le cose brutte che accadono nel mondo accadono non tanto perché ci sono le persone cattive ma perché le persone buone non fanno nulla (Gramsci)

giovedì 28 marzo 2013

La camelia, regina del Gambarogno


II Parco botanico di Vairano ha aperto le porte agli amici dei fiorì
L'incertezza del tempo ha ereato qualche problema agli organizzatori di esposizioni floreali di
richiamo in programma gli scorsi giorni sulla sponda destra del Lago Maggiore: a Locamo, a
Cannerò ed a Verbania il sole "marzaiolo" che avrebbe dovuto esaltare la "Regina della
primavera" (la camelia) in un tripudio di luce e di colori, ha giocato a nascondino tra le nubi,
concedendo ampio spazio alla pioggia, al vento e persino alla neve. Malgrado ciò, a Locamo
la presenza di pubblico (soprattutto quello accorso da oltre Gottardo)
è stata notevole, ad
eccezione della giornata conclusiva (la domenica delle palme) dove la pioggia ha aumentato il
ritmo... Tra gli spazi espositivi, preparati con grande cura da professionisti del ramo, gli elogi
all'indirizzo degli organizzatori "piovevano" da tutte le parti. "Le forze della natura non
hanno mai smorsalo il nostro entusiasmo" ci racconta Reto Eisenhut (presente a Locamo con
un suo stand), nonché curatore del parco botanico del Gambarogno che proprio ieri ha aperto
le porte al pubblico "... A chi ha mancato V appuntamento della sponda opposta, offriamo la
possibilità di godersi uno spettacolo floreale grandioso sui rilievi del litorale gambarognese,
grazie alle mille specie di camelie cresciute sui terrazzi di Vairano, palcoscenico naturale di
oltre 17 mila metri quadrati. A rivaleggiare con le camelie vi sono 400 specie di magnolie,
che già si stanno schiudendo, una miriade dì azalee, peonie, rododendri, edere, ginepri e
altre piante rare che quassù hanno trovato terreno e clima ideali". La mostra di Locamo,
quindi, è stata un lussuoso prologo (non un concorrente) a quella dei dirimpettai.
Nella mattinata di ieri la "Fondazione Parco botanico del Gambarogno" - promotrice della
rassegna - hà indetto un incontro a Fiazzogna con gli organi d'informazione e con le autorità
politiche della regione per orientarli sull'ampliamento del parco (grazie alla disponibilità dei
confinanti) dove hanno trovato spazio nuovi alberi di origini lontane. Hanno preso la parola,
nell'ordine: Remo Clerici e Daniela Pampuri di Gambarogno-turismo, nonché un pimpante
Reto Eisenhut, che vive in simbiosi coi fiori. Erano presenti anche numerose personalità del
ramo, e rappresentanti di associazioni naturalistiche, interessati alle novità proposte. "La
collaborazione con aziende del Belgio, degli Stati Uniti, dell'Australia, della Nuovo blanda,
della Corea e della Cornovalia - ha precisato Eisenhut - ci ha consentito un progressivo
sviluppo. Bisogna che la gente venga sul posto per rendersene conto. Ma c'è un'altra novità:
un apicoltore d'Olir'Alpe ha posato una decina di arnie nelle vicinanze del parco e le api già
sì saziano del nettare prodotto dai fiori. Il miele ricavato - che porterà il nome del luogo di
provenienza e verrà presentato in concorso all'Olma dì San Gallo (la più importante fiera
agricola nazionale) - potrebbe diventare un veicolo propagandistico interessante, soprattutto
SA verrà premiato con la medaglia d'oro... "
Vè da sperare che il sole, purtroppo assente anche ieri... trovi presto un varco tra le nubi e
faccia strada alle migliaia di visitatori annunciati (oltre 15.000 lo scorso anno) per consentir
loro di godersi lo spettacolo più attraente dell'intera stagione turistica gambarognese.
(D.I)

1 commento:

  1. Vale veramente la pena visitare questo parco botanico ed apprezzare quanto la natura sa ricreare anno dopo anno.
    La valorizzazione e la divulgazione del periodo di fioritura del parco va sicuramente apprezzata.

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