Bella domanda questa dopo alcune dichiarazioni sulla stampa di qualche mese fa, elargite dal municipio .
Si ha
l’impressione che una forte nebbia sia calata su questo progetto.
Molte delle
obiezioni e critiche sorte al momento del credito suppletorio e susseguente
referendum stanno purtroppo affiorando con marcata sostanziosità: crediti, sorpassi, modifiche, problemi,
ubicazioni e via di questo passo.
Purtroppo l’autorità , nonostante il sopralluogo sul cantiere con i consiglieri comunali ( invero pochini presenti) e la seduta definita “ chiarificatoria” avvenuta a Magadino, non è riuscita a fugare quei dubbi che più passano i mesi, più aumentano.
Un primo
punto impressionante l’affermazione del municipio che conferma i sorpassi , ma
non sa quantificarli, nonostante ci siano ancora 3 anni di lavori.
Possiamo
affermare che la situazione attuale , se il cantiere fosse terminato, arriviamo
ai 25 milioncini, includendo anche il mancato introito causato dai ritardi?
Ma come
detto l’inaugurazione, se avverrà, sarà solo tra 3 anni e purtroppo le sorprese
non mancheranno, ipotizzando le più pessimistiche previsioni , rispettando il
progetto approvato dai cittadini, si arriverà ad un costo finale di 30 milioni?
E ora
qualcuno si scandalizzerà di fronte a queste ipotesi, perché per il momento
sono solo ipotesi che ci si vorrebbe fossero smentite.
Per cecare
di contenere i costi ora qualche maghetto stà cercando di individuare dove
risparmiare.
Ma il
progetto non può essere cambiato senza l’avvallo del cc. E qui il gatto si
mangia la coda.
Il pasticcio
è grande.
Le domande
si rincorrono: il cantiere è nuovamente oramai praticamente fermo dalla fine
della posa dei ferri in acqua, terminata a novembre.
A quel punto
, se si fosse proceduto con un programma di lavori degno , avrebbero dovuto
iniziare la posa dei cassoni frangiflutti. Invece chi ha allestito le delibere
ha pensato bene di far eseguire sul posto tali cassoni.
Ci sono
ditte lavorano il calcestruzzo industrialmente e sicuramente più adatte a tale
lavoro, e che avrebbero potuto già produrre le casse a partire dall’inizio del
cantiere.
Ma torniamo
sulla questione costi e sorprese. Oramai è voce comune che sott’acqua stà
avvenendo qualcosa di preoccupante : i materiali sembrerebbe stiano subendo
delle mutazioni velocemente, in modo imprevisto , qualcosa che comunemente si
definisce corrosione o banalmente ruggine.
Riteniamo
che chi ha progettato questa tipologia artificiosa non siano proprio degli
sprovveduti
nonostante
la primizia mondiale. E allora cosa sarà che affligge il fondale artificiale?
Lo stesso è
ancorato alla roccia verticale con dei bracci a prominenza che si spingono fino
a
120 m di distanza ai quali poi verranno fissati
i famosi cassoni.
Una
struttura enorme, percepibile dall’estero solo dai pali che affiorano sulla superficie.
Cosa
succederà ora? Solo ipotesi per il momento, ma misure per salvaguardare quanto
posato
andranno
intraprese . E probabilmente non saranno le classiche mani di minio.
E da questa
situazione potrebbero scaturire le cifre citate , aleggianti ai 30 milioncini ?
Ci saranno
delle responsabilità? Il progetto non ha approfondito la situazione sott’acqua?
Il materiale
previsto , possibile che non tenesse conto delle situazioni ambientali?
Oppure chi
ha ricevuto l’appalto non ha rispettato le prescrizioni o a sua volta è stato
imbrogliato dalla qualità dei materiali?
È ora e
tempo, crediamo che si ponga un punto fermo alla situazione di questa opera.
Non sarebbe
possibile, tanto i ritardi già sono accumulati, fare un fermo di tutto e far
eseguire una perizia esterna da professionisti , che già abbiano avuto
esperienze con questa tipologia di lavoro e materiali?
Evidentemente
agli occhi del cittadino, le responsabilità devono essere assunte dalla politica.
Che sia la
precedente amministrazione o la nuova , non si ritiene di assumere una volta
tanto la difesa del comune e dei cittadini di fronte ad una situazione che
arrischia di protrarsi per diverso tempo compromettendo anche progetti futuri
dedicati ai residenti ?
Se già ora
l’orizzonte temporale era 2025 per l’inaugurazione, le cose potrebbero
ingarbugliarsi e non di poco. E il
collaudo dell’opera non potrà che avvenire a occupazione completata, in quanto
solo a quel momento la struttura dovrà rivelarsi atta a sopportare tutte le
forze che saranno generate dalla massa di barche e pontili.
Nulla di
quanto sopra è da ritenere tutta la verità, ci si aspetta delle risposte
trasparenti e chiare una volta per tutte, anche se a qualcuno creerà il mal di
pancia.
Speriamo in
una smentita almeno parziale.
Siamo nel periodo gogliardico dell'anno, che sia uno scherzo di carnevale?
RispondiEliminaCi sono delle persone con le mani in pasta in questa opera ..... che hanno una faccia tosta !!!!! da non credere................... altre non se ne rendono piu' conto (età avanzata) .....la natura ha cancellato nelle loro menti ,buona parte dei misfatti , altri sene sbattono e succhiano ....Se il Porto affonda se ne vanno altrove , rimaniamo solo noi Veri Gambarognesi a godersi i frutti dei misfatti.....
RispondiEliminaCOMPLICE NE é ILPOPOLO SILENTE E CHI LI RAPPRESENTA
RispondiEliminaChe al Sass di sciat ci sia una eruzione di liquidi corrosivi?Difficile dare credito: il lago è zeppo di strutture composte da palificazioni, binari , boe, catene ecc ecc, e mai sono emersi problemi del genere. Altri porti del bacino svizzero sono ancorati con catene ed elementi metallici, e sebbene in zone molto meno esposte alle intemperie mai hanno denotato degradi marcati in poco tempo. Che si tratti di metallo riciclato?
RispondiEliminaIntanto le boe che segnalano i bracci anteriori del falso fondale stanno affondando. Sono le boe difettose o sotto qualcosa stà cedendo? È lì da vedere in questi giorni.
RispondiEliminaMa sicuramente gli addetti avranno già verificato.