martedì 10 giugno 2025
Festival organistico 2025
Nonostante i timori legati alla stanchezza e ai
segni del tempo impressi sul nostro caro organo di
Magadino, abbiamo deciso di non abbandonare il
nostro fedele pubblico e di proporre ancora una
volta il festival. Speriamo che non sia l’ultima
volta e che – dopo una cura di ringiovanimento di
cui parliamo da anni con sempre maggiore insistenza – potremo finalmente ridare nuove forze
allo strumento, che riesce sempre ad incantare chi
lo ascolta.
Uno dei pregi del nostro valoroso Mascioni è che,
non essendo legato a uno stile particolare, sa ben
tradurre – in un’acustica meravigliosa – ogni genere di musica immaginabile. I programmi di questo
63° festival e i suoi interpreti mostrano la favolosa
varietà di ciò che si può fare su un organo.
Il comitato del festival ha voluto invitare Livio
Vanoni, una personalità importante per la storia
dell’organo in Ticino. Per decenni ha saputo entusiasmare i ticinesi verso gli strumenti della loro
regione; l’anno scorso non è stato possibile rendere questo omaggio a causa delle calamità naturali
che gli hanno impedito di raggiungere Magadino.
È un piacere dargli il benvenuto oggi e siamo lieti
che il pubblico abbia l’opportunità di dimostrargli
tutto l’affetto che merita.
Vincent Thévenaz da Ginevra e Wolfgang Sieber
da Lucerna sono tra gli artisti più apprezzati e
amati del nostro Paese. Molto diversi nei gusti,
sanno dare vita alle musiche di tutte le epoche, dal
Rinascimento ai giorni nostri, da Bach a Mozart:
Festival organistico
2025
entrambi sono circondati da un pubblico entusiasta. Non si poteva passeggiare per Lucerna con
Wolfgang senza essere fermati a ogni angolo da
cacciatori di autografi!
Il tradizionale duo dei giovani prodigi proporrà un
bellissimo programma molto vario, con brani originali, trascrizioni e un’intera sezione di improvvisazioni in diversi stili. Quest’arte dell’improvvisazione, un po’ dimenticata nei decenni passati, sta
tornando in auge e dimostra il miracolo della creazione musicale spontanea.
Anche le trascrizioni sono tornate di moda. Un
tempo molto apprezzate, quando gli organisti
eseguivano grandi opere orchestrali troppo costose da proporre nella loro versione originale, oppure per il piacere di suonare da soli le opere che si
amano – persino Bach trascrisse molte opere di
Vivaldi e di altri. Il recital di Simon Menges ne sarà
un brillante esempio attraverso i secoli: Bach rivisitato da due virtuosi dell’Ottocento, Guilmant,
padre della scuola organistica francese moderna,
e Ulisse Matthey, un geniale compositore italiano,
poi Liszt e Wagner.
Elena Keil, che prima di dover lasciare la sua patria
ha fatto carriera sul più grande organo
dell’Ucraina, nel palazzo di Yalta dove si riunirono
Churchill, Stalin e Roosevelt, ci offrirà un assaggio
dei suoi programmi, ricchi di varietà, che doveva
suonare più volte al giorno per i turisti che arrivavano senza sosta, autobus dopo autobus.
Infine, un delizioso duo a quattro mani e quattro
piedi farà risuonare il nostro organo con 20 dita delle mani e 20 dita dei piedi contemporaneamente: un vero festival di tip-tap!
Amici, pensate all’organo di Magadino. Dona
gioia da 63 anni; vorremmo poter continuare questa festa per secoli. Ed è così bello attendere l’inizio del concerto sul piazzale della chiesa, con la
vista sul lago e sulle montagne. Aiutateci a tenerlo
in vita: è urgente!
La Commisione artistica
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