giovedì 1 aprile 2010
Gambarogno, festival di camelie. Di Diego Invernizzi
Gambarogno, festival di camelie e magnolie al Par co botanico
E` un tripudio di fiori, in questi giorni, nello splendido parco botanico di Vairano che ospita un migliaio di varietà di camelie, il fiore diventato il simbolo di una regione che negli ultimi anni ha saputo calamitare un numero crescente di turisti, attratti dallo splendore dei suoi villaggi (soprattutto quelli collinari) che hanno conservato angoli caratteristici unici e che possono ancora offrire una qualità di vita invidiabile. La splendida collezione di camelie, vanto del vivaio gambarognese, è considerata dagli esperti una delle più ricche dell'intero continente europeo. Le varie, importate nel corso degli anni dall'America, dalla Francia, dall'Italia e da altre regioni, si sono bene acclimatate a Vairano-Piazzogna, una zona caratterizzata da inverni avari di sole che rallentano la fioritura quel tanto che basta per consentire al parco di dare il via alla stagione turistica con addosso uno "scialle" di fiori d'inimitabile bellezza.
Non solo camelie.
Oltre a questo fiore (la camelia, appunto) che impera sulle due sponde del Verbano (significativo il successo di pubblico alla recente mostra di Locamo) nel Parco del Gambarogno si possono ammirare in contemporanea numerose magnolie, tra cui quella "gialla" sbocciata per la prima volta in Europa proprio a Vairano trentanni fa. Ma non è tutto: tra un paio di settimane si schiuderanno le azalee, i rododendri, le peonie e i glicini. Poi sarà la volta di altri fiori ad occupare gli spazi sino al tardo autunno. Meritano attenzione anche le serre dove abbondano agrumi di ogni specie.
Otto Eisenhut, il pioniere
Se oggigiorno la regione può disporre di questa importante infrastnittura, lo si deve Otto Eisenhut che nel lontano 1955 acquistò il terreno e diede il via a un'azienda di giardinaggio. Non si contano le distinzioni e i riconoscimenti nazionali e internazionali che gli sono stati conferiti nel corso degli anni, tra cui la The Gola Veitch Memoria! Meda!" della Società reale della floricoltura del regno Unito con la menzione "Per il suo contributo eccezionale nella ricerca, nell'avanzamento del lavoro scientìfico e specialmente per la collezione di magnolie all'estremità svizzera del Lago Maggiore". Ora è il figlio Reto a dirigere il parco.
Luce verde all'apertura del parco.
Nalla mattinata di ieri alcuni operatori di Gambarogno-turismo guidati da Remo Clerici e Daniela Pampurie hanno indetto una conferenza informativa che ha consentito ai numerosi presenti di conoscere gli sviluppi del parco, reso ancor più attrattivo dalla nascita di nuove specie e da una manutenzione della rete di sentieri esemplare. Si è trattato comunque soltanto dell' "aperitivo" dal momento che l'immensa "vetrina dei fiori" verrà aperta al pubblico oggi. La maestosa cornice, arricchita da un panorama mozzafiato, con le vette della sponda opposta ancora innevate, offrirà ai visitatori uno spettacolo sensazionale. Gli attori (i fiori) che si susseguiranno sul palcoscenico naturale di Vairano sino in autunno sono pronti alla recita.
Informazioni per i visitatori.
Per la carenza di posteggi si consiglia di usufruire dei trasporti pubblici (battello/auto postale), con arrivo del bus all'altezza del Ristorante Gambarogno, a due minuti dalla méta. Si è fatto in modo di coordinare le coincidenze, così da faciliare al massimo l'accesso al parco. Per ulteriori informazioni: Fondazione Parco botanico del Gambarogno, tei. 091 795.26.20.
Diego Invernizzi
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