martedì 21 giugno 2011

Italiano e le altre lingue nazionali.

Si conosce,da tempo,1'impegno che il Ticino dimostra per far si
che la nostra lingua madre venga tenuta in maggiore considerazione
nell'ambiente Federale dove incontra,non sempre terreno
fertile.Impegni più che legittimo in quanto l'italiano é pur
sempre una lingua nazionale a tutti gli effetti,né più né meno
che il tedesco ed il francese.E non bisogna intendere questo
nostro sforzo come difesa della lingua italiana,ma intenderlo
quale applicazione di un diritto di parità e di uguaglianza.

Tuttavia questo nostro sforzo dovrebbe essere sostenuto allo
stesso modo da noi in Ticino nei confronti del tedesco,del francese
e del romancio,per una questione di reciprocità,di rispetto,
se vogliamo ottenere gli stessi sentimenti oltre Gottardo.
Per cui,e qui sta il vero problema,cerchiamo di dare il buon esempio
nel formulare i nostri comunicati e altro,nelle tre lingue
nazionali e non soltanto come molto spesso accade,in italiano e
tedesco.Non c'é nessuna ragione per ignorare il francese dando
l'impressione di sottovalutare questa bella lingua dei nostri
amici romandi.
Qualcuno potrebbe obiettare che a questo punto,per non avere
delle disuguaglianze,bisognerebbe tradurre ogni cosa nella lingua
di provenienza eterogenea dei turisti che visitano il nostro
paese.Certo che no.Al limite,per non far male a chicchessia,dovremmo
usare solo l'italiano con i rischi che potrebbero nascere.
Cosi che,partendo dagli Amministratori comunali,cantonali,
Enti turistici,Albergatori,Ristoratori,Enti pubblici e privati,
si sappia che per comunicare non c'é solo l'italiano ed il tedesco
ma anche il francese,chiedendo venia per il romancio.
Edgardo Ratti
6574 Vira Gambarogno

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