“Ognuno di noi se fosse nato in un campo di concentramento e da 50 anni fosse lì e non avesse alcuna prospettiva di poter dare ai propri figli un avvenire sarebbe un terrorista”. GIUGLIO ANDREOTTI

lunedì 1 settembre 2014

In 250 sull'Alpe di Neggia per il 50 anni dello Sci Club Gambarogno

L'alpeggio ancora occupato dalle mandrie al pascolo, un va-e-vieni di banchi di .nebbia a
minacciare la pioggia, qualche pennellata di sole ad addolcire la brezza, un po' di movimento
tra cercatori di funghi e, per completare la tavolozza, alcuni cacciatori al rientro dopo le
prime battute stagionali (sabato è stato dato il via alla caccia alta).
Foto di L.B e P.G

 E ai lati della strada un
centinaio di vetture parcheggiate. Così si presentava, il valico e i suoi dintorni sabato sul
mezzogiorno dove s'erano dati appuntamento gli amici dello Sci Club Gambarogno per
festeggiare i SO anni del sodalizio. Quella di Neggia, in fondo, era la loro palestra, ed era
giusto che fossero loro a occuparla in gran parte. Il "giubileo d'oro" infatti è stato festeggiato
con grande slancio - sarebbe più opportuno dire "con amore" - dai soci (in 200 a tavola) che
nulla hanno tralasciato permettere ognuno a proprio agio. Dalla cucina, ai giochi per adulti e
piccini, ai "quadri" per una breve la parentesi ufficile, tutto è funzionato a meraviglia. Persino
l'Inno del Club, rievocato per l'occasione e cantato in coro dai commensali prima del pranzo,
ha dato un tocco di solennità alla festa. Aggiungere altre parole a una giornata così bella nella
sua essenza ci sembra fuori luogo. Ci sembra però doveroso dare risalto, in estrema sintesi, a
quanto i "pilastri" del Club (Orio Sargenti,. Eros Nessi, Gianfranco Sciarmi, Giancarlo Dellea
e Massimo Sargenti) hanno sottolineato: il grande apporto del volontariato (compreso il
funzionamento degli impianti di risalita, dal 1966 in poi) la professionalità dei capigruppo, la
disciplina in generale, il sostegno di enti pubblici e privati. Un pensiero di riconoscenza
postuma è stato rivolto a. uno dei soci più amati del gruppo, scomparsso prematuramente;
Angioletto Ronzoni, un uomo libero, dal volto pulito, carismatico, sempre pronto alla battuta
ma che non le mandava a dire a chi usciva dalle righe. Per lui la pratica dello sci era sì
divertinmeto, ma soprattutto era scuola di vita. E di questa scuola, sono stati in molti a
beneficiarne. Complimenti e lunga vita, quindi, allo Sci Club Gambarogno.
Diego Invernizzi




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