mercoledì 11 dicembre 2013

Fine della bonaccia

  • La bonaccia durava da parecchio tempo e finalmente, dopo la riunione dei velisti gambarognesi, é iniziato a spirare un forte vento da nord ( Valmagin) risvegliando i provetti velisti di soprassalto accorgendosi all' improvviso che per i proprietari di imbarcazioni  l'arrivo del futuro porto farà aumentare di parecchio i costi d’ormeggio.
  • E così riporta la Regione

  • Non è tanto il futuro porto regionale a sollevare un’ondata di proteste, quanto la soppressione di diversi campi boe. Il Circolo velico Gambarogno (Cvg), società sportiva fondata nel 1991 (un’ottantina gli iscritti), nella sua recente assemblea ha adottato all’unanimità una risoluzione per attirare l’attenzione sui problemi che deriveranno dalla costruzione della nuova struttura in zona Sass di Sciatt. Una risoluzione inviata anche al Municipio. Eccone alcuni passaggi: “Il nuovo porto regionale, se da un lato non mancherà di aprire nuove prospettive alla nautica sul Verbano, dall’altro già suscita viva preoccupazione tra i nostri soci e tra i molti altri appassionati della nautica, che attualmente dispongono di una boa, e che nel prossimo futuro saranno costretti a lasciarla. Preoccupa soprattutto il vasto programma di riorganizzazione dei campi boa (con l’eliminazione di un gran numero di ormeggi) che l’ufficio del Demanio cantonale ha deciso di intraprendere, in concomitanza con la costruzione del porto”. Un riordino che porterà cambiamenti importanti: “Per molti proprietari d’imbarcazioni di piccole e medie dimensioni, costretti a lasciare la boa per un posto nel nuovo porto regionale, le conseguenze finanziarie saranno oltremodo pesanti”. Il Circolo velico ha fatto i calcoli, tenendo conto dei futuri prezzi del porto, che definisce tutt’altro che popolari. “In diversi casi, le spese di gestione dei natanti diventerebbero talmente elevate, da spingere i proprietari ad abbandonare l’attività. I costi annui di ormeggio potrebbero infatti lievitare, per una barca a vela di 7-8 metri di lunghezza, da 700 franchi annui a 5mila. Si concretizzerebbe quindi un trend già in atto altrove sul lago. La nautica minore, tranquilla e poco invasiva, viene progressivamente soppiantata da mezzi di grosso calibro e impatto sull’ambiente del lago (soprattutto voluminose e potenti imbarcazioni a motore). Constatiamo inoltre che con questo sviluppo ad essere penalizzato è maggiormente l’utente residente in Ticino”.
    ‘Riorganizziamo insieme’
    L’assemblea del Circolo presieduto da Rolf Valsesia invita quindi l’autorità a fornire concrete garanzie sul mantenimento di un numero adeguato di boe per permettere di continuare a praticare la vela, o altre attività legate alla nautica, a costi accessibili. Chiede pure di essere coinvolto nel corso della riorganizzazione dei campi boa, per trovare le migliori soluzioni.

4 commenti:

  1. meglio tardi che mai, ma dove era il club velico durante il dibattito in consiglio comunale o durante la progettazione considerato che anche i sassi sapevano che con la costruzione del porto venivano a sparire diverse boe.

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  2. forze tanti consiglieri comunali,penso che sono all,oscuro di quanto il comune dovra pagare al cantone per l'affitto dei pontili, normalmente per zattere e pontili si paga 40fr al mq,.fate poi voi il conto di quanti mq.saranno i pontili del porto.a meno che il cantone sia cosi ricco da farci un bel regalo.ciao

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  3. Chi ha scritto l'ultimo commento è completamente a sbalzo! Informarsi prima di affermare cose sbagliate tanto per dire qualcosa!!!

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  4. Le grandi barche sono le prime he devono sparire con le boe, adesso i velisti si accorgono che é piu' caro e reclamano il lago deve eessere libero da tutte queste barche ingombranti e anhe esteticamente per la natura, avete il mezzo di lusso pagate in merito !.

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