lunedì 27 giugno 2011

VIGNA:Gli erbicidi disegnano righe spettrali (e mortifere) nelle colline

Gli erbicidi disegnano righe spettrali (e mortifere) nelle colline  (che l’Unesco dovrebbe tutelare come patrimonio dell’Umanità). Paesaggi spettrali si delineano lungo le colline  papabili di tutela addirittura dall’Unesco come “patrimonio dell’umanità”.
Qual è la causa di questo spettacolo innaturale?L’annaffiamento abbondante di “erbicidi” lungo le righe disegnate dai filari delle viti.
Il colore rossastro dei ciuffi d’erba letteralmente essiccati dalle sostanze chimiche che li hanno soffocati disegnano righe con effetto “giallo-rosso-secco” che contrastano in modo stridente con il colore verde intenso dell’erba rimasta incolume fra i filari (vedi foto qui sotto).

La convenienza economica di produrre a costi sempre più bassi in barba ad aspetti agronomici e di qualità dei prodotti fa sì che la flora erbacea non sia più “un’alleata contro l’erosione, nel mantenimento della sostanza organica nel terreno, nel controllo del vigore vegetativo della vite, nel miglioramento dei parametri enologici, nell’aumento della biodiversità e quale contributo all’aspetto scenografico del paesaggio” ma “un’erbaccia nel vigneto che si deve combattere con una lotta senza quartiere”. Rispetto al taglio dell’erba ed al suo utilizzo come “pacciamatura”, applicabile in “piccole e specifiche situazioni”, gli “erbicidi sono efficaci, facili da applicare, ma soprattutto, hanno un rapporto costo beneficio molto positivo” (Centro Ricerche Agricoltura - Conegliano).
Tralasciamo brevemente il beneficio economico ed esaminiamo più attentamente il costo sociale.Quali sono questi “erbicidi” ?
Acqua fresca?Tutt’altro !!!!Il “Glufosinate ammonium” è stato recentemente mosso al bando dalla Comunità Europea perché classificato CMR (C=carcinonogenic; M=mutagenic; R = classified as Toxic for reproduction).
(vedi elenco dei pesticidi messi al bando dalla UE con la Direttiva approvata il 19 gennaio scorso)
Inoltre, secondo i dati in letteratura rilevati del Prof. Gianni Tamino, il Glufosinate-ammonio è correlato a disturbi neurologici, respiratori, gastrointestinali, ematologici e a difetti di sviluppo dei neonati nell’uomo.
E’ tossico per le farfalle e numerosi altri insetti benefici come pure per le larve , per la Dafnia e per alcuni pesci d’acqua dolce come la trota arcobaleno.
Inibisce batteri e spore benefici della terra specialmente quelli che fissano i composti azotati.
Il Glifosate e’ la più frequente causa di problemi e avvelenamenti in Italia (Sistema Nazionale di Sorveglianza delle Intossicazioni Acute da Fitosanitari (SIAF) - rapporto 2005). Disturbi di molte funzioni del corpo sono state riportati dopo l’esposizione a normali livelli d’uso. E’ quasi raddoppiato il rischio di aborto spontaneo ritardato e i bambini nati dai lavoratori esposti hanno evidenziato un livello elevato di deficit neurologici.
Il Roundap (il preparato della Monsanto a base di Glifosate ) provoca un’alterazione della mitosi cellulare che può essere collegata al tumore presente nell’uomo.
Il Glifosate provoca ritardi nello sviluppo dello scheletro nel feto dei ratti di laboratorio.
Inibisce la sintesi degli steroidi ed è genotossico nei mammiferi, nei pesci e nelle rane.
E’ letale e altamente tossico per i lombrichi.
Inoltre il glifosate è uno dei pesticidi maggiormente presente nelle falde acquifere sotterranee.
(L'ISPRA (Istituto  superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ex APAT, nel comunicato del 18 dicembre 2008 denuncia come aumenti l'incidenza (siamo al 37%) dei campioni di acque con presenza di pesticidi eccedenti i limiti di legge (0,1 μg/l).  Non c'è da meravigliarsi perché gli ultimi dati dell'Istat indicano un aumento considerevole dell'impiego di diserbanti.
La domanda finale è sempre la stessa: DOVE VOGLIAMO ANDARE ?Siamo consapevoli che la smania di far soldi, tanti e presto, ci porta alla cecità ?Cosa ne facciamo della ricchezza facile quando siamo gravemente ammalati (o peggio morti?).La rincorsa ad una ricchezza effimera che interessa solo una minima parte degli  abitanti mentre danneggia e fa ammalare il resto della popolazione. Una smania che sta uccidendo gli ecosistemi locali e la biodiversità. Cosa vogliamo lasciare dietro di noi, la distruzione e l’inquinamento totale ?Fermiamoci un attimino….e riflettiamo.  Finchè siamo in tempo…..

2 commenti:

  1. erbicibi sotto la vigna , durante la stagione la stessa viene bagnata con pesticidi vari almeno una decina di volte....ma alla fine dove vanno questi prodotti , li assimila la pianta quindi l'uva e alla fine ..alla salute del nostro buon merlot cin cin

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  2. Su TSI2 hanno un recentemente messo in onda alcuni bei documentari:
    l’ignoranza,presunta o reale che sia, di alcuni nell’utilizzo di questi prodotti, oltre che compromettere la loro stessa salute, sta mettendo a rischio molto altro, per esempio le api.
    Sul retro di quasi tutti questi prodotti vi è indicato: dannoso per l’ambiente, per i pesci e per le api.
    Dannoso per al api? E lo si usa in agricoltura? Proprio laddove la api servono per l’impollinazione vengono sparsi prodotti chimici che le fanno morire?

    La Francia, per esempio, oltre ad una 50ina di centrali nucleari, è la nazione europea che fa il più largo utilizzo di prodotti chimici in agricoltura: 80 mila tonnellate ogni anno (più di un kg per abitante???)
    (insetticidi, pesticidi, erbicidi, fungicidi, ecc) e poi ci si chiede come mai negli ultimi 50 anni l’incidenza di tumori nei paesi denominati industrializzati è aumentata del 30%, mentre rimane stabile nei paesi dove non vi è ancora un’industria chimica presente nella catena alimentare.


    Prendiamo ad esempio il nostro buon merlot: oltre ai vari trattamenti annuali vi sono coloro che fra i filari, per non tagliare l’erba, utilizzano erbicidi selettivi: proprio sopra le radici, cioè dove la pianta prede il nutrimento per crescere e sviluppare foglie e frutti; non occorre esser biologi per immaginare che una parte di questa chimica finirà nel nostro stomaco.

    In commercio oggi vi sono centinaia di prodotti biologici, prodotti dal marchio Bio garantiti dalla Confederazione, questo dimostra che è possibile produrre in modo più rispettoso dell’ambiente e della nostra salute; di primo acchito sembra che questa produzione generi profitti inferiori, ma se poi analizziamo i costi della salute e dell’impatto ambientale della produzione industriale sostenuta dai prodotti chimici credo che la bilancia pende notevolmente verso il biologico.

    Nel giro di 50 anni tra prodotti chimici nell’agricoltura e nell’industria agroalimentare abbiamo immesso in circolo una catena di veleni che sta distruggendo l’uomo, la natura, il suo habitat.

    L’ironia di tutto questo è che i profitti di una produzione così intensivi, così fortemente sostenuta dalla chimica genera profitti solo per una piccola cerchia di persona, alla massa ed ai governi rimangono da risolvere i problemi generati da questo modo di operare.



    Luca

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