Vira, una nuova vetrina per Leda Ratti
II mondo dell'arte non conosce frontiere. A Vira Gambarogno, in questi giorni, a suscitare curiosità e interesse, è l'atellier di una tessitrice dalle mani d'oro, già operativa nel caseggiato ottocentesco dove primeggia il noto "Ristorante Rodolfo" di Waldis Ratti. Ed è proprio quest'ultimo a darcene notizia con una punta d'orgoglio, dal momento che è la sorella Leda - tessitrice affermata - a occupare quello spazio (un'ala del caseggiato sul fronte strada dove anni addietro c'era il negozio di chincaglieria di Alfredo Breetz). Leda Ratti è figlia d'arte (il papà Edgardo, pittore e scultore,
non ha certo bisogno di presentazione) ed è operativa da diversi armi in Piazza Orìco a Bellinzona e "al Ragno" di Vira, Si è formata presso il CSIA (Centro scolastico per le industrie artistiche) a Lugano, ottenendo nel 1981 D diploma federale in tessitura a mano. Nel 1992 ha frequentato un corso di un anno presso la scuola di Paola Besana a Milano, arricchendo il suo estro creativo. Significativo il commento della giornalista Maria Parisi che da tempo ne segue l'evoluzione: i tessuti di Leda Ratti bisogna toccarli. Da trent'anni le trame detta tessitrice raccontano il suo percorso, nutrito di esperienza e ricerca, di interminabili esplorazioni che hanno permesso di conoscere a fondo i materiali, di lavorarli esaltandone le caratteristiche senza enfatizzarle. In un mercato in cui tutto sottostà alla legge della clonazione, le creazioni di Leda Ratti ribadiscono l'importanza dell'originalità come intima espressione dell'uomo". "La trama" è il nome dell'atellier II pubblico avrà l'opportunità di visitarlo e di contattare direttamente la tessitrice in occasione delle "Porte aperte" in programma sabato 13 e domenica 14 luglio dalle 17.30 alle 19.30 Diego Invernizzi
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