Il politico deve essere in grado di prevedere cosa accadrà domani, il mese prossimo e l'anno prossimo, e, in seguito, avere la capacità di spiegare perché non è avvenuto.” Sir Winston Churchill/marquee>

lunedì 23 agosto 2010

PATRIZIATO DI INDEMINI Montoia rimesso totalmente a nuovo


PATRIZIATO DI INDEMINI Montoia rimesso totalmente a nuovo
Importanti migliorie per un alpe millenario
In una splendida cornice prealpina, oltre un centinaio di persone hanno
partecipato, sabato, alla festa inaugurale delle migliorie dell’alpe
Montoia, a 1633 metri. L’appuntamento è stato organizzato dal Patriziato
di Indemini, proprietario dell’alpe e committente dei lavori per un investimento
di circa 300 mila franchi con la sistemazione dell’abitazione
dei casari, del nuovo caseificio, la cantina e di due piccole stalle con i tetti
in piode. Si è trattato di un adeguamento alle nuove normative, che
permettono a questo alpe millenario di guardare con fiducia al futuro, anche
grazie all’ottimo lavoro svolto dagli alpigiani, Gabriele Guggiari e Lara
Demarchi. Il tutto nel ricordo delle fatiche degli antenati.
La Messa è stata celebrata da padre Bogdan. Poi, in rappresentanza del
presidente del Patriziato, Silvano Pedroni (bloccato da un infortunio), il
vice presidente, Giacomo Pedroni, ha illustrato i dettagli del cospicuo intervento,
reso possibile dai sussidi cantonali e federali, nonché dall’adesione
di Enti, associazioni, ditte e privati. Le interessanti e complesse vicende
legate a Montoia sono state presentate dal segretario Germano Martini
che ha ricordato come l’alpe fosse
già attivo nell’anno Mille, mentre nel 1190, dopo una serie di contrasti
con i Comuni del Malcantone e della valle Veddasca, venne firmata la pace
con il versamento di una somma a favore di Indemini. Oggi Montoia è
caricato con 90 capre per la produzione di formaggelle, busciòn e ricotta
(tutto a base di latte caprino). Alla parte
ufficiale sono seguiti un aperitivo e un gustoso pranzo. A Montoia c’è
anche un piccolo rifugio per gli escursionisti con sette posti letto, visto che
l’alpe si trova poco sotto la traversata Tamaro-Lema. Un bel sentiero sale
dai Monti di Idacca: un’ora e mezzo di cammino per arrivare a una specola
panoramica eccezionale, sul Verbano e sulla catena alpina, dominata
dal Rosa, con l’emergere anche del Cervino e del lontano Monviso.
(T. V.)GdP

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