martedì 20 febbraio 2024

IL PORTO FORMATO RIDOTTO ANDRA AL VOTO IN AUTUNNO

DA CdT 
La nuova megastruttura locarnese sul Lago Maggiore dedicata alle imbarcazioni sarà inaugurata nel 2026 con qualche «limatura» dovuta all’aumento dei costi delle materie prime -
Il sindaco Gianluigi Della Santa: «Un investimento di 22 milioni destinato a rendere, le modifiche sono l’occasione per evitare il gigantismo»

 Il porto del Gambarogno è a un punto di «non ritorno». Dopo vent’anni di discussioni, infatti, sarà inaugurato nel 2026, promette il sindaco Gianluigi Della Santa. Anche se ci sarà un ultimo scoglio rappresentato dal sorpasso della spesa, che nonostante le varie limature non è stato proprio possibile evitare. In autunno ci sarà il voto del Consiglio comunale: il costo totale dell’opera è passato da 19 a 22 milioni. «Un aumento dovuto al rincaro delle materie prime», spiega Della Santa al Corriere del Ticino. «Ma si tratta di un investimento destinato a rendere: 280 posti barca molto ambiti. Abbiamo già parecchie prenotazioni». I lavori, dice il nostro interlocutore, procedono come da programma. «Al momento, l’infrastruttura subacquea è stata realizzata e ora ci stiamo occupando dei frangiflutti, enormi corpi di cemento armato che andranno a formare tutto il perimetro del porto». Una fase che terminerà tra circa un anno e che permetterà di passare alle «opere a terra». Fra l’altro, sono proprio queste ad aver subìto un ridimensionamento. «Forse è meglio così, l’aver ricalibrato il progetto potrebbe aver permesso di evitare una sindrome da gigantismo», sottolinea il 58.enne. Le modifiche riguardano la dimensione del ristorante (un solo piano anziché due) e dell’autosilo. «Ci sarà soltanto un ampio posteggio a cielo aperto». Piccoli ripensamenti, dunque, che hanno permesso di tagliare dallo scontrino almeno tre milioni. Un parcheggio aperto al posto dell’autosilo, il ristorante su un piano anziché su due... così abbiamo risparmiato, ma non abbastanza per evitare il voto al nuovo credito «Ma non si tratta di speculazioni o banali esercizi di risparmio. Anzi. Posso tranquillamente dire che l’esercizio è stato di mantere un alto livello di qualità. D’altra parte, se avessimo seguito il piano originale, avremmo dovuto affrontare una spesa di 25 o 26 milioni, una cifra che il Municipio non era disposto a sostenere. Oltre all’aumento dei costi dovuto all’aumento del prezzo delle materie prime, abbiamo incontrato alcuni imprevisti nel corso delle prime fasi subacquee. La posa dei casseri si è rivelata difficile e con qualche imprevisto».  Il progetto com'era all'inizio, sei anni fa. Ora il ristorante avrà un piano solo. E anche l'autosilo sarà sostituito da un parcheggio all'aperto «Fiore all’occhiello» Della Santa immagina poi un futuro in cui l’opera, ormai conclusa dopo un iter molto complesso, «un fiore all’occhiello. Il Gambarogno aveva davvero bisogno di qualcosa di attrattivo e di qualità. Proprio per questo dico che si tratta di un investimento che renderà. A differenza di quanto avviene di solito quando si fanno investimenti a livello comunali, questo porterà liquidità nelle casse del Comune». Niente speculazioni, anzi. L’ultima soluzione resta sempre di qualità e, forse, proprio quella che avremmo dovuto pensare sin dall’inizio Secondo il nostro interlocutore, i posti barca sono ambiti. E chi li cerca è disposto a spendere. «I canoni che riscuoteremo saranno importanti. Alla fine, l’obiettivo è portare qualcosa alle finanze del Comune, Comune che fra l’altro non ha una grande forza finanziaria. Credo che dopo l’inaugurazione, poco a poco lo riempiremo e anche chi ha avuto voci dissidenti si renderà conto che è stata una scelta proficua». Si parlava di gigantismo. O, meglio, di strutture sovradimensionate. «Sì, penso che siamo riusciti a evitare questo rischio. La struttura che porteremo in Consiglio comunale è la soluzione migliore. Da una parte risparmiamo ma dall’altra realizziamo quel che, forse, avremmo dovuto pensare sin dall’inizio».

10 commenti:

  1. Quando la tolla vale più dell'oro

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  2. A questo punto valeva la pena tagliare anche il ristorante tanto non renderà mai e limitarsi ad un semplice chiosco per lasciare spazio a più parcheggi almeno si limava un altro milione.

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  3. Certo che il Sindaco ne ha di fantasia! Da quando in qua un porto munito di natanti inquinanti e che costa all’inverosimile potrebbe risultare il punto di forza di un comune ? Dal lato architettonico se fosse stato ideato da Le Corbusier o Frank Lloyd Wright magari avrebbe attirato orde di persone da ogni dove! Il fiore all’occhiello, caro sindaco, sarebbe dotare le sedi scolastiche di un sistema di mensa all’avanguardia e professionale, non di persone che si presentano come esperti in fornitura di pasti per bambini e poi invece di mangiare cibo appetibile, mangiano solo rabbia e imprecazioni.

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  4. Per i progetti faraonici, milioni a gogo, per il catering dei bambini, mandati al ribasso... è questo il Gambarogno che vogliamo?

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  5. Ma chi ci crede ancora ? Solo il sindaco (e poi non sono sicuro che ci crede ,solo per la gloria del sindacato .Puo` sempre dire a sua discolpa "me lo son trovato in mano ") .... e chi ci mangia... e i biricchini che l' hanno affibbiato a noi cittadini lautamente pagato.....(se la ridono .... a denti stretti )
    Ma se fosse stato cosi tanto redditizio non se l'avrebbero tenuto ?
    Vedremo ad opera finita del fiore all'occhiello ........Come gambarognese sono molto deluso ... e non sono solo.

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  6. ci chiediamo se gli interessi pagati fino ad ora saranno calcolati nei costi generati del porto.

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  7. In poche parole pagare di più per avere di meno ottimo affare

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  8. Il Titanic (il porto) sta affondando dopo aver colpito l’iceberg (i cosiddetti costi supplementari non preventivati dagli “esperti “muniti di fior fiori di diplomi, si spera!) e allora cosa si fa? Si calano in acqua le scialuppe al fine di salvare il salvabile (niente autosilo, ristorante a un solo piano) . Morale del disastro annunciato: un porto azzoppato costato comunque una cifra esorbitante che qualcuno si spera un giorno pagherà (gli affittuari dei posti varchi e i cittadini).

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  9. Ma come si fa a dire che si devono limare, ridurre o limitare le infrastrutture per contenere i costi. Cose mai viste. Chi ha cannato? L’architetto? L’ingegnere ? I coordinatori, project manager? (a loro dire esperti per aver realizzato il porto di Locarno🤔) l’esperto in pianificazione finanziaria? Certamente nessuno di questi esimi specialisti. E come mai ora ci sono maggiorazione di costi quando si fa un contratto così importante normalmente l’appaltatore fissa nel contratto il prezzo definitivo, e vincolante, così che l’accollatario (imprenditore) deve, per etica professionale, BLOCCARE i prezzi del materiale al fornitore. Chi ha preparato il capitolato si è dimenticato di questi importanti dettagli? Chi è causa del danno viene chiamato a rifondere il danneggiato? Forse so perché si tratta dell’ente pubblico così che tanto paghiamo tutti noi. Se fosse stato un contratto tra privati saremmo già ai ferri corti davanti a una Corte



    la perdita al danneggiato?

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    1. Se lavorassero nel privato, con uno scempio del genere , sarebbero già stati tutti licenziati dal primo all’ultimo (architetto, ingegnere, impresario, chi doveva controllare i costi e non l’ha fatto, direzione lavori, eccetera eccetera). Ma trattandosi di un appalto pubblico “Tout Va Très Bien Madame La Marquise”.

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