venerdì 29 novembre 2013

Pista di ghiaccio in… panchina

Il Municipio del Gambarogno manda in panchina la realizzazione di una pista di ghiaccio coperta, di dimensioni regolamentari, al Centro sportivo di Magadino. L’idea era stata lanciata lo scorso 19 settembre da 26 consiglieri comunali di diversi partiti e gruppi politici, tramite un’interpellanza. L’Esecutivo l’ha evasa in forma scritta, inviando il suo testo a tutti i consiglieri comunali il 18 novembre. Lo stesso Municipio ricorda che nel 1995 (ben prima dell’aggregazione comunale) era già stato allestito un progetto, con un preventivo di spesa di 7,6 milioni di franchi. Una relazione finanziaria del 2005Da la Regione 
aveva dimostrato nero su bianco che, nonostante gli aiuti Lim, era impossibile coprire i costi di gestione e manutenzione dell’impianto senza la partecipazione dell’Ente pubblico. Pur riducendo all’osso il progetto, così come proposto dalla nuova interpellanza, l’investimento sarebbe assai importante. Una pista di dimensioni più ridotte, con una copertura semplice e senza spogliatoi, tribune e ristorazione (già presenti al Centro sportivo) costerebbe circa 2,4 milioni di franchi; una spesa da aggiungere a quelle per il completamento delle varie strutture, per un investimento totale di 6 milioni. «Già questo importo imporrà delle verifiche e delle priorità in quanto non compatibile con la nostra disponibilità finanziaria», segnala il Municipio. Per l’ammodernamento e l’ampliamento del Centro sportivo, il Consiglio comunale nel marzo del 2012 aveva approvato un credito di progettazione. «In quell’occasione, non c’era stata alcuna osservazione o richiesta d’approfondimento relativa al progetto di una pista coperta di dimensioni regolamentari».
Nel Locarnese altri progetti
Ma c’è di più. L’Esecutivo ricorda che nel Locarnese sono allo studio diversi progetti: dal risanamento globale della pista della Siberia (con predisposizione alla copertura) al palazzetto del ghiaccio di valenza regionale sul sedime ex caserma di Losone. Questa seconda ipotesi è sostenuta da diversi enti pubblici e da club sportivi; nel caso in cui dovesse naufragare, resta comunque l’opzione del tetto per la Siberia. «Qualora il Consiglio comunale ritenesse prioritario l’investimento per una pista in Gambarogno, bisognerà dare un mandato esterno per verificare i costi di costruzione, di gestione e di manutenzione – conclude il Municipio –. Ma anche l’effettiva esigenza della nostra popolazione in fatto di disponibilità di “ghiaccio”, su un periodo prolungato. E ancora: la presenza di gruppi di competitori che giustifichino l’edificazione di una pista regolamentare; l’interesse del Centro sportivo di Tenero per un possibile utilizzo; e l’idoneità dell’ubicazione (zona sommergibile e soggetta all’innalzamento della falda). In ogni caso, questo intervento non è compatibile con il progetto già allestito per il Centro sportivo e ne procrastinerebbe di diversi anni la realizzazione, con conseguenze per l’occupazione e il funzionamento dello stabilimento. Dal profilo finanziario, si rammenta che il Comune ha recentemente licenziato il credito di costruzione per il “Porto Gambarogno” e che all’orizzonte si prospettano altri importanti investimenti che riguarderanno il Centro sportivo, l’edilizia scolastica (Contone e Vira), la sala multiuso di Quartino, l’Ostello di Dirinella e eventualmente Magadino, l’acquisto del pacchetto azionario Ses Holding, opere stradali, i piani particolareggiati e le sottostrutture per l’acqua e le fognature».
Evitare l’indebitamento pubblico
I milioni per la pista di ghiaccio rivoluzionerebbero le previsioni e le priorità. «La politica finanziaria attuata a tutt’oggi, da perseguire anche in futuro, è quella di effettuare investimenti che non eccedano l’autofinanziamento; solo così sarà possibile evitare l’aumento del debito pubblico».

5 commenti:

  1. Come al solito progetti megalomani.Alla Siberia hanno praticato pattinaggio per 40 anni senza sentire il bisogno della copertura.Nel Gambarogno invece ci vuole il palazzetto dello sport.
    A Bellinzona il pattinaggio invernale è salutariamente praticato su una pista all'aperto.
    per cui una platea con le serpentine del freddo non costa sicuramente 2 milioni e non comprometterebbe il "risanamento" degli spogliatoi che da voci sussurrate costeranno diversi milioni(mega, mega, mega)

    RispondiElimina

  2. Questo anononimo ha perfettamente ragione pattinare con la natura, senza tetto a rischio in caso di forti nevicate, e non pattinare in estate !.
    Con poca spesa e non dare cotributi al comune di Locarno per il palazzo dei film.
    Cosi si puo' realizzare la pista di patinaggio !.

    RispondiElimina
  3. come al solito l'ignorante anonimo parla senza conoscere il progetto

    RispondiElimina
  4. Meglio così altrimenti avrebbero "mangiato" i soliti noti (vedi Porto Comunale)...

    RispondiElimina

  5. Al niente del 30 novembre 2013 16.47

    RispondiElimina