Il Partito Comunista aveva contrastato in modo determinato, unitamente ai Verdi, all'UDC e ad altri gruppi e personalità, l'idea di costruire a Giubiasco-Baragge l'inceneritore dei rifiuti, il famoso "eco-mostro". Il Partito Comunista aveva per questo aderito al Comitato "28 bastano" raccogliendo firme per l'iniziativa popolare che chiedeva di istituire fino al 2016 una moratoria sull'edificazione sul territorio del Canton Ticino di impianti per lo smaltimento dei rifiuti e la massa a frutto di questo tempo per attuare una politica di riciclaggio, atta a ridurre massicciamente il quantitativo di rifiuti da trasportare negli inceneritori già presenti in Svizzera.
Lo si diceva già nel 2005 che il progetto di Giubiasco-Baragge era sovradimensionato, usava una tecnologia non all'avanguardia, era altamente inquinante e avrebbe necessitato per poter funzionare a pieno regime di importare i rifiuti prodotti altrove. A tutto questo, partiti come la Lega dei Ticinesi e il Partito Socialista, che si vogliono "vicini" alle fasce popolari della cittadinanza, non si sono opposti, anzi ne erano fautori convinti e hanno contribuito a far affossare l'iniziativa costituzionale firmata da oltre 15'000 cittadini e poi letteralmente buttata nella spazzatura in barba alla democrazia!
Farebbe bene Giuliano Bignasca, prima di lanciare proposte letteralmente idiote come la costruzione della bomba atomica svizzera e la mobilitazione dell'esercito verso le frontiere, a riflettere sul suo sostegno pochi anni fa a un progetto che sta contribuendo a rovinare il Piano di Magadino e la qualità di vita di operai che vi lavorano e di cittadini che devono vivere a contatto con un termovalorizzatore che produce diossine velenose.
Massimiliano Ay, segretario del Partito Comunista.Da tionline.
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Che a dirlo siano comunisti o quant'altro poco importa,importa solo che ci ammaziamo con le nostre mani
Cominciano in questi giorni i test di accensione dell’inceneritore di Giubiasco.
Mi chiedo:
- sono state fatte delle prove a futura memoria sullo stato dell’aria e del suolo prima dell’accensione?
- è stato tracciato il perimetro di ricaduta dei veleni altamente inquinanti che usciranno dal camino dell’inceneritore?
- Nell’era di internet, il Dipartimento del Territorio metterà on line questi dati a disposizione del cittadino, oppure rimarranno segregati nelle scartoffie dell’amministrazione statale?
- Ci saranno controlli a sorpresa, oppure saranno preavvisati con largo anticipo in modo che i tecnici dell’inceneritore possano con tutta calma cambiare i filtri e pulire per tempo l’impianto?
Che si renda tutto pubblico e subito! Almeno quello!
Non si è voluto evitare questo nuovo scempio per il piano di Magadino, non si è voluto considerare l’impatto ambientale su una zona già inquinata dal rumore e dai gas di scarico, si dia almeno la massima trasparenza ai dati sugli effetti di un impianto che dovremo subire per molti anni.
Per parte mia so cosa fare: terrò gli occhi puntati sull’inceneritore per sapere a quali politici posso confidare la vita e la salute di una intera generazione. Perché se è vero che il vecchio forno a griglia, o inceneritore di rifiuti, oggi si chiama più elegantemente ( e ingannevolmente) Termovalorizzatore – è anche vero che la diossina che esce dal camino è sempre la stessa.
Lo si diceva già nel 2005 che il progetto di Giubiasco-Baragge era sovradimensionato, usava una tecnologia non all'avanguardia, era altamente inquinante e avrebbe necessitato per poter funzionare a pieno regime di importare i rifiuti prodotti altrove. A tutto questo, partiti come la Lega dei Ticinesi e il Partito Socialista, che si vogliono "vicini" alle fasce popolari della cittadinanza, non si sono opposti, anzi ne erano fautori convinti e hanno contribuito a far affossare l'iniziativa costituzionale firmata da oltre 15'000 cittadini e poi letteralmente buttata nella spazzatura in barba alla democrazia!
Farebbe bene Giuliano Bignasca, prima di lanciare proposte letteralmente idiote come la costruzione della bomba atomica svizzera e la mobilitazione dell'esercito verso le frontiere, a riflettere sul suo sostegno pochi anni fa a un progetto che sta contribuendo a rovinare il Piano di Magadino e la qualità di vita di operai che vi lavorano e di cittadini che devono vivere a contatto con un termovalorizzatore che produce diossine velenose.
Massimiliano Ay, segretario del Partito Comunista.Da tionline.
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Che a dirlo siano comunisti o quant'altro poco importa,importa solo che ci ammaziamo con le nostre mani
Cominciano in questi giorni i test di accensione dell’inceneritore di Giubiasco.
Mi chiedo:
- sono state fatte delle prove a futura memoria sullo stato dell’aria e del suolo prima dell’accensione?
- è stato tracciato il perimetro di ricaduta dei veleni altamente inquinanti che usciranno dal camino dell’inceneritore?
- Nell’era di internet, il Dipartimento del Territorio metterà on line questi dati a disposizione del cittadino, oppure rimarranno segregati nelle scartoffie dell’amministrazione statale?
- Ci saranno controlli a sorpresa, oppure saranno preavvisati con largo anticipo in modo che i tecnici dell’inceneritore possano con tutta calma cambiare i filtri e pulire per tempo l’impianto?
Che si renda tutto pubblico e subito! Almeno quello!
Non si è voluto evitare questo nuovo scempio per il piano di Magadino, non si è voluto considerare l’impatto ambientale su una zona già inquinata dal rumore e dai gas di scarico, si dia almeno la massima trasparenza ai dati sugli effetti di un impianto che dovremo subire per molti anni.
Per parte mia so cosa fare: terrò gli occhi puntati sull’inceneritore per sapere a quali politici posso confidare la vita e la salute di una intera generazione. Perché se è vero che il vecchio forno a griglia, o inceneritore di rifiuti, oggi si chiama più elegantemente ( e ingannevolmente) Termovalorizzatore – è anche vero che la diossina che esce dal camino è sempre la stessa.
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