PIANO DI MAGADINO / Non si può certo dire che sia priva di ostacoli la strada che il collegamento veloce A2-A13 deve percorrere per raggiungere la meta, ovvero la sua realizzazione. Alcuni punti del progetto, elaborato in Ticino per anticipare i tempi e presentato alla Confederazione due anni fa, sono infatti stati bocciati da Berna. A confermalo ai microfoni della RSI è il capo della sede ticinese dell’Ufficio federale delle strade (USTRA), Marco Fioroni.
Le maggiori criticità sembrano essere rappresentate dall’attraversamento delle Bolle di Magadino, non conforme alla legislazione sulla protezione delle zone palustri. In soldoni, dunque, a Quartino non si può interrare circa mezzo chilometro di strada. E un problema analogo si pone anche tra Cadenazzo e Camorino. Ora, dunque, USTRA, Cantone e Comuni interessati dal tracciato del collegamento veloce saranno chiamati a ingegnarsi per scovare una soluzione attuabile. Tra gli scenari, come spiegato dallo stesso Fioroni, l’eventualità di prolungare la galleria prevista, da Quartino direttamente fino allo svincolo di Camorino. La zona palustre Queste criticità non sembrano comunque nuove. Già nel 2019 l’Ufficio federale dell’ambiente aveva sollevato la questione dei conflitti con la zona palustre. Tanto che nei successivi approfondimenti si erano sistemate un po’ le cose. Giungendo alla convinzione, così si diceva allora, che i problemi rimasti non erano «insormontabili ». Certo è che questi ulteriori approfondimenti, che potrebbero comportare una modifica del tracciato, fanno ulteriormente scivolare in là nel tempo la realizzazione di una strada, dal costo stimato di 1,5 miliardi, di cui il Locarnese sente davvero il bisogno. E se l’orizzonte temporale non ipotizzava sin dall’inizio un cantiere dall’oggi al domani, ora si ritiene improbabile aprire le danze prima del 2025. Con un entrata in servizio non verso il 2040. Dal CdT
Sono i nostri geni governativi che hanno sparato alto, pensando di ottenere i miliardi necessari, e facendo allestire progetti a destra e a manca.
RispondiEliminaVisto la bocciatura popolare della via piana e breve, la soluzione che rimane concretizzabile è creare il raccordo all'altezza di Robasacco .
Evidentemente a berna, anche con un solo girino presente non cambieranno idea. Anzi, da chiedersi se la spiegazione sia costruita ad hoc per giustificarne le riserve o rifiuto.
Le zone paludose, e chi le ha mai viste? Un problema di esecuzione? Probabilmente una questione di ambiente, anche se in loco ora stanno allargando strade e costruendo piste ciclabili all'interno delle Bolle ( ma forse a Berna non lo sanno)