mercoledì 18 aprile 2018

Uno spezzone del nostro Cantone

Quante situazioni di questo Cantone non sono riferite al pubblico? Mi permetto di soffermarmi su di una che conosco abbastanza bene.
Questa mattina recandomi al lavoro, sulla strada evito la carcassa di un animale. Mi accorgo che sono parti di un capriolo. Strano. Solo delle parti. Poi pensandoci immagino cosa possa essere successo. È l’ennesimo selvatico rimasto sotto un treno che lo ha addirittura scaraventato sulla sottostante strada
. Tempo fa anche un lupo ci era rimasto. Eccovi servito un tema di cui non si può parlare, il collegamento ferroviario merci del dopo AlpTransit. Per carità gli animali hanno iniziato a morire massicciamente sulla tratta ferroviaria Contone- Dirinella prima dell’apertura di AlpTransit, da quando sono stati posati i ripari fonici. Vere e proprie trappole per i selvatici che si trovano rinchiusi tra le pareti fonoassorbenti e un binario, con poche vie di fuga.
Il dopo Alptransit nel Gambarogno è iniziato già nei primi anni novanta quando si è deciso di farvi transitare una grossa fetta del traffico merci internazionale su rotaia. Il collegamento Tilo tra Luino e Cadenazzo da tempo non ha orari attrattivi. Pensate che il primo treno da Luino arriva a Cadenazzo poco prima delle otto. Dalla mia finestra al mattino il serpentone di auto dei frontalieri in entrata lo vedo poco prima delle sei per calare lentamente dopo le sette. Speriamo di riuscire a salvare questo collegamento ferroviario e renderlo attrattivo e concorrenziale alla strada intasata. Ma sarà difficile anche se questa tratta avrebbe il pregio di arrivare nel cuore delle principali zone industriali, artigianali e commerciali del sopraceneri. Ma il traffico merci probabilmente la spunterà a scapito di quello passeggeri.
Fa sorridere l’eco mediatico di questi giorni dato alla posizione scettica di Cantone e Comune di Gambarogno al sistema di fermata su richiesta di Tilo. Noccioline, pagliuzze ma tranquillanti per la popolazione lontana dal problema. 
Si in effetti si tratta di un vero problema. Le autorità tacciono o si occupano di noccioline forse sperando di far credere che siano meloni. I media manco riescono a pomiciare.
Nel Gambarogno succede di tutto e di più con la silenziosa benedizione della classe dirigente. I lavori di potenziamento della linea ferroviaria sono iniziati puntuali allo scoccare della stagione turistica, a giugno, con il motto “gli Svizzeri sono i più bravi”.
Un compenso del disagio del traffico merci permanente lo si voleva raggiungere almeno con un percorso ciclopedonale sulla litoranea, giunto a maturazione dopo tanti anni di pianificazione e studi. Ma poi il Cantone lo ha declassato. E lo stesso Cantone e media questi giorni si riempiono la bocca di investimenti per la mobilità lenta. Si, ho visto tante postazioni bikesharing. Sarebbe il massimo per la regione avere un percorso ciclopedonale sulla lunghezza di parecchi chilometri con vista lago. Si parlava di una decina di milioni di franchi e non era una cifra impossibile visto lo stato deprecabile di marciapiedi e ringhiere  e il costo di altri percorsi molto più brevi fatti in questo Cantone.
Scelte politiche! Come i disastri della navigazione sul lago maggiore o la chiusura del silos ferrari senza prima trovare un attracco per il trasporto degli inerti per cui ora i bisonti scorrazzano e hanno anche distrutto il manto stradale.
Per tornare ai selvatici sotto i treni, era stata chiesta una delimitazione del campo ferroviario con la posa di una rete metallica. Al momento ancora niente. Speriamo che non ci vada a finire sotto un qualche bambino, visto che tante famiglie scelgono ancora di venire in vacanza da noi e non conoscono questi pericoli potendo camminare tranquillamente quasi ovunque accanto a una rete ferroviaria che sembra vecchia, dimenticata quasi innocua quando riposa.  Cleto Ferrari Gran Consigliere

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