Giorgio Carrara - Colonne infinite a Magadino:
sarà questa la giusta soluzione?
È notizia di queste settimane che sui banchi del Gran Consiglio è approdato un nuovo Messaggio per la richiesta di 3,3 mio. di franchi. Cosa intende fare il Dipartimento del territorio (DT) con questa nuova ingente somma? Semplice! Rendere più fluido quel traffico infinito tra Cadenazzo e Quartino che, soprattutto negli orari di punta, rende la vita impossibile agli automobilisti come pure ai residenti. In che modo il DT vuole raggiungere l’obiettivo? Dimezzando il numero di rotonde presenti su quella tratta e in alternativa, al loro posto verranno però posati altrettanti semafori cosiddetti intelligenti. Ma allora perché di fronte a una così palese evidenza noi Sindaci e Municipali PPD del Gruppo Verzasca e Piano (sponda destra) ci preoccupiamo?Ticinonews
A nostro avviso, questo nuovo intervento provocherà un inevitabile cambio d’abitudine di almeno una parte degli avventori i quali, alla luce di questi nuovi “dosatori di traffico”, spaventati, proveranno l’alternativa, ovvero la tratta parallela sull’altro lato del Piano di Magadino, però pure già abbondantemente collassata. Analizzando la situazione, vien spontaneo chiedersi come mai le teorie degli “strateghi” del traffico, non molti anni fa davano quale soluzione ottimale per quella tratta, la costruzione di ben 6 rotonde (dal costo di 10 mio. di franchi), mentre ora, senza che i parametri subissero sostanziali modifiche (se non che un ulteriore aumento dei veicoli in transito), sembrerebbero ritornare di moda i semafori (un tempo demonizzati in quanto causa di lunghe attese)? Un contestato noto politico della vicina Penisola un tempo ebbe a dire una grande verità. “Pensar male degli altri, non è una buona cosa, però spesso ci si azzecca”. Applicando questa sua affermazione al caso nostro, si potrebbe ipotizzare che qualcuno abbia in mente un secondo fine.
Infatti, se si considera che sullo stesso tragitto anche le FFS stanno lavorando per poter intensificare i passaggi dei treni, ecco che il classico calcolo aritmetico puerile del 1+1 riaffiora. Disincentivare l’uso di quella tratta per il traffico di transito, incentivando di riflesso il numero dei passeggeri sui TILO. Tutto ciò almeno fino a quando il secolare progetto del raccordo A2-A13, che l’USTRA dovrebbe far partire nel 2020 (ricordiamo che la durata dei lavori prevista sarà di almeno 10 anni) vedrà la luce. Noi saremo tutti molto più vecchi, ma nel frattempo l’elettorato particolarmente sensibile ai quesiti ecologici, rimarrà perlomeno appagato. Ma se però, l’obiettivo dichiarato rimane quello di dar spazio a questo concetto, che pure noi riteniamo egregio, lodevole e oltretutto rispettoso dell’ambiente, perché non farlo in un modo più eloquente e trasparente? Anziché investire nuovamente così come proposto sulla tratta incriminata (senza peraltro aver alcuna conferma di riuscita nell’intento), crediamo si potrebbe, oltre ad aiutare i locali residenti con cospicue partecipazioni ai costi dell’abbonamento Arcobaleno, anche interloquire con le Autorità al di là del confine, per magari suggerirgli la creazione di efficaci “Park and Rail” in prossimità delle loro principali stazioni ferroviarie.
In fondo le imposte alla fonte pagate dai frontalieri che il Cantone riversa alla loro Regione, dovrebbero servire anche a questo. Se invece non si vuole intraprendere quanto sopra (comprendiamo infatti che il problema urge mentre i tempi per le trattative e semmai le conseguenti realizzazioni con i prospettati interlocutori, non sono mai rapidi), ecco che quantomeno, il ventilato credito lo si potrebbe usare per degli accorgimenti senz’altro efficaci come la completazione delle corsie preferenziali per i bus, la creazione/completazione e la messa in sicurezza di tratte per il traffico lento (marciapiedi e/o ciclopiste), eccetera. Pertanto, a questo progetto che ancor prima di nascere già ci appare indigesto, crediamo che saranno in parecchi ad opporsi. Oltre alla popolazione dei Comuni coinvolti che ancora una volta subiranno i disagi del cantiere, siamo certi che molti altri come le associazioni di categoria (TCS e ACS in primis), avranno la loro da dire. A tutti i politici locali di ogni credo e in particolare ai Deputati del Locarnese, lanciamo un appello chiedendo loro di aggregarsi al nostro rifiuto, respingendo questa richiesta di credito in quanto ingiustificata, fuori luogo ed inutile.
Ci sarebbe dallo sbellicarsi dal ridere sulla competenza di certi tecnici del traffico, se non ci fossero di mezzo milioni del cittadino.
RispondiEliminaLa famosa affermazione dell'estensore : " A pensar male talvolta ci si azzecca" ci stà , ma probabilmente in un altro contesto. Se pensiamo che poi la strada passa alla confederazione, che se ne frega il cantone di rotonde e semafori ignoranti?
Il fine probabilmente va intravvisto in una logica di propaganda elettorale da parte di chi già si preoccupa della sedia che potrebbe scappare da sotto .
Sarebbe forse ora e tempo di levare quegli inopportuni divieti di transito lungo le strade del piano, che servono solo a tendere le ckassiche trappole poliziesche per incassare soldi. Queste strade conosciute dai residenti, vengono utilizzate per aggirare le colonne che si allungano lungo la cantonale, e permettono ai residenti di percorre qualche centinaio di metri senza dover rimanere in colonna per mezz'ora a inquinare aria con i motori accesi, Ma fintanto che le cose rimangono nelle mani dei talebani che pianificano il traffico, ma in effetti lo combattono senza alternative, non ci saranno miglioramenti.