domenica 16 dicembre 2012

Pescatori gambarognesi, ringiovaniti i vertici


Le dimissioni di Virgilio Morotti da presidente delia "Gambarognese di pesca" erano nell'aria da
parecchio tempo, ma si sussurrava anche che l'interessato avrebbe riproposto la sua candidatura in
occasione dell'assemblea ordinaria - la lOO.ma della serie - in programma sabato sera a Piazzogna Invece
"le voci" (il passaggio del timone ad altra persona) hanno trovato conferma Non solo: Morotti, pur
rimanendo legato alla società con lo statuto di socio, ha deciso di non più accettare incarichi in seno al
comitato. E con lui si sono fatti da patte altri due membri di comitato: Alan Radaelli e Michele Esposito.

Come mai ? - qualcuno si è chiesto. La risposta l'ha data, con la schiettezza che l'ha sempre contraddistinto
(ma con un nodo alla gola) lo stesso interessato: "Dopo 27 anni di appartenenza ai quadri societari, di cui
otto da presidente, ho messo il punto finale al mandato che mi era stato conferito, per lasciar spazio a
forze nuove. Sono commosso, ma sono sorretto dalla consapevolezza di lasciare alle mie spalle un
ambiente sano e collegiale, che comunque necessita di nuovi stimoli e di gioventù pronta ad assumersi le
responsabilità che il mandato comporta. Lo faccio nella ricorrenza del I00.mo compleanno della Società,
un evento sottolineato con enfasi la scorsa estate sul palcoscenico di Vira. Era quello il traguardo che mi
ero prefìsso di tagliare. Facendomi da parte voglio dimostrare coi fatti che credo nella capacità e
nell'entusiasmo dei giovani: se la mia esperienza potrà esser loro d'aiuto non mi farò pregare". Lo stesso
discorso vale per gli altri due colleghi. La chiara quanto ferma presa di posizione del "capo" -
appìauditissinio - fa chiarezza sulla sua decisione .
In estrema sintesi, il suo ultimo resoconto a conclusione di un'annata ricca di eventi. In primo luogo ha
ringraziato tutti coloro che l'hanno affiancato e sorretto lungo un percorso "a ostacoli" (innumerevoli e
appassionati i suoi interventi a salvaguardia delia categoria, a livello regionale e cantonale) che l'ha visto
in prima linea su vari fronti. I suoi suggerimenti per la salvaguardia della fauna ittica, come le dure
battaglie contro l'inquinamento di fiumi e laghi e lo svuotamento (a volte sconsiderato) dei bacini idrici, la
dicono lunga sul suo impegno. Moretti ha avuto modo di far sentire la sua voce di "esperto" anche nella
scelta delle zone da proteggere per favorire la riproduzione, nell'analisi all'utilizzo delle esche da parte dei
pescatori, nello stabilire le misure delle prede, nella promozione di contatti intemazionali sui laghi italosvizzeri
(Verbano e Ceresio), nel mostrare la faccia senza arrossire ogni qual volta c'era da affrontare un
problema. Ha fatto presente tutto ciò nello spazio di una mezz'oretta dove si poteva percepire il volo d'una
mosca. Poi, prima dell'annuncio delle sue dimissioni, ha espresso gratitudine agli organi d'informazione,
alle persone e agli enti pubblici e privati che hanno contribuito a dar risalto all'attività della società che
può vantare il maggior numero di soci (quasi 200) nella regione.
Numerosi interventi, intercalati dalla proiezione di interessanti immagini sulle zone protette (dove la pesca
è vietata) attorno alla foce dei fiumi Ticino, Verzasca e Maggia alle Bolle di Magadino e alle Isole di
Brissago, hanno contribuito a rendere attenti i pescatori sugli itinerari da seguire senza incorrere in
sanzioni. Non è poi mancata qualche frecciata all'indirizzo delle autorità cantonali (soprattuto in merito ai
procedimenti in atto per la salvaguardia del Temolo) che non sempre - secondo tafani - azzeccano le
mosse.
Al nuovo comitato, che sarà presieduto da Sandro Leban, non mancherà il lavoro, già partire dai prossimi
giorni con l'apertura della pesca alla trota lacustre. Tutti si son detti pronti per la nuova avventura, con la
speranza che anche le prede... siano dalla loro parte. L'assise si è conclusa con la proiezioje di alcune
splendide immagini dei laghi alpini, realizzate da Giacomo Padroni. Pescatori e familiari (una sessantina)
si sono poi ritrovati presso il ristorante Gambarogno per il tradizionale banchetto in un clima festoso.
Diego Invernizzì

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