Gli uomini politici sono uguali dappertutto. Promettono di costruire un ponte anche dove non c’è un fiume. (Nikita Chrušcëv)

domenica 21 febbraio 2010

A margine :basso Gambarogno Riserva Indiana

Cara redazione,
dal ritorno delle vacanze vedo che il basso Gambarogno si preoccupa: non vogliono che diventi una”riserva indiana”.
Spero proprio che non sia così.
Il territorio ha una sua valenza, e che valenza se il sole che inizia a far capolino in questi giorni su tutta la nostra plaga scalderà la terra!
Dal lago alla montagna, da Contone a Dirinella, da Indemini a Gerra, in ogni angolo di questa magnifica regione, si andrà a respirare, come ogni anno, l’aria di una ben ritrovata primavera.
Ne abbiamo bisogno perché l’inverno è stato lungo assai.
Ma che primavera sarà? Spero calda, e spero così che gli abitanti del Gambarogno sappiano lasciarsi intiepidire dai primi raggi di questo sole primaverile.
Dobbiamo ritrovare quel calore che ci fa sorridere e che porta nel nostro animo gioia ed allegria.
Una primavera calda, dicevo sopra. Eh si, perché il 25 aprile scalderà sicuramente qualche cittadino, ma che questi, se poi sarà candidato, per il municipio o per il consiglio comunale, per questo o per quel partito, non si lasci trasportare troppo dagli eventi e dai comizi, ma si ricordi di ragionare con consapevolezza.
Impegnamoci si a difendere le nostre idee, ma ricordiamoci che abbiamo bisogno di tutti per realizzarle.
Dobbiamo saper ascoltare e ragionare, dobbiamo saper parlare e far parlare affinché si possa recepire ogni messaggio utile alla crescita di questo nuovo nascituro: il comune del Gambarogno.
Il piccolo è bello!
In ognuno di noi, o almeno in tanti di noi, è valsa l’abitudine di far la spesa nei centri commerciali, li tutto è bello, grande spazioso, si trova ogni cosa sotto un sol tetto, si crede di risparmiare e di fare in fretta.
Ma, ma e poi?
E poi diciamo: che bello sarebbe avere ancora il negozio di paese!
Ecco, anche in politica si cerca di armonizzare questa nuova nascente struttura regionale, ma non dimentichiamoci che la periferia ha le sue valenze e perché tale è, dev’essere servita e non dimenticata: anzi va valorizzata. Va creato e valorizzato un “negozio di paese” che sarà il punto di riferimento, non commerciale, ma sociale, che garantisce vita e ossigeno alla periferia.
Come?
Ragionando, riflettendo e parlando con la gente, perché una giusta e ricercata analisi dei bisogni può portare alla buona ed equilibrata soluzione.
Perciò, cari amici della riserva indiana, capisco la vostra preoccupazione, ma sono sicuro che ci saranno pur ancora quelle persone che amano così tanto il territorio, che sono così attaccati a certi valori che credono, e sapranno, come i greci antichi, costruire e vivere nell’Agorà.
Un caro saluto,
Maurizio Sargenti

1 commento:

  1. Un pò di positività per fortuna c'è ancora.Per il "negozio" va bene l'interpretazione figurativa di luogo di incontro e di scambio di opinioni.Ma purtroppo già ora la gente ha perso l'abitudine di parlarsi.
    E non confondiamo l'aspetto figurativo con quello reale: è bello il piccolo negozio, ma qualcuno dovrebbe pur anche frequentarlo....

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