Il viaggio lungo ben 19 000 chilometri di un forno a microonde dal costruttore in Cina alla Svizzera dura circa 40 giorni, su ferrovia, nave e camion. SBB Cargo rappresenta un anello importante nella catena del trasporto combinato
d’oltreoceano.Foshan è una delle tante metropoli sul delta altamente industrializzato del fiume Perl nel Sud della Cina, ma è anche il centro dell’industria elettronica cinese e qui hanno sede grandi aziende. Peter Becker, responsabile Trasporti Internazionali presso il grande distributor Coop, ha chiesto la consegna, tramite un ufficio acquisti di Hong Kong, di vari container carichi di forni a microonde.
L’ordine era partito dal reparto acquisizioni di Coop. «Un container può contenere circa 600 forni a microonde. Non richiediamo tutto il fabbisogno annuo in una volta sola, in quanto ciò impegna capitale inutilmente, occupa spazio di magazzino e genera così costi aggiuntivi», spiega Becker. I microonde sono prodotti già sotto il label a marca propria Coop e sono provvisti di tutte le etichette e i codici a barre EAN. È allegato anche il libretto di istruzioni in tre lingue. All’inizio Coop aveva richiesto un prototipo che aveva testato nel proprio laboratorio di Basilea. Successivamente l’ufficio acquisti di Hong Kong si è preoccupato di far rispettare le specifiche e le scadenze di produzione stabilite da Coop e ha eseguito controlli di qualità sul posto. L’iter è rodato.
Peter Becker, il cui reparto tratta centralmente le condizioni con i fornitori internazionali di servizi di trasporto, sa esattamente quali leve muovere: «Trattiamo direttamente con il fornitore di servizi che poi esegue realmente la prestazione. Acquistiamo la merce essenzialmente free on board (FOB), in altre parole il nostro fornitore è responsabile del carico e del trasporto del container fino al terminale del porto di Shunde a Foshan.» Il costo assai conveniente dei trasporti va quindi a vantaggio del cliente, e Coop può programmare e gestire in maniera ottimale le importazioni. Tutti i processi successive sono nelle mani del grande distributore.
Importazioni dalla Cina per miliardi.Le importazioni di merci in Svizzera dalla Cina nel 2010 sono state pari a 6,1 miliardi di franchi. Il grosso della merce arriva in Europa via mare.La voce «macchinari, apparecchi ed elettronica», con 2,2 miliardi nel 2010, ha rappresentato oltre un terzo di tutte le importazioni dalla Cina.
L’ingranaggio nel trasporto del container di microonde è perfetto: il fornitore ha fatto prenotare uno spazio sulla nave portacontainer secondo le indicazioni di Coop e per la consegna al porto è prevista una «closing date», ossia il container deve essere nel terminale di Shunde 48 ore prima dell’imbarco. Nessuno consegna prima, perché costa di più.
Il trasporto di container d’oltreoceano è spettacolare da ogni punto di vista. Il passaggio fra un vettore di trasporto e l’altro (in questo caso dal camion alla nave) è facilitato dalle unità di carico standardizzate su scala mondiale. Il «nostro» container con forni a microonde misura 20 piedi (6,058 metri); ci sono anche container da 40 e 45 piedi. Al terminal di Shunde i container sono prima smistati e poi caricati con una gru nella cella loro assegnata sulla nave.
La «containerizzazione» ha ridotto notevolmente le stallie delle navi incrementandone la redditività. A Shunde vengono impiegate, a seconda della compagnia armatrice, solo navi più piccole che riforniscono la «nave d’appoggio»: le grandi portacontainer, per ragioni di pescaggio e anche di redditività, fanno rotta soltanto sui porti molto grandi, ad es. nella vicina Hong Kong dove, lo scorso anno, sono stati trasbordati 23,7 milioni di container. Oggi esistono navi portacontainer davvero gigantesche: contengono circa 14 000 container, sono lunghe quasi 400 metri, larghe più di 50 e con un pescaggio di oltre 16 metri. Se si mettesse in fila il carico, il serpentone di container raggiungerebbe gli 84 chilometri, più o meno la distanza fra Zurigo e San Gallo.
Ai responsabili dei trasporti di Coop non interessa tanto la dimensione della nave, quanto piuttosto il costo e il rispetto delle scadenze: «Siamo parte di una cooperazione europea e trattiamo direttamente con i grandi armatori. Prevediamo decine di migliaia di container all’anno.» Grazie a questi volumi e all’acquisto diretto è possibile fissare tariffe di trasporto più vantaggiose. Le spese di trasporto totali incidono fra il 10 e il 15 % sul prezzo finale del microonde.
Una portacontainer che salpa dal porto cinese approda a Rotterdam dopo 30 – 35 giorni, a seconda della società armatrice, la rotta seguita e gli scali intermedi. Il viaggio, attraverso il Canale di Suez e il Mediterraneo, è lungo circa 18 000 chilometri. A Rotterdam la nave è scaricata e, dall’area di trasbordo, il container di microonde è collocato, entro due o tre giorni, su un treno shuttle di Hupac. Hupac è un operatore indipendente del traffico combinato che lavora anche con SBB Cargo International. Possiede circa 5600 moduli di carri e mette insieme le spedizioni di diversi committenti su treni interi che fanno la spola su lunghe tratte fra i terminali di trasbordo.
Dalla nave al treno.Da Rotterdam il nostro container arriva al terminale di Basilea dove viene sdoganato e preso in carico da SBB Cargo. Nicolas Perrin, CEO di SBB Cargo, ci spiega con pochi semplici numeri l’importanza di SBB Cargo nella catena globale del trasporto di prodotti importati o esportati dalla Svizzera: «Un carro su tre da noi trasportato ha a che fare con l’estero.» E per essere pronti in questo settore anche in futuro, SBB Cargo sta progettando il gateway Limmattal. La tappa successiva di questo trasporto d’oltremare dura 45 chilometri e conduce direttamente al binario di raccordo del deposito centrale Coop a Wangen bei Olten. Il sistema di collegamento per il trasporto combinato internazionale in Svizzera si chiama «Swiss Split». SBB Cargo garantisce così un servizio giornaliero di navetta e una distribuzione capillare di unità di carico intermodali come il container proveniente da Shunde. A Wangen il container è aperto e scaricato dai collaborator del grande distributore. I singoli forni a microonde sono controllati e temporaneamente stoccati su palette, per il minor tempo possibile perché il magazzino impegna capital e spazio.
Ma Coop conta su SBB Cargo anche in un altro momento: i forni a microonde ordinati da una filiale vengono preparati per i vari negozi a Wangen e portati – con il cosiddetto trasporto notturno – nei centri di distribuzione regionali con il trasporto a carri completi (TCC) di SBB Cargo. L’ultimo tratto è percorso da un camion che trasporta i microonde alla filiale dove di norma arrivano su roll container entro 21 ore dall’ordine, pronti per essere di lì a poco utilizzati in una cucina svizzera, il punto finale di questa catena di trasporto lunga ben 19 000 chilometri.
Gateway Limmattal.
Per Nicolas Perrin, CEO di SBB Cargo, il gateway Limmattal, la cui ultimazione è prevista per il 2016, è la «porta svizzera della logistica globale». Il punto di trasbordo centrale di container è la risposta di SBB Cargo all’aumento dei trasporti con questa unità di carico. Ogni giorno arrivano in Europa 200 000 container, nel 2030 saranno il doppio. Secondo stime, l’1 % circa di questi è destinato alla Svizzera. In particolare Amburgo e Bremerhaven, i due porti tedeschi sul Mare del Nord, puntano sulla rotaia. I container provenienti dall’altra parte dell’oceano e scaricati qui arrivano da noi per lo più con il treno.
L’intenzione di SBB Cargo è di portare i treni da 750 metri direttamente alla stazione di smistamento di Limmattal. Il gateway funzionerà come una stazione di cambio per container: i treni in arrivo giungono al terminale dove i container vengono trasbordati, per mezzo di gru, su treni in coincidenza che li portano a destinazione. Questo sistema è più rapido e conveniente dello smistamento di singoli carri.
Il gateway Limmattal è strutturato in modo da poter trasbordare fino a 600 container al giorno. Di questi 600 container, l’80 % ripartirà da Limmattal su rotaia e non su gomma: questo è il contributo di SBB Cargo al trasferimento su ferrovia del traffico pesante.
E se provassimo a costruirli in Svizzera se non in Europa, siamo veramente sicuri che la fattura finale dell'operazione sia veramente più elevata?C'è da dubitarne.
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