domenica 18 dicembre 2011

Clima festoso,,, con qualche preoccupazione all' assemblea dei pescatori gambarognesi

Di Diego Invernizzi

L'avvicinarsi della data scelta per festeggiare i cento anni della Società gambarognese di
pesca (a fine giugno a Vira, in accordo con i promotori della sagra di San Pietro) è stato il
tema introduttivo della 99.ma assemblea generale dei soci, convocata nella sala comunale di
Centone. Il presidente Virgilio Morotti si è limitato a fornire qualche uitile informazione,
lasciando intuire che il "cantiere" è già aperto e che la società sta preparando un programma
degno dell'importanza dell'evento.
L'entusiasmo è alle stelle.
Sabato sera una cinquantina di soci ha preso parte all'assise in un clima disteso che non ha
riservato particolari colpi di scena. Precisa e dettagliata la relazione del presidente, la cui
analisi su quanto avvenuto nel corso dell'anno ha consentito uno scambio di vedute pertinenti,
Morotti, nel suo dire, ha lasciato intrawedere qualche spiraglio di luce nelle tenebre che da
anni ostacolano gli sforzi dei pescatori, impotenti (in molti casi) nel porre rimedio a situazioni
intollerabili. L'inquinamento, la presenza eccessiva di predatori alati, gli spurghi dei bacini
idrici, la correzione dei corsi d'acqua - è stato detto - sono alla base del calo allarmante delle
catture (le statistiche cantonali dicono il contrario, con le catture in crescita... ma nessuno ci
crede). Comunque qualcosa si muove, ha detto il presidente: la misura minima della trota di
fiume è stata portata a 30 centimetri (dalla foce del Ticino a Biasea e nella Moesa); sono stati
intrapresi studi per la protezione della fregola del luccioperca alle Bolle di Magadino e al
golfo di Locamo; si sta valutando l'opportunità di operare interventi per rinatulizzare alcuni
habitat nel fiume Ticino; si vuole disciplinare la pratica della pesca con nuove regole; ci si
muove per rivedere la posizione delle boe di protezione alla foce della Maggia e del Ticino, e
altro ancora. Da quanto percepito, ci è sembrato d'intravvedre uno spiraglio di ottimismo, ma
la fiducia dei pescatori nelle autorità superiori rimarrà tale soltanto passando dalle parole ai
fatti, con il coinvolgimento di persone competenti. Nella discussione sono intervenute diverse
personalità del mondo ittico, in particolare: Urs Leuchinger, presidente della Federazione
cantonale nonché presidente della "Ceresiana"; Gianni Gnesa, presidente delia "Verzaschese";
Claudio Jelmoni della "Locarnese" e Antonio Catenazzi, responsabile dello stabilimento di
pescicoltura di Maccagno (I). E' poi stato letto il resoconto delle semine redatto da Mauro
Ambrosini dove salta all'occhio l'importanza del settore, come lo prova l'immissione nelle
nostre acque, nel 2011, di ben 301.850 esemplari di trote lacustri e trote mormorate e di 16.200
salmerini. Da parecchi anni - fa notare Ambrosini - non si raggiungevano simili quantitativi.
Ha poi concluso la relazione ringraziando gli appassionati allevatori: gli Agostini della
pescicoltura di Maggia, Giorgio Impertiali di Maglio di Colla, Roberto Alberti della
pescicoltura di Rodi-Fiesso, Antonio Catenazzi della pescicoltura di Maccagno.
Le altre trattande in programma, complice una gestione oculata e una situazione finanziaria
solida, sono risultate una pura formalità.
Questo, in grandi linee, è quanto emerso da un'assemblea attenta che ha in programma
prossimamente due altri appuntamenti: martedì 20 dicembre la gara d'apertura alla pesca della
trota lacustre; venerdì 6 gennaio la gara della Befana con premiazione dei migliori pescatori
delia stagione. La serata si è conclusa con il classico "spuntino di Natale" servito a regola
d'arte dai titolari del Cow Boy di Contone.

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