CASTEL SAN PIETRO - Una comunità sotto shock. Castel San Pietro si è rivegliata, in questo lunedì di Pasquetta illuminato da uno splendido sole, attonita dopo la notizia che la donna rinvenuta nel lago è una loro compaesana, Beatrice, e che il suo assassino è il marito, Marco Siciliano.
L'uomo, come riferito da Ministero Pubblico e Polizia Cantonale, 32 anni, è stato sentito ieri come testimone, poi la sua posizione è precipitata, tanto da indurre il pp Rosa Item a chiederne l'arresto. Decisivi gli sms che l'uomo ha inviato dal cellulare della moglie ai parenti di lei, dicendo di non continuare nelle ricerche. La donna risultava scomparsa dal 25 marzo.
Resta da capire come mai il cadavere è stato ritrovato nel Lago di Como. Da una parte si ipotizza che l'uomo abbia gettato il cadavere nella Breggia, e che il fiume lo abbia portato fino alla foce nel Lario, all'altezza di Tavernola, da dove poi il vento e le correnti lo avrebbero trascinato fino a Laglio, diversi chilometri più a nord. Oppure l'uomo potrebbe essere entrato in Italia da uno dei valichi incustoditi, di notte, e aver gettato il corpo in acqua.
Prende piede infine l'ipotesi che l'omicidio sia stato compiuto nelle mura domestiche. La Scientifica è al lavoro per gli accertamenti nella villetta di via Obino a Castel San Pietro. Anche la stampa italiana, con varie troupe, è nel Mendrisiotto in cerca di notizie. La famiglia Sulmoni (la vittima ha sei fratelli) è molto conosciuta nel Mendrisiotto. Beatrice era casalinga, ma infermiera di formazione. Talvolta veniva chiamata per punture o piccole medicazioni. Il marito ha un centro di fisioterapia a Chiasso.
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