le cose brutte che accadono nel mondo accadono non tanto perché ci sono le persone cattive ma perché le persone buone non fanno nulla (Gramsci)

venerdì 26 luglio 2013

Lupo investito da un treno

Di la Regione

di Mario Campo e Andrea Manna
L’Ufficio caccia e pesca è in attesa dei risultati delle analisi sul Dna per avere un quadro completo della presenza del predatore nella nostra regione

Nel 2001 la prima apparizionePoco più di un mese fa, esattamente il 22 giugno, un lupo è stato travolto da un convoglio ferroviario a Ranzo, nel Gambarogno. La conferma ci è stata data ieri dall’Ufficio cantonale caccia e pesca, che è in attesa dell’esito delle analisi del Dna subito ordinate per appurare di che “individuo” si tratti. Ci vorrà ancora qualche tempo per avere un quadro completo relativo alla sua presenza nella zona di confine. Il lupo è probabilmente rimasto vittima di un treno merci nelle ore notturne. La segnalazione della carcassa da parte di un privato è comunque avvenuta nel primo pomeriggio, poi sono intervenuti la polizia
cantonale e un biologo. Le analisi di dettaglio in corso permetteranno di appurare se il lupo – di taglia normale – fosse “nuovo” oppure se provenisse dall’Italia o dal Vallese. Quando disporrà dei dati completi, l’Ufficio caccia e pesca – ci è stato detto – provvederà a renderli pubblici e a dare, tramite un comunicato stampa e sul sito internet, un quadro esatto della presenza del Canide nella nostra regione, dove gli avvistamenti (veri o presunti) sinora non sono certo mancati. Ricordiamo per esempio (cfr. ‘laRegioneTicino’ del 22 giugno scorso) la testimonianza di una coppia di escursionisti di Locarno che, il 24 maggio, in Valle Onsernone, è stata protagonista di un incontro ravvicinato straordinario addirittura con due esemplari, sul sentiero che, dalla Capanna Salei, in territorio di Comologno, conduce all’omonimo laghetto. Un incontro avvenuto in tarda mattinata, verso le 11 in una giornata nebbiosa. I due lupi sono stati scorti a una distanza di circa 150 metri, al limitare del bosco. Quanto alla zona di confine, la notte tra il 12 e 13 novembre dell’anno scorso, un lupo di circa due anni di età e del peso di 36 kg, è stato investito a Somma Lombardo (Varese), a pochi chilometri dall’aeroporto internazionale di Malpensa. La notizia è poi stata data solo in aprile, dopo le analisi del Dna che hanno confermato trattarsi di un lupo appartenente alla popolazione italiana. Erano 150 anni che non apparivano tracce di lupo nella regione.
a Monte Carasso
D’altronde, l’espansione del lupo italiano è un processo in corso da alcuni decenni. Risale al 1995 la prima presenza in Svizzera nella Val Ferret (Vallese) mentre nel 2000 è stata accertata la presenza, oltre che in Vallese, anche nel parco del Gran Paradiso e nella Valle Antigorio a ridosso del confine italo-svizzero. Il 10 gennaio 2001 vi è poi stata la prima apparizione in Ticino (a Monte Carasso) dove vennero aggredite e uccise tre capre. Le analisi effettuate sullo sterco raccolto dal guardacaccia avevano permesso di stabilire che si trattava di un lupo di origine italiana. Altre predazioni sono poi seguite in varie località del Cantone, fra cui Cerentino. La notizia del lupo travolto a Ranzo non coglie totalmente di sorpresa Manuele Esposito , presidente della Diana Gambarognese, società che recentemente ha festeggiato il secolo di vita: alcune voci negli scorsi giorni si sono diffuse, pur senza nessuna conferma ufficiale. Vi sono state – gli chiediamo – eventuali segnalazioni della presenza di predatori da parte degli affiliati? «No – sottolinea – però abbiamo notato nella regione diversi caprioli morti, in misura più del normale. Ma in questo periodo vi sono anche i cani dei turisti che possono aggredirli. Nessuno comunque mi ha segnalato avvistamenti di lupi».

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