Brutta sorpresa per Paolo Bernasconi. L'avvocato ha trovato ieri mattina, nella sua buca delle lettere, una pagina di "10 minuti" con la foto della sua testa mozzata e la frase "vendetta, assassino".
Secondo l'avvocato, che si è assunto la responsabilità della pubblicazione e diffusione dell'edizione taroccata di 10 minuti e Mattino della Domenica dell'inizio di ottobre, dietro questa minaccia ci sarebbero "i veleni dei liquami tossici riversati dal gratuito di Bignasca jr., che avrebbero offuscato la mente di un esaltato".
Nell'edizione odierna di 20 minuti Bernasconi spiega che questo gesto è la dimostrazione delle conseguenze negative dei giornali di Bignasca, ossia la "pubblica istigazione a un crimine o alla violenza" (art.259 Codice Penale) e lo stalking mediatico (articolo 181), norma che punisce il fatto di intimidire qualcuno per farlo desistere da un suo comportamento".
Tutta una messa in scena da burattini da Avvocati!!!
RispondiEliminaSicuramente l`anno stampato ancora loro per inscenare una minaccia!
Poverini..., ma con la loro falsità fanno i soldi alle spalle di noi "stupidi" semplici cittadini!!
Gentile/Egregio Anonimo,
RispondiEliminapur non condividendo in tutto e per tutto i mezzi utilizzati da chi si oppone con fermezza e in modo attivo alle posizioni e ai modi di "fare politica" (un termine già troppo impegnativo per chi sbraita senza portare soluzioni e ancor peggio senza essere coerente con quello che sbraita) della Lega e del suo leader Bignasca, ritengo molto grave quanto sia stato pubblicato. Che un avvocato si prenda la briga di pretendere il rispetto della legge che Bignasca ha spesso violato, mi sembra dovuto, anzi a mio avviso è il minimo. I media piuttosto che dedicarsi alla cronaca di fatti eclatanti e pubblicazioni dai contenuti estremamente offensivi promossi da questo movimento, hanno dedicato il loro tempo alla caccia delle streghe. Bene, ora che i volti sono noti, il lavoro serio e meticoloso sui fatti può iniziare. Ben vengano risposte ferme come quella di Bernasconi a reazioni vergognose che invitano e incitano alla violenza. Ne abbiamo abbastanza di persone che esultano della loro vittoria elettorale sparando per le strade cittadine. Tollerare questi atti incivili significa appoggiare metodi e atti violenti. Col tempo a livello di società il rischio è quello di vedersi innalzare inconsciamente la soglia della violenza (attenzione, anche in termini di "semplici" offese verbali). Personalmente ritengo purtroppo che questo stia già avvenendo, se penso alle copertine del "Mattino" e alle offese sessiste che ad esempio diverse donne hanno dovuto subire in questi anni, in modo assolutamente indegno. Calza pertanto a pennello oggi il concetto di indignazione, anche in questo caso, perchè è proprio questo che bisogna fare: indignarsi contro questi modi e metodi violenti, perchè sono proprio questi modi e queste posizioni politiche incivili che portano poi estremisti ad atti tanto crudeli e gravi come quello avvenuto a Utoya, in Norvegia.
Concludo affermando che mi ritengo una semplice cittadina, magari anche "stupida", ma non così stupida da non saper distinguere tra chi predica facendo esclusivamente i propri interessi e chi invece si espone per salvaguardare quello Stato di diritto e quello Stato di civiltà in cui non trovano posto né pagine di giornale che in passato hanno esultato Heider, né commenti superficiali e sopratutto anonimi che ridicolizzano e/o relativizzano questioni importanti come il tema della violenza.
Una buona giornata a tutte le lettrici e utenti della Voce del Gambarogno
Nadia Pittà Buetti