lunedì 5 aprile 2010

Como Mendrisio: Prime frammentarie ammissioni di Siciliano



Prime frammentarie ammissioni di Siciliano
Il GIAR ha confermato l'arresto di Marco Siciliano. L'accusa è di assassinio subordinatamente omicidio intenzionale
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Marco Siciliano ha ammesso di aver ucciso Beatrice Sulmoni. Ma ancora non ha raccontato motivi e dettagli. Oggi è stato nuovamente interrogato. Il Ministero Pubblico e la polizia Cantonale comunicano in una nota stampa che il Giudice dell'Istruzione e dell'Arresto (GIAR) ha confermato l'arresto del 32enne marito della vittima. L'accusa formulata, comunica il Ministero pubblico in una nota stampa, è di assassinio subordinatamente omicidio intenzionale. "Durante l'interrogatorio l'uomo - si legge ancora - ha fatto delle frammentarie ammissioni".

Tra gli elementi che, ieri, hanno portato all’arresto di Siciliano, anche la scheda del telefonino della moglie, che il 32enne aveva gettato in un tombino a Lugano e che i pompieri hanno recuperato su sua indicazione. Con il cellulare della moglie aveva inviato ai famigliari di lei alcuni sms. Nei messaggini Beatrice invitava i suoi a lasciarla in pace, a non cercarla più. Ma era il marito che scriveva, dopo averla uccisa. E la versione della fuga deve aver trovato credito nei famigliari di Beatrice. Forse perché lei e Marco stavano vivendo un momento di crisi. Si parla di un divorzio chiesto dal marito. Per questo, probabilmente, i parenti non hanno diramato un comunicato di scomparsa.

Poi, venerdì, dopo la pubblicazione di foto della salma sul sito di "Chi l’ha visto", vi sono stati i primi accertamenti in Ticino.
Il fratello di Beatrice aveva riconosciuto i tatuaggi e un braccialetto sul corpo della donna ripescata nel Lario. Tra sabato e ieri, si sono avute le conferme, con l’accertamento dell’identità della salma. E a quel punto è scattata l’inchiesta. E in poche ore gli inquirenti hanno scoperto il colpevole.

Questa mattina la casa di Beatrice Sulmoni era presidiata dalla polizia. Gli investigatori, la procuratrice Rosa Item, il commissario capo della gendarmeria di Chiasso Bruno Ongaro, il capo della Scientifica Emilio Baggi, sono stati nella villetta per diverse ore.
Per cercare tracce e prove. L’ipotesi più probabile è che Marco Siciliano abbia ucciso la moglie in casa. E poi abbia trasportato il corpo oltre confine per gettarlo nel lago di Como. Meno credibile l’ipotesi che la salma sia stata gettata nel Breggia, che sfocia nel Lario.

Il corpo di Beatrice Sulmoni si trova ancora a Como. Gli inquirenti ticinesi hanno chiesto di poter eseguire l’autopsia in Ticino, forse già domani.

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