qui
ricordare che si sta parlando di una linea a binario semplice costruita nel 19°
secolo, secondo criteri da “Gottardbahn”, che pure ne ha curato in seguito la
gestione.
Il Consiglio di Stato ticinese, evadendo due interrogazioni presentate dal
deputato al Gran Consiglio Marco Passalia, in data 29 maggio 2012 ha ribadito
che il Governo continua a sostenere la necessità di sviluppare l’asse nord-sud
attraverso Chiasso, valiando alternative in tunnel fra Vezia-Melide e attraverso il
Monte Generoso, per uscire a Balerna/Chiasso. Queste opzioni rientrerebbero
nella cosidetta “Gronda est” italiana che postula il potenziamento dell’asse
Como-Monza e una nuova linea Seregno-Bergamo.
Per contro, nell’ottica della cosidetta “Gronda ovest” che postula il
potenziamento verso Luino/Laveno, si ipotizza un nuovo binario in galleria lungo
l’asse del Gambarogno. La Confederazione ha inserito quest’ultima ipotesi di
galleria nel Piano settoriale dei trasporti – parte infrastrutturale ferroviaria – quale
informazione preliminare da approfondire.
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Questo lascia intuire come nel medio/ lungo termine il traffico continuerà come
fin’ora “a cielo aperto”, con tutti i limiti e i pericoli costituiti da possibili incidenti
ferroviari e dalle immissioni foniche, solo in parte contenute dalla posa dei ripari
fonici.
A conferma dei nostri timori sulla sicurezza e adeguatezza della linea ferroviaria,
che attraversa i vari nuclei abitativi, basterebbe ricordare l’asprezza del territorio,
i ricorrenti scoscendimenti e il fatto che sul solo versante italiano sono presenti 18
gallerie e 29 tra ponti e viadotti che necessitano di importanti opere di
risanamento. Non da ultimo, la linea attraversa il centro di Luino ove è presente
un passaggio a livello !
Pur ammettendo che gli interessi economici sono di valenza “Europea” e
travalicano le competenze del nostro Esecutivo cantonale, preoccupa la
posizione fatalista e rinunciataria secondo la quale appare ormai assodato che
la linea Bellinzona-Luino dovrà continuare a garantire il transito di merci e
contribuire con la nuova dorsale alpina a smistare l’aumento del traffico
susseguente al travaso “gomma-rotaia”.
Seriamente preoccupati per l’evolversi della situazione, chiediamo al Lodevole
Consiglio federale di attivarsi affinché le scelte strategiche e politiche in materia
di trasporti - soprattutto per il trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia -
avvengano per l’asse nord-sud attraverso il Monte Ceneri e il valico di Chiasso,
promuovendo la Gronda est che - sulla parte italiana - prevede il
potenziamento della tratta Como-Monza e la costruzione di una nuova linea fra
Seregno e Bergamo.
Confidiamo nella sensibilità della vostra massima istanza affinché i meri interessi
economici non vadano a discapito delle legittime aspettative di una intera
Regione che vorrebbe anche in futuro garantire qualità di vita e sicurezza ai
propri abitanti.
Gradite, Onorevoli membri del Consiglio federale, i sensi della nostra massima
stima. Cordiali saluti.
PER IL MUNICIPIO

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