le cose brutte che accadono nel mondo accadono non tanto perché ci sono le persone cattive ma perché le persone buone non fanno nulla (Gramsci)

martedì 4 novembre 2014

Partenza volontaria per gli ecuadoriani di Gambarogno

“Sono andati via spontaneamente”
Il Dipartimento delle Istituzioni spiega perché gli ecuadoriani non sono più in Ticino
BELLINZONA - "Partenza volontaria dalla Svizzera". Così il Dipartimento dell Istituzioni in un comunicato stampa definisce la partenza da parte dei padri genitori e dei due bambini ecuadoriani scolarizzati dal Comune di Gambarogno. Insomma, da parte del Cantone “non è stata ordinata nessuna espulsione coercitiva o consegnato un ‘foglio di via”’.


Secondo il comunicato del Dipartimento diretto da Norman Gobbi, “da settembre, rispettivamente ottobre, i due bambini, hanno frequentato la scuola elementare e la scuola dell’infanzia di Contone. Il bambino spagnolo di nove anni, già scolarizzato negli scorsi anni in Spagna, alloggiava in un furgone a Quartino con il padre, coniugato con una cittadina ecuadoriana residente in Spagna e padre di altri due figli. La bambina ecuadoriana di quattro anni la cui madre risiede in Francia, soggiornava invece con il padre, senza attività, presso un’abitazione privata a Contone”.

La Sezione della popolazione, nell’ambito delle sue competenze atte a determinare la legalità della presenza di stranieri sul territorio, ha svolto i necessari accertamenti per identificare i genitori e i minorenni scolarizzati, ritenuto che in un primo tempo erano stati segnalati come cittadini dell’Unione europea. Dopo aver sentito i due padri ecuadoriani al beneficio di una carta di soggiorno spagnola, l’Ufficio della migrazione ha determinato che la loro presenza nello spazio Schengen era superiore a 3 mesi nell’arco di 6 mesi concessi nell’ambito di un soggiorno “turistico” e quindi illegale.

“Messi al corrente di tale informazione - spiega il Dipartimento - e resi attenti all’eventualità dell’emanazione di un divieto di entrata nel nostro Paese in caso di prolungamento del loro soggiorno, hanno deciso di ripartire di loro spontanea volontà, proprio perché intenzionati in futuro a ritornare nel nostro Paese”.

Relativamente alla questione della scolarizzazione di bambini con passaporto (UE e Paesi terzi), residenti per un periodo limitato nel nostro Cantone, il Consiglio di Stato prenderà posizione prossimamente

3 commenti:

  1. sai benissimo che la verità è un'altra, leggi Ticinolibero, c'è il verbale, su spinta del comune e di Gobbi li hanno cacciati

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  2. È una vergogna per il Ticino questo consigliere di stato che ritiene il cantone sua terra di conquista.
    La perizia Corti ha messo in evidenza l'arbitrarietà della costrizione esercitata.
    Che arrivvi presto aprile per far le pulizie

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