venerdì 1 maggio 2009

Primo maggio in Ticino. Festa dei lavoratori o festa della sinistra?

Primo maggio in Ticino. Festa dei lavoratori o festa della sinistra?
La sinistra è in festa, i lavoratori di tutto il mondo festeggiano il primo maggio, molti sono i fortunati che non lavorano, in Ticino e in altri cantoni tutto si è fermato, mentre invece nel vicino canton Grigioni la vita scorre come tutti gli altri giorni.
Oggi è previsto il corteo a Lugano con l’adesione dei sindacati con svariati discorsi (chiesto l’embargo stampa fino alle 16.00) affidati ad Ambrosetti, Lurati e Bassi.Al corteo si aggiunge il sostegno del SISA (Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti) che aderirà al pre-corteo delle ore 13.00, organizzato dal CSA Il Molino.Ma saranno operai anche quelli de Il Molino? Qualche dubbio emerge, abbiate pazienza.
Stando alle anticipazioni, par di capire che discorsi saranno imperniati contro il capitalismo, contro il liberismo, contro i padroni sfruttatori. Saverio Lurati non ha dubbi al proposito e afferma “La storia va riscritta! Non è, infatti, ammissibile che le stesse persone che hanno pensato, fiancheggiato e messo in atto la dittatura del capitale, continuino a sfornare le ricette per uscire dal disastro che essi stessi hanno scientemente provocato”.Sulla stessa lunghezza d’onda sarà il discorso di Renzo Ambrosetti, co-presidente dell’Unia, lo stesso sindacato che ha già minacciato il referendum contro il prolungamento di mezz’ora degli orari d’apertura dei negozi.Nessuno di questi signori avrà una parola per le migliaia e migliaia di piccoli e medi imprenditori che investendo del proprio hanno garantito - e continueranno a farlo anche in futuro - migliaia e migliaia di posti di lavoro.Per quegli imprenditori che oggi più che mai di fronte alla crisi stanno reagendo per continuare a garantire il massimo numero di posti di lavoro, che faticano ad ogni fine del mese ma che stringono i denti pronti a rilanciare appena la situazione economica lo permetterà. Piccoli e medi imprenditori sinceramente affezionati e fieri dei loro dipendenti, per i quali si battono giornalmente alla ricerca di riserve di lavoro.Anche per loro andrebbero spese parole di sostegno, perché se oggi gli operai possono giustamente festeggiare il primo maggio, tanto merito va proprio a loro e non a chi fa demagogia senza generare un solo posto di lavoro.
BruMa ticinolibero

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