lunedì 7 gennaio 2013

Capodanno col pane benedetto


CONTONE
Un meraviglioso Capodanno col pane benedetto
E' toccato al villaggio gambarognese di Contone, come da tradizione, dare il via alla lunga
seme delle sagre religiose in programma nel Ticino. L'ha fatto nei modo migliore, sorretto
dalla clemenza del tempo - la colonnina segnava + 4° - e onorato da una partecipazione
notevolissima di fedeli.
Per una volta, dunque, niente bocche fumanti, ma tanti visi sorridenti.
A rendere ancor più gioiosa (e toccante) la festa ci ha pensato don Mario Pontarolo, il quale,
nel 1981, aveva lasciato la parrocchia di Contone per assumere la guida di quella di Comano.
E' toccato a lui, visibilmente commosso, presiedere la cerimonia religiosa e benedire le
cinquecento pagnottelle esposte davanti all'altare. Qualche ora prima aveva fatto visita al
camposanto per salutare in preghiera le numerose persone a lui note, scomparse nel corso
degli anni. Dal pulpito, nel corso dell'omelia, ha poi salutato tutti con quel calore umano che
ha sempre avuto in dote. Al suo fianco c'erano tre sacerdoti che operano nella regione del
Gambarogno: Padre Bogdan Kalisztan, Padre Artur Paczkowski e Padre Stanislaw Kiiar.
Il Capodanno contonese, che ha radici lontane, attira sempre molta gente e anche ieri, come
accennato, la bella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista - rimessa a nuovo nel corso
dell'anno - ha potato contenere solo parte dei fedeli accorsi, mentre altri hanno dovuto
attendere il termine delle funzioni per potervi accedere a ritirare la "pagnottella della fede".
Il passare degli anni e il mutare delle abitudini non ha ancora intaccato - almeno nella forma -
questa bella tradizione, che consente ai contonesi di scambiarsi una stretta di mano, un saluto,
un augurio. Poterlo fare con la pagnottella benedetta in mano diventa un rito che spinge i
presenti a ostentare la fierezza delle loro origini (quelle della civiltà contadina, forgiate dalla
fatica) e un forte attaccamento alle tradizioni. Si racconta che ancora nella prima metà del
secolo scorso era consuetudine conservare in casa il pane benedetto, cotto nei forai del paese,
per darlo in pasto alle mucche all'apparire di una malattia. Una "medicina" che nessun
guaritore poteva prescrivere... quindi era la fede nel buon Dio e nella Madonna il "medico di
famiglia".
Sono cambiati i tempi, ma le radici della fede a Contone sono ancora ben presenti ed è quello
il segreto (così si dice) del crescente successo della prima sagra dell'anno !   D.I

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