“Ognuno di noi se fosse nato in un campo di concentramento e da 50 anni fosse lì e non avesse alcuna prospettiva di poter dare ai propri figli un avvenire sarebbe un terrorista”. GIUGLIO ANDREOTTI

domenica 16 novembre 2025

Ritrovo di Neggia, l’acquisto e il rilancio

Un punto d’incontro chiuso nel 2022. Il Patriziato di Vira vuole comprare lo stabile e ristrutturarlo, con un progetto da 3,35 milioni. Il Comune contribuirà


Diventerà albergo alpino


Rilanciare il Ritrovo di Neggia, trasformandolo da rifugio di montagna ad albergo alpino. Un progetto che si sta sviluppando e che parte dalle intenzioni del Patriziato di Vira di acquistare la proprietà per poi ristrutturarla. Una mossa che piace al Municipio di Gambarogno, disposto a contribuire con 150mila franchi. La concessione di questo sostegno verrà votata dal Consiglio comunale nella seduta convocata il prossimo 15 dicembre. “Nel corso degli anni, il ristorante Ritrovo di Neggia ha rappresentato un autentico punto di riferimento, non solo per la popolazione locale, ma anche per gli escursionisti e gli ospiti, che hanno avuto il privilegio di scoprire le bellezze di questa regione – indica il Municipio nel messaggio che accompagna la richiesta di credito –. Questo luogo ha offerto un’accoglienza calorosa in ogni stagione, costituendo l’unico punto di ristoro in loco aperto tutto l’anno”. Ricordiamo che in inverno l’area era animata dalle attività sciistiche, che si appoggiavano al ristorante per offrire ristoro agli sportivi e ai loro accompagnatori. Dal 2022, la chiusura dell’attività da parte degli attuali proprietari ha lasciato un vuoto significativo, privando il territorio di uno spazio che univa tradizione, convivialità e servizio al territorio. Ora il Patriziato di Vira ha deciso di comprare e ristrutturare il Ritrovo di Neggia, nell’ambito di un più ampio progetto di valorizzazione del paesaggio. Stando al Municipio, l’acquisizione della proprietà, costruita su un sedime di quasi mille metri quadrati di superficie, “rappresenterebbe una scelta strategica e lungimirante: un’iniziativa perfettamente complementare alla gestione diretta dell’Alpe di Neggia e che permetterebbe non solo di preservare un simbolo caro alla comunità, ma anche di creare nuove opportunità per accogliere i visitatori, rinsaldando il legame tra paesaggio, tradizione e futuro”. L’Alpe di Neggia, lo ricordiamo, è situata fra il Gambarogno e la Val Veddasca, sotto le cime del Monte Tamaro e del Monte Gambarogno. L’11 febbraio scorso, l’Assemblea patriziale di Vira ha approvato un credito di 16mila 215 franchi (spesa sussidiata al 50 per cento dal Cantone) per la redazione di un “business plan”, affidato allo studio Elia Frapolli consulenza e turismo, per la valutazione della fattibilità e della sostenibilità del progetto di ammodernamento della struttura ricettiva. Il progetto è stato presentato ai patrizi il 22 settembre, unitamente alla richiesta di un credito di 670mila franchi per l’acquisto del mappale (una recente valutazione dello Studio d’ingegneria Sciarini ha stimato in 650mila il valore di mercato della proprietà). “Lo studio di fattibilità prevede un cambio di paradigma, col passaggio del Ritrovo di Neggia da rifugio ad albergo alpino, con una struttura flessibile che possa anche accogliere scolaresche e gruppi in gite di studio e svago – specifica l’Esecutivo gambarognese –. Il costo di ristrutturazione, arredo e attrezzature è stimato in 3 milioni e 350mila franchi”. Il “business plan” stima sussidi a fondo perso tramite la Legge sul turismo di 670mila franchi e finanziamenti tramite istituti bancari e la Società credito alberghiero per un milione e 675mila. Mentre da altri fondi (tra cui Berghilfe, incentivi federali e cantonali legati alla costruzione, Fondo aiuto patriziale e altre fondazioni) potrebbero arrivare un milione e 105mila franchi. Come avvenuto in passato per altri casi simili, il Municipio ritiene importante sostenere un progetto che contribuirà alla valorizzazione del territorio. L’impegno assunto già lo scorso settembre dall’autorità comunale ha consentito al Patriziato di inoltrare al Dipartimento delle istituzioni la domanda preliminare di accesso al Fondo per la gestione del territorio. La richiesta ha ricevuto un preavviso favorevole per un incentivo massimo di 100mila franchi. L’appoggio municipale ha inoltre permesso l’avvio della campagna per sondare le opportunità di sostegno finanziario da parte di enti terzi. Il sostegno finanziario del Comune, specifica l’Esecutivo “rappresenta un contributo forfettario massimo, comprensivo sia dell’acquisto sia dei lavori di ristrutturazione. Non sono previste ulteriori partecipazioni comunali; per la copertura del fabbisogno residuo, il Patriziato dovrà far capo a sussidi e capitali di terzi. A titolo informativo, il Patriziato ha già avviato contatti con un istituto di credito per l’ottenimento di una fideiussione bancaria a garanzia dei costi di acquisto”. Per poter accedere al Fondo per la gestione del territorio, il Patriziato dovrà presentare diversi documenti, tra cui un accordo programmatico col Comune, nella fattispecie una convenzione soggetta all’approvazione del Consiglio comunale. Convenzione che pure sarà sottoposta al Legislativo nella seduta del 15 dicembre. L’accordo definisce l’Ente capofila (Patriziato) e l’ente convenzionato (Comune), regolando gli oneri e i contributi, in particolare il versamento del contributo comunale, che avverrà unicamente dopo la sottoscrizione dell’atto di compravendita da parte del Patriziato. Inoltre viene specificato che tutte le spese di gestione relative alle attività svolte nell’edificio saranno a carico dell’ente capofila.

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