mercoledì 8 marzo 2023

Disegnato il futuro del Parco botanico

La nuova pianificazione permetterà lo sviluppo dell’area, abbinandola alla vicina zona agricola e allo stagno ‘Paron’, attraversando il riale ‘Derbor’

 

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    Fiori e passeggiate con vistalago


    Uno dei parchi botanici più belli del Ticino, famoso per la sua collezione di camelie e di magnolie. Ma anche, poco più in là, oltre il riale “Derbor”, un’estesa area agricola e lo stagno “Paron” di grande valenza naturalistica, tanto da essere tutelato tramite un Decreto cantonale di protezione. La zona collinare, tra Vairano e Piazzogna è da tempo riconosciuta per il suo pregio ambientale e come meta per visite al parco e passeggiate con vista sul Lago Maggiore. Ora il Municipio di Gambarogno sottopone al Consiglio comunale (convocato il prossimo 20 marzo) una variante di Piano regolatore. Diversi gli obiettivi che si vogliono raggiungere con la norma di attuazione “Zona per il tempo libero - Parco botanico”. Da un lato creare le premesse “affinché il comparto di riferimento assuma un ruolo di centralità per svago e ricreazione nel Locarnese, consolidando nel tempo le opportunità esistenti a salvaguardia dell’importante patrimonio botanico e paesaggistico – indica il Municipio –. Per buona parte delle componenti naturali e agricole non è necessario un intervento pubblico, ritenuto che gli attuali proprietari già se ne occupano”. Oltre alla salvaguardia, l’accoglienza dei visitatori In secondo luogo, dal profilo infrastrutturale la Fondazione che gestisce il Parco potrà organizzare e realizzare un servizio nell’accoglienza dei visitatori, per regolare i posteggi e le entrate, fornire un’adeguata informazione, garantire servizi igienici moderni e funzionali, mantenere e migliorare la rete di sentieri esistente. Il Municipio ritiene importante disporre delle garanzie pianificatorie per preservare l’importanza del Parco botanico e tramandarlo alle future generazioni. La magia di magnolie e camelie e la gestione della Fondazione Ricordiamo che il Parco botanico sorge su un sedime di proprietà privata, appartenente alla famiglia Eisenhut, che lo ha fondato e che tuttora si occupa del vivaio. La collezione di piante oggi censite comprende circa 450 specie di magnolie, oltre 950 di camelie, 80 di rododendri, 40 di cornacee e 30 di glicine. Diverse sono state importate nel corso dei decenni dall’America, dall’Inghilterra e da altre parti del mondo. Attualmente le specificità botaniche e la varietà rendono il giardino collinare unico a livello internazionale. Un’unicità riconosciuta dal Cantone che anni fa aveva proposto ai proprietari di creare una struttura simile a quella presente alle Isole di Brissago, riscattandone la proprietà. Ma la famiglia Eisenhut declinò l’offerta. Ottenne miglior fortuna la proposta, portata avanti dall’Ente turistico del Gambarogno e dagli allora Comuni di San Nazzaro e Piazzogna, d’istituire una Fondazione, dotata di statuti propri, “per garantire, in accordo con il proprietario, la gestione del Parco, realizzando alcune strutture a supporto dell’apertura al pubblico, a scopi turistici e di reperire i fondi necessari a valorizzarne le attività”. Va detto che nelle intenzioni del Municipio, sarà sempre la Fondazione a gestire la struttura, mentre il proprietario potrà proseguire con l’attività commerciale e la ricerca botanica. Previsto il mantenimento e il miglioramento dei sentieri Uno dei progetti previsti, che permetterà il collegamento del Parco alla zona dello stagno del “Paron”, è la realizzazione di una passerella pedonale sul riale “Derbor”. I percorsi esistenti saranno mantenuti, completati e organizzati. Il Parco botanico e le frange boschive periferiche fino ai due riali (verso Piazzogna e verso Vairano) verranno assegnati alla “Zona per il tempo libero”, d’interesse pubblico. All’interno di quest’area sarà riservato uno spazio per la costruzione di una struttura di accoglienza (infopoint) con servizi, che avrà una superficie massima di 50 metri quadrati. La nuova variante conferma che la zona resterà non edificabile e all’interno del comparto saranno ammessi unicamente interventi per la promozione delle specie floreali e per la realizzazione di sentieri a pavimentazione naturale. Non cambierà nulla, invece, per l’azienda con i vivai, che non è oggetto della variante e che resterà in “zona agricola”. Il progetto pianificatorio ha già ottenuto luce verde dal Cantone nell’ambito dell’esame preliminare. Ora la parola passa al Consiglio comunale e in seguito sarà il Consiglio di Stato ad approvare la proposta in via definitiva. A quel momento la variante potrà entrare in vigore.

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