le cose brutte che accadono nel mondo accadono non tanto perché ci sono le persone cattive ma perché le persone buone non fanno nulla (Gramsci)

venerdì 21 gennaio 2011

Cervi e Cinghiali: che disastro!


Cervi e Cinghiali: che disastro!
A giorni approderà in Gran Consiglio la petizione lanciata due anni fa, nel gennaio del 2009 dall’Unione contadini e dalla Federazione dei viticoltori ticinesi inerente la problematica dei danni causati dalla selvaggina. Petizione, ricordiamo, che in poco tempo aveva raccolto più di novemila firme.
Il dilagare dei danni e anche, come riportato nel testo della petizione, “la scarsa attenzione data a questa problematica da parte degli Uffici cantonali preposti” ci aveva spinti ad usare lo strumento della petizione. Le nostre associazioni prima di raccogliere firme avevano cercato di risolvere il problema per le vie canoniche proponendo interventi mirati e concertati per affrontare l’annosa problematica dei danni in continuo crescendo.
Pensiamo in particolare alla modifica della Legge sulla caccia adottata nel corso del 2005 per permettere il prelievo d’animali viziosi e l’estensione a tutte le aziende agricole della possibilità di sussidio per la difesa delle colture:
“Il Consiglio di Stato si adopera affinché animali selvatici … non causino danni rilevanti al bosco, alle colture agricole e ad animali da reddito. A tale scopo ordina adeguate misure, quali l'abbattimento dei capi viziosi, incaricandone dell'esecuzione gli agenti della polizia della caccia o persone di provata affidabilità in possesso della patente.”
Più recentemente abbiamo promosso l’introduzione di precisazioni nel regolamento della caccia per rendere più trasparente la procedura di stima dei danni. Da anni segnaliamo lamentele per i vistosi ritardi nel versamento degli indennizzi.
Il settore agricolo aveva concertato la via da prendere per risolvere la problematica dei danni e di conseguenza sono state adottate modifiche legali in tempo utile ma che alla prova dei fatti non ebbero un particolare seguito. Sulla scia di questi deludenti risultati si giunse al lancio della petizione con la gente esasperata dal crescere dei danni.
Un primo effetto positivo della petizione è stato quello di adeguare i piani di prelievo di ungulati. Quest’anno l’Ufficio preposto segnala un record di prelievi di cervi attraverso la caccia, raggiungendo la soglia di millesettecento capi. Questo prelievo potrebbe essere reso ancora più incisivo se nel periodo di caccia settembrina si procedesse a semplificare le norme, privilegiando ad  esempio un tetto di catture per cacciatore al posto di fissare complicati e dissuasivi periodi di cattura. Nonostante l’aumento dei prelievi di capi di selvaggina, i danni continuano ad aumentare. Nel 2010 probabilmente si raggiungeranno il milione d’indennizzi il che significa un danno reale di almeno 1,5 mio di Franchi. I risarcimenti non soddisfano il settore, il quale non promuove il principio degli  indennizzi ma quello di poter coltivare in relativa pace.
Pur aumentando i prelievi d’ungulati i danni crescono e ciò non fa che confermare che resta ancora irrisolta la questione del fondovalle dove i cervi vi risiedono in totale tranquillità. La problematica era già stata affrontata per tempo nel 2004 proponendo le modifiche di Legge sopra citate che indicavano la necessità di intervenire sugli animali viziosi che nel fondovalle trovano spazi sicuri dove risiedere e danneggiare qualsiasi tipo di coltura. Non dimentichiamo che il testo della petizione concludeva in questo modo:
“È indispensabile che il fondovalle e le colture agricole ridiventino, per gli ungulati, spazio unicamente di transito e di collegamento e non più spazio di permanenza.”
Siamo convinti che questo milione all’anno di indennizzi per danni lo Stato lo potrebbe spendere meglio. A questo punto è evidente che  la soluzione della questione è da ricercare nelle scale di valori e ideali di chi a livello di Uffici cantonali è preposto a gestire questo ambito di competenza dello Stato.




                                                                                  Cleto Ferrari coordinatore della petizione

1 commento:

  1. certo che se per ogni "pet" (non necessariamente provocato dagli ungulati..diciamolo!), si passa alla cassa ecco che i costi lievitano all'inverosimile!
    Probabilmente si é trovato la vacca, anzi no il cervo, buono da mungere!

    RispondiElimina