mercoledì 17 giugno 2009

Non abbiamo bisogno di eroi. Ma ci servono

Sta meglio la ragazzina rimasta vittima ieri sera di un incidente di gioco al bagno-spiaggia di Gerra Gambarogno. Decisivo l'intervento di un soccorritore che non ha esitato nel lanciarsi al salvataggio.


Non abbiamo bisogno di eroi; eppure è bello il sapere che la quotidianità ci propone, di volta in volta, situazioni in cui la mano di un individuo diventa decisiva per salvare la vita a qualcun altro. Ci permettiamo quindi, senza chiedere il permesso nemmeno al diretto interessato, di citare un qualunque Marco Stefanelli, scrivendosi "qualunque" solo per affermare che quella era la persona giusta nel momento giusto esattamente come tante persone giuste irrompono sulla scena quando si presenti un'emergenza. A Marco Stefanelli, alla sua prontezza, alla sua competenza professionale emersa e dimostrata nel bisogno si deve probabilmente la vita della ragazzina che nel tardo pomeriggio di ieri, come già riferito in cronaca, era rimasta vittima di un serio infortunio al bagno-spiaggia di Gerra Gambarogno.



Le disgrazie, si ha l'abitudine di pensare, nascono così, per una fortuità. La disgrazia è stata scongiurata, questa volta, grazie ad un soccorritore per nulla improvvisato, se è vero - come ci risulta - che Marco Stefanelli aveva conseguito all'incirca un anno fa il brevetto di salvataggio. A bocce ferme, ed ora che la bimba sembra essere migliorata in salute dopo aver riportato un trauma cranico con sospetta commozione cerebrale, il resoconto dell'accaduto, ossia di un incidente che poteva e che potrebbe capitare in qualsiasi luogo, in qualsiasi istante.



È martedì, l'ultimo martedì di una lunga annata scolastica. Sul lido di Gerra Gambarogno si accalcano gli allievi della terza media di Cadenazzo: si fa festa, in fondo ne vale la pena, per qualcuno è anche il giorno dei saluti e del commiato dai compagni. L'acqua è invitante, e parecchi studenti si infilano nel lago per un bagno; con poche bracciate, tra l'altro, si raggiunge agevolmente la zattera ormeggiata. Una cosa è l'arrivare alla meta, ed un'altra è l'issarsi; sicché un ragazzo, con le gambe,non la lascia salire anzi la spinge sott'acqua. d'improvviso finisce sommersa dall'acqua; segue sganciamento, ma nella risalita la ragazza sbatte con la testa contro la parte inferiore della zattera. Urto violento, la giovane sviene, e chi può intervenire? Qualcuno che con la coda dell'occhio ha percepito il pericolo, e che si lancia al salvataggio. Marco Stefanelli, insieme con altri adulti e con la collaborazione degli stessi ragazzi, interviene e provvede a trarre in luogo sicuro la vittima dell'incidente e, dopo la rianimazione, fa chiamare il servizio ambulanze. Il resto è noto, diagnosi dei sanitari alla "Carità" di Locarno compresa.



Si pensi a questo episodio, a quel che sarebbe potuto avvenire ed a quel che non è stato, ogni volta che sugli schermi della tv passa un invito a sostenere le unità di salvataggio. La fortuna, in casi consimili, non basta.
da mattinonline

1 commento:

  1. bravo Marco, ricevi i complimenti dalla Puglia.
    saluti Elda Gianni e anna.

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