“Ognuno di noi se fosse nato in un campo di concentramento e da 50 anni fosse lì e non avesse alcuna prospettiva di poter dare ai propri figli un avvenire sarebbe un terrorista”. GIUGLIO ANDREOTTI

venerdì 22 febbraio 2013

Quartino :Discarica in arrivo

Da la Regione di Diego Invernizzi
A Quartino fervono i lavori di preparazione per la deponia d’inerti Dopo quasi sei anni dalla presentazione alla comunità di Quartino del progetto per la discarica di materiali inerti sul territorio della frazione (era il 7 luglio 2007), i lavori sono entrati nella fase esecutiva.
Da alcuni giorni, una squadra di operai, supportata da attrezzature idonee allo scopo, è al lavoro nei pressi della sede dell’azienda forestale “Parco Sa”, in via Pedemonte, per costruire un solido ponte sul canale che scorre parallelo alla strada. Un ponte indispensabile per consentire ai pesanti automezzi di raggiungere l’area dove verranno depositati gli scarti. Il passaggio sul corso d’acqua sarà collegato alla discarica da una nuova strada lunga un centinaio di metri (sul lato destro del canale, direzione Quartino-Contone), così da evitare agli automezzi d’invadere la frequentata passeggiata pedemontana. Com’era da prevedere, sin dall’inizio dei lavori sono riemerse discussioni alimentate dal dubbio che tale realizzazione possa creare problemi all’ambiente e un deterioramento della qualità di vita della zona. Si teme infatti che il materiale depositato, nelle giornate ventilate sfugga al controllo e che le polveri vadano ad invadere un’area assai vasta dove si coltivano legumi, cereali e vigna pregiata. Inoltre il passaggio obbligato degli automezzi pesanti (quanti saranno giornalmente?) nella zona commerciale del quartiere Luserte potrebbe creare problemi viari. Gli interrogativi – gli stessi presentati nel corso della fase progettuale – si accavallano e terranno banco ancora per parecchio tempo. Un po’ tutti, pur senza averne le competenze, hanno in bocca la miccia pronta ad infiammare il dibattito. Se però le promesse fatte a suo tempo dalle autorità cantonali verranno mantenute – e tutti se lo augurano – gli animi dovrebbero placarsi. Uno sguardo a ritroso Il 7 maggio 2009 il Consorzio per il piano regolatore del Gambarogno aveva promosso una serata informativa (sala gremita e tensione alta) per dare a tutti la possibilità d’intervenire. « Siamo venuti qui per chiarire i vostri dubbi e non certo per raccogliere applausi », aveva esordito – parola più, parola meno – un tecnico della squadra cantonale. « A nessuno fanno gola gli inerti – aveva aggiunto il suo collega – , ma da qualche parte vanno pure collocati ». L’anno seguente (2010) un gruppo d’opposizione alla deponia aveva inoltrato una petizione che non ebbe seguito per mancanza di basi legali. Da quel momento il progetto della discarica rimase (almeno in apparenza) in un cassetto, ma sul posto già si era accesa la luce verde, confermata dal taglio di alcuni alberi. Diventerà un parco verde Come detto, i lavori sono entrati nella fase esecutiva: si sta spogliando la base della montagna dagli alberi originali (pioppi, castagni, betulle e ontani) per modellare una vasta area in altro modo. La discarica esaurirà la sua capienza tra una decina d’anni – avevano assicurato i tecnici – dopo di che la superficie coinvolta ritroverà il suo aspetto verde: potrebbe ospitare una selva castanile, un vigneto, un percorso didattico, una zona di svago o, più semplicemente, una distesa di arbusti spontanei che non richiederebbe alcuna manutenzione. Insomma, due lustri di pazienza e poi si vedrà il risultato finale.

2 commenti:

  1. e bravi. veramente stupendo. tutto per i soldi? ma chi ci pensa a noi che già viviamo nel caos del traffico di tutti i giorni? Quartino-Contone sono già invivibili, ora altri camion? e polveri fini? ma prrprio bravi i nostri politici. Pur di ricevere soldi accettano qualsiasi schifezza?

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  2. Un altro terreno messo a soqquadro
    per esigenze del mercato; come ü stato la costruzione del gasdotto
    dal Sottoceneri.
    Si parlava di sviluppare una
    variante per la ciclabile direzione
    Monte Ceneri, evitando la strada
    del colle. Abbiamo fatto una proposta partendo dal piano nelle
    vicinanze dell'Azienda Forestale
    *al Parco" facendo un collegamento in direzione dei Monti Pioda per
    congiungersi al bivio con la
    strada Romana. Proseguendo si arriva al Ceneri approfittando di un comodo tracciato.
    La nostra idea non ha avuto un seguito e nessuna risposta dalle ditte interpellate. Ora con una lettera aperta vogliamo dar modo alla popolazione di conoscere meglio la zona e le reali possibilità d'intervento.La ciclopista potrebbe essere illuminata con dei lampioni d'epoca e in bella vista dalla cantonale.Con tutti i soldi spesi per il gasdotto e quelli previsti per il deposito degli inerti, qualche franco si potrebbe riservare alla ciclopista.

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