domenica 14 giugno 2009

é il Ticino a non essere sicuro altro che spray

lo Spray al pepe ,Così scrive il caffe ,ma noi pensiamo a Schengen,e i Bilaterali:
Per quel che ci riguarda é l'europa che ci fa paura .
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La paura assale i benzinai dopo il ferimento del collega del Gambarogno tutt’ora tra la vita e la morte“Andiamo a lavorare con lo spray”Ezio Rocchi-Balbi
Pulsanti d’allarme, videocamere, porte che si bloccano, ma anche bombolette di spay al pepe in borsetta. C’è anche chi, tra le benzinaie del cantone, confessa di tenere sottomano un coltello. La tensione è alta tra i distributori di carburante, amplificata dalla rapina di Ranzo che ha lasciato il 51enne Luca Boretti, con una pallottola nell’addome, tra la vita e la morte. È alta soprattutto tra le donne, che rappresentano la maggioranza degli addetti del settore, in perenne tensione per la consapevolezza che i chioschi di benzina sono nel costante mirino dei delinquenti.
“Ma la paura non è solo per i rapinatori, perchè ormai sono tanti i balordi che ti aggrediscono per una manciata di spiccioli - dice al Caffè un’impiegata di un chiosco di Viganello -. Abbiamo la videosorveglianza e la polizia, quando mi è capitato, è intervenuta subito, ma è un lavoro a rischio”. Così a rischio che non pochi gestori, soprattutto sulle zone di confine, si sono “consorziati” per aumentare i sistemi di sicurezza. “Oltre alle telecamere abbiamo l’allarme collegato con la Securitas - confermano dalla Tamoil di Brissago -. E nelle ore notturne una loro autopattuglia fa il giro costante di alcuni benzinai della zona”. Identica situazione a Chiasso, dove una collaboratrice Shell non nasconde i suoi timori. “Noi donne siamo le più vulnerabili, e alcuni hanno installato una chiusura d’emergenza per impedire l’ingresso notturno alle facce che non ci piacciono - spiega -. Anch’io ho lo spray sotto mano, ma sinceramente spero di non trovarmi nella situazione d’usarlo; non so come reagirei...”. “È per questo che abbiamo anche dei corsi per imparare come comportarsi in situazioni simili - commenta Stefano Moro, direttore regionale Securitas, ammettendo una sensibilità sempre più in crescita circa la sicurezza delle pompe di benzina -. Le riprese video con servizio centrale d’allarme, le più adottate, sono ottimi deterrenti e la prevenzione è importante. Molti hanno cercato contratti cumulativi per avere una sorveglianza con nostri uomini, ma i costi sono quelli che sono. L’ideale è che i gerenti di chioschi si consorzino per avere un buon livello di sicurezza”. Suggerimento utile, ma accolto con scetticismo da un’altra addetta di un chiosco di Massagno. “I gestori scelgono noi donne per risparmiare, figurati se spendono per la vigilanza privata - replica -. Lavoro di notte e ogni notte ho paura. Mi dicono che, in fondo, il rischio è lo stesso di un negozio qualunque, ma non è vero; una volta non era così, ma adesso è pieno di tossici, di balordi che non esitano davanti a nulla pur di strapparti qualche banconota”.

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