Da Gambarogno. News
Il 17 ottobre 2024, il sito ufficiale del Comune di Gambarogno ha pubblicato un avviso riguardante la raccolta firme per il referendum cantonale “Salva Viale Cattori”. Il comunicato informa i cittadini che, presso la Cancelleria comunale di Magadino, è possibile sottoscrivere l’iniziativa popolare fino al 19 novembre 2024 durante gli orari di sportello. L’annuncio ha sollevato alcuni interrogativi sulla neutralità delle istituzioni pubbliche e sul loro ruolo nella promozione di iniziative politiche.
La questione del referendum Il referendum “Salva Viale Cattori” mira a bloccare un progetto di riqualificazione dell’area della Stazione FFS di Locarno-Muralto, che prevede la realizzazione di un nodo intermodale per migliorare l’accessibilità e il collegamento tra diversi mezzi di trasporto (progetto PaLoc). Nonostante la valenza regionale dell’opera, il comitato referendario, sostenuto da oltre 4.000 firme già raccolte con una petizione, si oppone alla messa in atto del progetto. Secondo i promotori, la riqualificazione comprometterebbe in modo rilevante il fascino e la tranquillità di Viale Cattori, un boulevard caratteristico con pavimentazione in porfido rosso, locali e residenze, frequentato sia da turisti sia da abitanti della zona. Inoltre, il comitato critica l’incremento del traffico veicolare che il progetto porterebbe nelle aree sensibili di Muralto, tra cui scuole e centri civici. La spesa prevista, quasi 17 milioni di franchi, è considerata eccessiva in un periodo di difficoltà finanziaria cantonale. La proposta referendaria suggerisce di prendere tempo per studiare alternative migliori, tra cui la realizzazione di un sottopasso pedonale per migliorare la sicurezza della zona. La pubblicazione dell’avviso: legittimità e opportunità Il Comune di Gambarogno, ospitando l’avviso per la raccolta firme sul proprio sito ufficiale, ha sollevato una questione di opportunità e di equità. La pubblicazione di un’iniziativa politica all’interno di un canale istituzionale potrebbe sembrare un’implicita presa di posizione, rischiando di compromettere la neutralità dell’ente pubblico. Se il Comune offre spazio a una raccolta firme, ci si può legittimamente chiedere se sarebbe disposto a concedere lo stesso spazio ad altre iniziative, anche se sostenute da partiti o gruppi con posizioni diverse o contrarie agli interessi locali. Va inoltre sottolineato che il referendum è contro un progetto PaLoc, il quale riceve comunque un minimo contributo comunale e ha nella direzione generale del progetto CIT (Commissione Intercomunale Trasporti), che gestisce lo stesso PaLoc, un rappresentante del Comune di Gambarogno. Questo potrebbe essere interpretato come un’opposizione indiretta agli interessi comunali e a chi li rappresenta. La pubblicazione dell’avviso potrebbe quindi essere vista come un elemento controverso, visto il coinvolgimento dell’amministrazione locale nel progetto in questione. Un invito alla riflessione Le istituzioni pubbliche hanno la responsabilità di mantenere una posizione neutrale, evitando di dare l’impressione di sostenere un’opinione politica a scapito di altre. In questo caso, la pubblicazione dell’avviso relativo al referendum “Salva Viale Cattori” potrebbe essere vista come un atto di trasparenza verso i cittadini, garantendo loro l’accesso alle informazioni relative a iniziative popolari di interesse pubblico. Tuttavia, è fondamentale che l’ente pubblico chiarisca le sue linee guida per la pubblicazione di questo tipo di comunicazioni, assicurando che ogni decisione venga presa nel rispetto della neutralità e dell’equità. In conclusione, la pubblicazione della raccolta firme sul sito del Comune di Gambarogno solleva un dibattito più ampio sul ruolo delle amministrazioni comunali nelle iniziative politiche. Questa riflessione è fondamentale per assicurare che le istituzioni mantengano la trasparenza necessaria e garantiscano un trattamento equo a tutte le voci della comunità, evitando percezioni di parzialità.
Ma guarda ... ecco che quelli di là si ricordano di noi..!
RispondiEliminaIl comune pubblica regolarmente la presenza di raccolte firme per iniziative e referendum. Quì si ha un pò l'impressione che si voglia mettere il bavaglio alla democrazia. Forse che CIT e compagnia hanno paura di un legittimo referendum su uno dei soliti investimenti faraonici, decisi altrove , mentre i cittadini vogliono che una zona molto caratteristica della città venga salvaguardato? Avremo come risultato due strade intasate da una moltitudine di veicoli pesanti a detrimento di tutta la zona? Che i cittadini si esprimano liberamente e la loro volontà rispettata.
RispondiEliminaOttimo, il prossimo referendum per il porto lo porteremo in comune da far firmare, visto che è abitudine consolidata
RispondiEliminaSi è sempre fatto cosi? Non mi sembra, e se lo fosse non diventa cosa corretta con questo argomento
RispondiEliminaOgni referendum o iniziativa è firmabile in cancelleria comunale. Svegliarsi.
RispondiEliminaSe poi a qualcuno dà fastidio che il popolo si esprima è un'altra cosa.
Praticamente qualcuno ha gia lanciato il referendum sul credito supplementare bis .
RispondiEliminaSecondo me non è corretto, l’amministrazione non fa politica, le raccolte firme vanno fatte altrimenti e la cancelleria controlla.
RispondiEliminaNon capisco perchè qualcuno afferma che la cancelleria non avrebbe dovuto pubblicare la domanda. Io abito a Locarno e la città ha correttamente pubblicato la presenza e la possibilità per ogni cittadino di sottoscrivere il referendum.Cosa c'è di tanto strano?
RispondiEliminauna risposta per tutti: art. 97 legge sull'esercizio dei diritti politici LEDP. se a qualcuno urta, protesti al cantone.
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