martedì 8 agosto 2017

Calcio Coppa Svizzera : E arrivò l'ora di Gambarogno-Contone - FC Winterthur

DOMENICA 13 agosto 2017 ore 16,30

Certo: qualcosa è cambiato rispetto ai tempi da epopea, quando per effetto di un sorteggio si spostavano intere comunità a sostegno degli “enfant du pays” e quei 90 minuti si trasformavano magicamente nel “giorno dei giorni”, e le trasferte fuori ordinanza venivano finanziate con una colletta porta-a-porta e con l'imprenditore del luogo che in ultimo metteva sul piatto quel che mancava, “i ragazzi lo meritano”.
Qualcosa è cambiato anche nella percezione del calcio come fenomeno sociale, del resto. Ciò non toglie che su questo lembo del Ticino - lembo discosto ed ignorato, ma il discorso ci porterebbe lontano ed a considerazioni amare - si stia approssimando davvero un “Giorno dei giorni”. Perché il Gambarogno-Contone, realtà di Seconda lega regionale, tre validi piazzamenti (ottavo, quarto ed ancora quarto) nelle ultime tre stagioni e frutto di una fusione rispettosa di entrambe le identità rappresentate, si appresta a vivere un'occasione agonistica dall'alto profilo: in casa, al “Centro sportivo regionale” che sta nel mezzo del comprensorio fatto Comune in un'aggregazione non da tutti digerita fors'anche perché storicamente indigeribile ma che almeno sul piano sportivo si ritrova in senso di comune appartenenza, domenica 13 agosto, ore 16.30. L'avversario, già: l'avversario, come da sorteggio effettuato sul finire di giugno a Muri, è portentoso. Winterthur, nientemeno: compagine da cadetteria, per forza e per consistenza da considerarsi tra le prime 12-14 nell'intiera Svizzera.

Ma questo è il fascino della Coppa Svizzera: puoi essere il più grande di tutti, e logicamente portarti cucito addosso ogni favore del pronostico, eppure devi giocartela; ai 32.i di finale, anche un GambarognoContone diventa scoglio, e si sa che uno scoglio non può arginare il mare, eppure il franchetto della scommessa andrebbe sui ticinesi e non sugli zurighesi, stavolta, non foss'altro che per le quote. No, correggiamo: per le quote, e per la fiducia. Da questa parte c'è un collettivo reduce dall'essersi messo alle spalle (ed in bacheca) l'accoppiata Coppa Ticino-Supercoppa ticinese; da questa parte ci sarà anche la spregiudicatezza di coloro che un'impronta vogliono lasciare sul campo e tra i sostenitori. Vabbè, si dirà anche che dall'urna sarebbe potuto uscire un bussolotto dal miglior contenuto: in Coppa Svizzera, l'anno passato, il Winterthur fu semifinalista e cedette (1-3, mercoledì 5 aprile per le cronache) solo al Basilea poi campione anche su tale versante. E, per dire: nei quarti il Winterthur si era permesso di buttar fuori uno Youngboys, risalendo dallo 0-2 al 2-2 nei regolamentari e chiudendo con un 7-5 ai rigori. Gente che proprio non ci tiene, macché, a 'sta competizione.
Prendiamola con filosofia e con entusiasmo, via, sapendo che gli ospiti dispongono di organico completo e con nomi degni anche del livello superiore, e si pensi ai vari Denis Markaj (visto a Chiasso, a Bellinzona ed a Lugano), Gianluca Frontino (un po' appannatosi negli ultimi anni, ma dal piede non disprezzabile e dal mirino collimato) e Luca Radice (che del Winterthur è anima, tanto che i tifosi lo rimpiangevano durante il triennio trascorso in maglia Aarau). L'uomo immarcabile si chiama Silvio Carlos de Oliveira alias Carlos Silvio: lo si ricorda al Lugano nel 2009-2010, 15 reti in campionato di Dnb, e pari fu la produzione nel torneo successivo in quota Losanna; più di tutto deve preoccupare il ritorno di fiamma - e di condizione - nel Winterthur 2016-2017, 16 goal in 33 partite, e insomma. E se pensate che sia cosa del passato, errore: giusto iersera, al minuto 94 di un confronto già perso con l'Aarau, zampata per l'1-1 poi esito della partita. Se fossero gentili, quelli del Winterthur farebbero a meno di lui...

Sul contesto generale pre-partita si sa già tutto, e basti allora il riepilogo. Punto primo: residenti nel Gambarogno con accesso gratuito al campo, e ciò per intervenuto sostegno dell'autorità politica locale. Punto secondo: i posteggi non mancano, ma potrebbero non bastare, e quindi l'utilizzo di navette e di mezzi pubblici è consigliabile. Punto terzo: si va per vedere buon calcio e per apprezzare lo sforzo degli indigeni e per applaudire quale che sia il risultato. Coraggio.
 Per VdG Di M.S

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