mercoledì 12 dicembre 2012

TURISMO: IN CONTINUA DISCESA


Il settore turistico ticinese incassa nel corso del terzo trimestre
una nuova serie di risultati sfavorevoli. In particolare calano
domanda, volume di attività e fatturato, così come si avverte
un ulteriore peggioramento della situazione reddituale delle
imprese. Deterioramento percepito in tutte le regioni turistiche
del cantone.

Le prospettive non lasciano adito a dubbi sul prosieguo della
tendenza negativa, anticipando a tre mesi nuove flessioni
dell’attività con correzioni al ribasso sui livelli d’impiego, e a
sei mesi un inasprimento della situazione degli affari. Alberghi e ristoranti
Il settore turistico ticinese seguita a vagare anche nel terzo periodo dell’anno
nei cunicoli dei risultati negativi. Lo
dimostra l’ennesima contrazione della
cifra d’affari, che tra luglio e settembre
registra un -9,6% rispetto allo scorso
anno. Declino settoriale segnato sia dalla flessione trimestrale della domanda di
prestazioni, che dalla contrazione annua
del volume di attività. La dotazione infrastrutturale e il personale impiegato
sono giudicati complessivamente in
eccesso, e nel corso del trimestre l’occupazione è diminuita. Coerente con il
quadro descritto, la situazione reddituale patisce l’ennesimo peggioramento a
detta del 58% dei partecipanti, a fronte
del 2% secondo cui è migliorata. La situazione degli affari è giudicata cattiva
da quasi due terzi degli interpellati, né
buona né cattiva dal 35%, e buona solo
dal 2%. Nessuno spiraglio di luce traspare dall’evoluzione congiunturale delle singole regioni turistiche, ad iniziare
dagli operatori siti sulle rive del Ceresio,
dove calano sia il fatturato che il volume
di attività. L’impiego è giudicato in eccesso, mentre la dotazione infrastrutturale è giudicata adeguata. La situazione
reddituale peggiora in un contesto dove
la metà degli operatori reputa cattiva la
situazione degli affari, l’altra metà né
buona né cattiva, e nessuno la giudica
buona. Al malessere riscontrato sul Ceresio, si appaia quello degli operatori
situati sulle sponde del Lago Maggiore,
dove calano la cifra d’affari e il volume
di attività. La dotazione infrastrutturale
e l’impiego sono valutati eccessivi, la
situazione reddituale peggiora e la situazione degli affari è complessivamente
ritenuta cattiva. Anche nelle altre zone
turistiche del cantone, il cui andamento
altalenante nel corso dei periodi passati
ha permesso d’intravvedere saltuariamente segnali incoraggianti, si registrano in questo trimestre regressioni importanti in tutti gli indicatori a disposizione.
In flessione sia il fatturato che il volume
d’attività e peggiora la situazione reddituale. La dotazione infrastrutturale è in
lieve eccesso, mentre l’occupazione è
giudicata ad un livello adeguato. La situazione degli affari è valutata pertanto
globalmente cattiva.

2 commenti:


  1. I turisti cambiano e vanno dove sono bene accolti, gli albeghi e ristoranti sono tatassati con molte imposte, cara elettricità e altre spese, come acgua, permessi, locali, servizi, personale, troppo caro, affiti ecc. e sono poco diponibili e anche chiudono.
    GLI enti turistici non possono fare di piu' spendono soldi all'estero e i turisti non arrivano !

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